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Fa discutere la nuova regola decisa dall'International Board per limitare le perdite di tempo dei portieri. Anche perché potrebbe essere meno severa di quella vecchia...
Dal Mondiale per club compreso in avanti entreranno in vigore le nuove regole decise dall’IFAB, l’International Board che in maniera del tutto anacronistica decide cosa è calcio e cosa non lo è, nonostante questo gioco sia leggermente più diffuso rispetto al 1886, quando l’IFAB fu fondato dalle quattro federazioni britanniche, ma anche rispetto al 1958, cioè da quando nella sostanza l’assetto è diventato quello di oggi: 8 membri, 4 nominati dalle federazioni britanniche e 4 dalla FIFA. Incredibile che nel 2025 ci si scanni per una partita in più o in meno in calendario e che si accetti di giocare secondo le regole dell’Irlanda del Nord.
Ma venendo al presente, bisogna dire che fra le varie novità regolamentari quella degli 8 secondi concessi al portiere per liberarsi del pallone rischia di creare caos assoluto. Questo il testo letterale, dal comunicato IFAB: “The IFAB has unanimously decided to amend Law 12.2 (Indirect free kick). The amendment means that if a goalkeeper holds the ball for longer than eight seconds (with the referee using a visual five-second countdown), the referee will award a corner kick to the opposing team (rather than the current indirect free kick for more than six seconds)”. In concreto stiamo parlando di pallone in possesso del portiere con le mani e non con i piedi, situazione che fa diventare il portiere un giocatore come gli altri.
Da giugno in poi gli arbitri passati tre secondi dovranno mostrare la mano al portiere che sta tenendo il pallone in mano e iniziare un conto alla rovescia a lui visibile: nel caso si arrivi a zero con il pallone ancora in possesso del portiere (che a questo punto sarebbe un pazzo, visto che l’arbitro sta contando davanti a lui) si assegnerà un calcio d’angolo alla squadra avversaria. Una grande penalizzazione? Nei campionati con statistiche credibili poco più del 10%, con punte del 14, dei gol nasce da situazioni di calcio d’angolo, ma ribaltando il discorso si può anche dire che presi 100 corner non più di 3 generano alla fine dell’azione un gol. Di base sembrava molto più dura la vecchia regola, in cui i secondi di possesso permessi erano soltanto 6 e la penalizzazione era un calcio di punizione indiretto tirato da una zona presumibilmente pericolosa.
Su tutto c’è che l’arbitro rimane l’unico cronometrista di una partita di calcio, costretto a contare con le dita quando ogni spettatore a casa e anche quello allo stadio vedono i secondi esatti. Insomma, lo spirito della novità era di ridurre l’ostruzionismo ma per quello basterebbe il tempo effettivo visto che anche sport seguiti da quattro gatti possono permettersi un cronometrista. E per il calcio, per lo meno quello di Serie A, non è certo questione di costi, visto che costa molto di più strutturare la tecnologia del VAR, che ad andare al risparmio costa 250.000 euro per stadio.
stefano@indiscreto.net
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