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Roberto Mancini torna alla Sampdoria, la notizia che tutti i tifosi di questo club ma anche in generale del calcio aspettavano da anni, dai tempi delle cordate che usavano lui e Vialli come uomini immagine. Un ritorno per interposto figlio, Andrea, che prende il posto del direttore sportivo Accardi e lavorerà con un altro grande ex della Samp dello scudetto come Invernizzi. E da quella squadra esce anche Attilio Lombardo che come allenatore sarà il vice di Evani, che a quei tempi era al Milan ma che successivamente di Mancini sarebbe diventato fedelissimo e amico, collaboratore fondamentale nel trionfo europeo dell'estate 2021. Evani, che sarà accompagnato da un altro ex dello staff azzurro di Mancini come Gregucci, prende in mano una squadra terzultima in classifica ed è dopo Pirlo, Sottil e Semplici il quarto allenatore di una squadra che in estate chiunque considerava come minimo da metà classifica.
Sì, ma Mancini? Con il tarlo della Nazionale ancora nel cervello (ma del resto nell’estate 2023 fu lui a dimettersi, sia pure con la situazione già apparecchiata da Gravina: mai dimenticare come Spalletti lasciò un contratto e una squadra campione d'Italia con buone prospettive in Champions League), ha ancora voglia di allenare un club ai massimi livelli. Cosa che onestamente non fa dai tempi del Manchester City, ormai 12 anni fa. Poi il Galatasaray, la depressa Inter di Thohir, lo Zenit, appunto l’Italia, l’Arabia accettata troppo presto quando tante altre panchine di prestigio (e con soldi veri) stavano per liberarsi. Questo è un giro buonissimo, visto che nell’estate 2025 avranno un nuovo allenatore Juventus, Milan, Roma, forse anche Napoli e Lazio, solo per limitarsi all’Italia, l’unico contesto che Mancini a 61 anni accetterebbe insieme alla Premier League. Qualcosa di buono uscirà, visto che Mancini sembra tagliato su misura per proprietà non italiane.
Alla Samp in queste settimane sarà soltanto un consigliere di Manfredi e del figlio (che rescinderà il contratto con il Barcellona, dove collaborava con Deco come osservatore), che comunque la scorsa stagione aveva fatto bene, ma non c’è dubbio che tutti gli daranno meriti (o colpe) per queste ultime 6 partite di campionato. L’ultimo capitolo, secondo noi il penultimo, di una storia bellissima iniziata il giorno dopo Italia-Brasile 1982, quando il retrocesso Bologna dopo aver rifiutato le offerte di Juventus, Inter e Fiorentina lo cedette alla neopromossa Sampdoria di Mantovani, che invece di formule strane e prestiti mise in mano al presidente rossoblu Fabbretti un assegno di 4 miliardi di lire, generando a Bologna polemiche incredibili e le dimissioni di Gigi Radice. L'inizio di una storia durata 15 anni e non ancora finita. Dopo il prossimo ciclo da allenatore per Mancini sarà il momento giusto per la Samp a tempo pieno, adesso bisogna comunque salvarla dalla C e non è facile.
stefano@indiscreto.net
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