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Zinedine Zidane è il miglior uomo di calcio di tutti i tempi?
Lunedì il premio 'The Best' di miglior allenatore del mondo, consegnato dalla FIFA ma formalmente marchiato FIFPRO (il sindacato mondiale dei calciatori), è stato assegnato a Zinedine Zidane. Logico che potesse vincere il tecnico del Real Madrid, meno scontato che il premio di allenatore dei Best XI (con Buffon e Bonucci in formazione) sia andato a uno che fino a un anno fa veniva considerato poco più di un distributore di maglie. Due Champions League già vinte e un'età ancora relativamente fresca, 45 anni, proiettano il campione del mondo 1998 in una dimensione che da allenatore forse nemmeno lui si immaginava di avere. Diversamente, dopo il ritiro dal calcio giocato avvenuto nel 2006, lasciando come ultimo ricordo la testata a Materazzi, avrebbe detto sì a tante proposte, al di là del piacere della sua famiglia di rimanere a Madrid. La domanda non è quindi peregrina, visto che siamo il Guerin Sportivo e non il Wall Street Journal: sommando il valore da calciatore a quello da allenatore, Zidane è il miglior uomo di calcio di tutti i tempi?
Una buona base di partenza è il Player of the Century, la classifica dei giocatori del Novecento che la FIFA blatteriana si inventò nel 2000, associandola anche ad una votazione via internet. La classifica degli esperti e dei lettori del magazine FIFA fu la seguente: Pelé, Di Stefano, Maradona, Beckenbauer, poi Cruijff e Best insieme al quindi posto, con al settimo un mega ex aequo fra Platini, Garrincha, Zico, Gerd Müller e Roberto Baggio. Nella classifica web, con votanti mediamente più giovani, i migliori dieci risultarono Maradona, Pelé, Eusebio, Baggio (impressionante quanto sia sottovalutato in Italia, come del resto tutti quelli non identificabili con un solo club), Romario, Van Basten, Ronaldo, Beckenbauer, Zidane e Rivaldo. Da ricordare anche le posizioni dalla undicesima alla ventesima: Zico, Garrincha, Cruijff, Di Stefano, Platini, Charlton, Puskas, Matthäus, Jascin e Best. Non entriamo nel merito dell'ignoranza di qualsiasi cosa sia avvenuta prima degli anni Cinquanta (sarebbe stato meglio parlare di miglior calciatore dell'ultimo mezzo secolo) e dei criteri di giudizio dell'anno 2000. Oggi le stesse votazioni non potrebbero non inserire in posizioni altissime Cristiano Ronaldo e Messi, come minimo, con qualche possibilità per Iniesta, Ibrahimovic e per un Buffon in zona Jascin.
Ma veniamo al punto. Dei primi dieci giocatori all time, secondo gli esperti, soltanto Cruijff ha lasciato un segno come allenatore, all'Ajax e al Barcellona, un segno che è arrivato fino ai giorni nostri. Ben quattro (Pelé, Best, Garrincha e Baggio) non hanno provato ad allenare nemmeno per un minuto, Beckenbauer ha fatto benissimo con la Germania Ovest ma con i club si è visto poco (per mancanza di voglia, più che di offerte), Di Stefano e Zico sono stati decenti ma poco di più, Platini aveva avuto un discreto inizio con la Francia ma poi dopo Euro 1992 ha preferito fare il dirigente, Müller è stato in posizioni defilate da assistente, mentre Maradona è sempre stato disastroso. Guardando anche la classifica web, di allenatori al livello di Cruijff e Zidane non ce n'è mezzo: fra quelli che ci hanno provato, discreto Van Basten e malissimo Matthäus. E quindi? Cruijff rimane e rimarrà, anche dal punto di vista ideologico e del carisma, il miglior uomo di calcio di sempre unendo campo e panchina, ma Zidane ha il tempo e la squadra necessari per superarlo di molto come palmares. Poi è chiaro che abbassando lo standard della carriera da calciatore, pur rimanendo nell'eccellenza (da Liedholm a Guardiola, per dire), si potrebbero trovare tante altre storie di successo. Ma per chi da calciatore è stato un mito, un'icona planetaria e condivisa, la panchina è sempre stata difficile.
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