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I due campioni, protagonisti nella stessa squadra per un decennio di Champions League vinte e soprattutto sfiorate, stanno per lasciare la Germania. Probabile che rimangano gli unici non tedeschi nella grande storia del club...
Il ventottesimo titolo di Bundesliga (ventinovesimo, calcolando l'era pre Bundesliga) che sta per essere vinto dal Bayern Monaco sarà ricordato soprattutto perché è quello dell’addio di Arjen Robben e Franck Ribery. Addio al Bayern, anche se probabilmente non al calcio nonostante i rispettivi 35 e 36 anni. L’olandese veste questa maglia esattamente da dieci stagioni, il francese addirittura da dodici: insieme hanno vinto otto edizioni della Bundesliga su dieci (Ribery una in più da ‘solo’), la Champions League 2012-13 alla quale vanno aggiunte due finali e quattro semifinali (!), più coppe e coppette nazionali in serie. Soltanto l’esistenza di Real Madrid e Barcellona a livelli stellari ha impedito al ciclo di Robben e Ribery di alzare gli stessi trofei europei del Bayern anni Settanta di Beckenbauer e Gerd Müller, ma questo ciclo che ha avuto come uomini simbolo anche Neuer, Jerome Boateng, Alaba (qui dal 2011) e Thomas Müller (qui da sempre), oltre a quelli che non ci sono più da tempo (Mandzukic, Badstuber, Kroos e soprattutto Lahm), è stato in ogni caso di un livello medio straordinario.
Da ricordare che entrambi sono arrivati in Germania non come scommesse ma già con lo status di fenomeni. Ribery nel 2007 era vicecampione del mondo nella nazionale di Domenech ed era il leader dell’Olympique Marsiglia, che lo vendette per 25 milioni di euro. Il Robben del 2009 vicecampione del mondo (se fosse stato più freddo di fronte a Iker Casillas magari anche campione) lo sarebbe diventato l’anno seguente, ma era già stato impressionante da giovanissimo nel Groningen e nel PSV, poi campione nel primo Chelsea di Mourinho e protagonista, sia pure alla pari di altri, nel Real Madrid (che lo avrebbe venduto per 40 milioni) prima dell’arrivo di Cristiano Ronaldo. In altre parole, due grandi investimenti che con il senno di poi sono stati grandissimi investimenti. In un contesto ambientale ottimo come quello bavarese, ma che i fuoriclasse al’apice della carriera trovano meno stimolante di una Premier League vissuta da protagonisti o della solita scelta Real-Barcellona. Ecco, in questo senso il Ribery ventiquattrenne e il Robben venticinquenne sono andati in controtendenza.
Tutti sanno come giocano Robben e Ribery, ma al bar della storia sportiva non possiamo non chiederci quale sia il loro posto nella storia moderna non diciamo del calcio ma almeno in quella del Bayern. Dove è evidente che la storia vera l’hanno fatta soprattutto i tedeschi, nonostante i tanti campioni transitati. Indiscutibile il primo posto di Franz Beckenbauer, con appena sotto di lui una elìte formata da Rummenigge, Matthäus e Breitner. Fra le leggende di un’epoca almeno televisiva (del resto la Bundesliga come la conosciamo oggi è iniziata nel 1963) doveroso inserire anche Maier, Schwarzenbeck, Hoeness e Lahm, con menzione per personaggi di culto come Roth, Augenthaler e Kahn. Ma tornando a Robben e Ribery, il livello tecnico dell’olandese lo pone senza dubbio sul piano di Rummenigge, mentre il più discontinuo (e meno decisivo, nell’arco della carriera) Ribery gioca nel girone di Lahm.
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