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Il Real Madrid ha conquistato il suo ennesimo trofeo internazionale battendo ad Helsinki l'Eintracht Francoforte. Ed il suo allenatore continua a macinare record...
La UEFA Super Cup, cioè la Supercoppa Europea, non è certo il trofeo più nobile nella bacheca del Real Madrid, che comunque a Helsinki l’ha conquistato per la quinta volta nella sua storia battendo 2-0 l’Eintracht Francoforte privo di Kostic, ormai della Juventus. Tutto è discutibile, nel 2022, ma vincere rimane meglio che non vincere. E 5 volte sembrano anche poche, per un club che ha conquistato 14 Coppe dei Campioni-Champions League, ma bisogna ricordare che il trofeo è nato nel 1973 e che soltanto a metà degli anni Ottanta ha iniziato ad avere una certa importanza.
La quinta Supercoppa per il Real Madrid, dunque, la sesta per Carlo Ancelotti che ne ha vinte due come giocatore del Milan, due come allenatore del Milan e due sulla panchina del Real Madrid, la prima in piena era Cristiano Ronaldo (ovviamente sua la doppietta al Siviglia di Emery nel 2014) e la seconda appunto adesso, con una partita decisa dai gol di Alaba e Benzema ma soprattutto dalla grande prova di Casemiro, con poche persone che ormai si ricordando un centrocampo prima di Modric-Casemiro-Kroos. della squadra del 2014 ad Helsinki erano in campo Carvajal, Benzema, ed appunto Modric e Kroos, con Casemiro già del Real ma che era stato prestato al Porto. Per l’Ancelotti allenatore il trofeo numero 24, il numero 11 a livello internazionale.
Inutile spiegare chi sia Ancelotti e come riesca a gestire le grandi squadre, mentre con quelle meno grandi (Napoli ed Everton, con tutto il rispetto) non è che abbia entusiasmato: sarà anche per questo che non si è mai proposto, o fatto proporre, per la panchina della Nazionale, dopo normali eliminazioni mondiali o dopo autentici fallimenti come quelli di Ventura e Mancini. Difficile mettere insieme i talenti, ed in questo Ancelotti ha pochi eguali (forse nessuno) al mondo, ma difficile anche vincere quando i talenti sono pochi e sopravvalutati: ed in questo secondo campionato di allenatori migliori di Ancelotti ce ne sono tanti.
Il Mondiale di Ancelotti non è essere l'allenatore con più Supercoppe vinte ma è stato quello di essere richiamato nell’estate 2021, a 62 anni, dal club più prestigioso del mondo, quando in molti lo davano per bollito. Visto che Florentino Perez non è un sentimentale, se Ancelotti ha superato cento altri candidati ed autocandidati di alto livello una ragione c'è. Da uomo di calcio, nel senso migliore dell’espressione (perché ne esiste uno deteriore), Ancelotti sa che le celebrazioni con sigaro e statua equestre finiranno nel momento in cui non vincerà la Champions, quindi sarà interessante vedere quali cambiamenti apporterà ad un Real Madrid in fase di transizione dopo l'addio di Bale, Isco e Marcelo: i grandi colpi di mercato, Rüdiger da svincolato e Tchouameni a carissimo prezzo, sono giocatori che non si discutono, ma soltanto il primo (al posto di Eder Militão) potrebbe trovare spazio in tempi brevi. Quest’anno si parla tanto di instant team, ma nessuno come Ancelotti sa quanto conti il presente.
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