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SABIRI (Sampdoria/Fiorentina) – «Ho giocato in Serie A, in Bundesliga e in Premier League: ora sono qui e sono pronto. Amo fare gol e assist: questo è il mio obiettivo»
Neanche il tempo di arrivare nel club che lo aveva già acquistato lo scorso anno che, senza neppure esordire, se ne va in Arabia. Un singolare escursus per Abdelhamid Sabiri, che nell’ultima annata non ha evidentemente dimostrato di meritarsi un posto in Serie A.
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Le buone annate in B all’Ascoli gli valgono la chiamata della Samp, anche se già nelle Marche per un periodo finì fuori rosa per motivi disciplinari, unica nota stonata di una stagione molto positiva per i bianconeri: in lotta per la promozione, il tedesco di origine marocchina abbandonò la squadra a seguito di un mancato trasferimento all’estero. La Sampdoria lo ha poi portato a Genova convinta potesse diventare il nuovo faro della squadra, ma tra molta discontinuità e alcuni problemi fisici, nonché per scelta tecnica di Stankovic, ha finito per risultare fuori dai radar. Ciononostante ha ottenuto la considerazione della Fiorentina ma, rimasto in panchina sia all’esordio contro il Genoa che in Conference contro il Rapid Vienna senza giocare neppure un minuto, l’ex Ascoli ha espresso il suo disappunto a Italiano, che a sua volta non ha gradito il suo malumore, emerso già nelle prime battute della stagione. Situazione spinosa che si è risolta subito con la cessione all’Al-Fayha. Insomma, parliamo di un giocatore evidentemente considerato scomodo, vista la sua frettolosa rinuncia nonostante un ottimo precampionato. Del resto, Fabio Lupo, ex direttore sportivo dell’Ascoli, ha riferito di non essere sorpreso di questa decisione, poiché «il ragazzo ai tempi dell’Ascoli era già attratto dall’Arabia, per lingua e per estrazione socio-culturale». E, probabilmente, anche per i facili denari. INSOFFERENTE
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