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DIA (Salernitana/Lazio) – «A Salerno non avevo detto “quest’anno ne segno 16”, ma ho pensato a farne il più possibile. La Salernitana è stata una tappa nuova, poi un momento duro: non sento di dovermi rimproverare niente»
La Salernitana lo scorso anno è stata un vero disastro: quattro allenatori, problemi finanziari, quasi sempre ultima in classifica e retrocessa in largo anticipo. A contribuire al tracollo anche la tormentata stagione di Boulaye Dia, prima osannato punto di riferimento (miglior marcatore della storia della Salernitana in una singola stagione della Serie A, con 16 reti), poi sostanzialmente nemico in casa. Tanti colpi di testa che lo hanno portato a un rapporto burrascoso con il Presidente Iervolino, causati da un bailamme di situazioni controverse del senegalese. Tutto iniziò in Estate quando intavolò una trattativa con il Wolverhampton all’insaputa del suo club, che non la prese bene: multò il calciatore, il quale rispose con un infortunio “sospetto”.
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Con il passare delle settimane, con la squadra passata da Sousa ad Inzaghi, si era deprezzato e non aveva più offerte sul mercato: e così i mal di pancia sono ricominciati con un altro infortunio, alcune panchine e infine il rifiuto di entrare in campo nei minuti finali di Udinese-Salernitana (con allenatore Liverani). A quel punto il senegalese finì fuori rosa, e la società granata presentò un esposto con una richiesta di risarcimento danni. Complice l’arrivo dell’ennesimo allenatore (Colantuono), il nuovo tentativo di ricucire lo strappo è andato a farsi benedire. C’è da dire che responsabilità (tante) ne ha avute anche la società granata che ha gestito malissimo un caso che andava chiuso sul nascere, cedendo subito un calciatore dichiaratamente scontento. Il “muro contro muro” si è infatti rivelato un boomerang per il club di Iervolino che ha visto il valore dell’attaccante precipitare verso il basso, poi finito alla Lazio “a titolo temporaneo biennale con obbligo di riscatto”.
DEPREZZATO.
A cura di Cristian Vitali e Daniele Bartocci
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