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Considerazioni e preview sul gruppo A del Mondiale con la squadra di Van Gaal, il Senegal, l'Ecuador e i padroni di casa...
Nella storia del Mondiale il gruppo della squadra di casa è quasi sempre il più scarso e Qatar 2022 non poteva fare eccezione, anche se per la nazionale allenata da Felix Sanchez passare il turno sarà in ogni caso quasi impossibile. Chiaramente la strafavorita del Gruppo A è l’Olanda di Louis Van Gaal, alla sua terza incarnazione su questa panchina. La nazionale arancione ha giocato l’ultimo suo Mondiale, quello del 2014 in Brasile, proprio con lui: chi non ricorda la sostituzione di Cillessen con Krul prima dei rigori con la Costa Rica nei quarti di finale?
Ma parlando del presente bisogna dire che questa versione dell’Olanda appare molto solida, schierata con 3-4-1-2, con Janssen e Bergwijn che si contenderanno il posto a fianco di Depay. A centrocampo mancherà l’infortunato Wijnaldum, ma tra Frenkie De Jong e gli altri (Klaassen, Berghuis, Koopmeiners) non sarà troppo rimpianto, mentre in difesa Van Dijk e De Ligt non hanno bisogno di presentazioni. C’è grande attesa per Cody Gakpo, in grande forma, che potrebbe giocare sulla sinistra o dietro le punte, ma anche per Dumfries. Quattro i giocatori della Serie A, due dell’Inter (Dumfries e De Vrij) e due dell’Atalanta (Koopmeiners e De Roon).
La seconda forza del girone è sulla carta il Senegal campione d’Africa, allenato da Aliou Cissé, in carica da quasi 8 anni: squadra schierata con il 4-3-3 e di solito spaccata in due, legata all’ispirazione dell’ora infortunato Sadio Mané e dei suoi compagni di reparto. Squadra di ottimo livello, con quasi tutti che giocano in campionati importanti e la Serie A rappresentata da Ballo-Touré (Milan) e da Dia (Salernitana). I giocatori di riferimento sono l’ex napoletano Koulibaly, il portiere, ora suo compagno al Chelsea, Mendy, e in attacco Ismaila Sarr che potrebbe finalmente esplodere dopo tante stagioni a livello discreto.
Sogna il passaggio del turno anche l’Ecuador allenato dall’argentino Gustavo Alfaro, squadra giovane e con un bel centrocampo, ma priva di giocatori che facciano la differenza. Il suo personaggio più famoso è Enner Valencia, attaccante adesso al Fenerbahce dopo un discreto passato in Premier League, ma in realtà da tenere d’occhio sono il terzino sinistro Estupinan, che gioca nel Brighton di De Zerbi, ed il ventenne difensore centrale Hincapie, nemmeno lui una scoperta visto che gioca nel Bayer Leverkusen. Davanti è interessante, anche se non più giovanissimo, Estrada.
Difficile presentare il Qatar, visto che tutti giocano in patria e che lo stesso allenatore, lo spagnolo Felix Sanchez, è di fatto qatariota visto che da 16 anni allena lì dopo una breve carriera nelle giovanili del Barcellona. L’unico riferimento è la Gold Cup dell’anno scorso, quando il Qatar si fece invitare dalla CONCACAF: competizione giocata benissimo e semifinali raggiunte con difesa e contropiede. Nell’ultima amichevole, con l’Albania, il giocatore più forte, l’ala sinistra Akram Afif (in passato mandato a ‘studiare’ in Europa, senza troppo profitto) è partito dalla panchina, l’unico in grado di non sfigurare in un Mondiale sembra lui ma ci si basa su highlights e sentito dire (e chi asserisce di guardare questi campionati di solito mente). Probabilità di qualificazione agli ottavi di finale: Olanda 100%, Senegal 70%, Ecuador 30%, Qatar 0%. Un’Olanda presumibile prima troverebbe la seconda del Gruppo B, quindi una fra Galles, Stati Uniti e Iran, con vista su un quarto di finale contro l’Argentina.
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