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Qatar 2022, senza Spagna e Cristiano Ronaldo© Getty Images

Qatar 2022, senza Spagna e Cristiano Ronaldo

Con l'impresa del Marocco sulla Spagna e la goleada del Portogallo alla Svizzera, nella grande notte di Gonçalo Ramos, il Mondiale è arrivato ai quarti di finale. Senza rivoluzioni, anzi...

7 dicembre 2022

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La Spagna buttata fuori dal Marocco è l’unica vera grande sorpresa degli ottavi di finale di Qatar 2022, che dall’alto verso il basso hanno regalato questo tabellone: Olanda-Argentina venerdì alle 20 italiane e Brasile-Croazia alle 16, Inghilterra-Francia sabato alle 20 italiane e Marocco-Portogallo alle 16. Il giochicchiare contro il Giappone per passare da seconda e finire in una teorica buona parte di tabellone non ha quindi portato bene alla squadra di Luis Enrique, che per gestendo sempre il pallone non ha quasi mai tirato in porta, nemmeno quando ha fatto entrare Morata.

Non è un modo di dire, perché le statistiche dicono che mai nella storia della Coppa del Mondo la Spagna aveva fatto un solo tiro nei primi 45 minuti. Ovviamente non è che Luis Enrique vieti di tirare in porta, ma le caratteristiche dei suoi giocatori sono abbastanza precise: la Spagna modello Barcellona ha un futuro, ma il presente è adesso. Va comunque detto che a Euro 2020 la Spagna era uscita in semifinale contro l’Italia di Mancini pur dominando, mentre la partita con il Marocco è stata assolutamente alla pari. Per la Spagna quarta eliminazione ai rigori su cinque nella storia del Mondiale: inutile trarne conclusioni etnicho-psicologiche, visto che si diceva la stessa cosa anche dell’Italia prima che ai rigori vincesse fra l’altro un Mondiale e un Europeo.

Mentre è interessante sottolineare che il Marocco è la quarta squadra africana ad arrivare ai quarti di finale del Mondiale, dopo il Camerun a Italia ’90, il Senegal nel 2002 e il Ghana nel 2010: come nei casi citati, fatta parziale eccezione per il Camerun, è di fatto una squadra europea. Nemmeno europeizzata, proprio europea, visto che dei 26 della rosa di Regragui ben 14 sono nati fuori dal Marocco e avrebbero potuto scegliere altre nazionali. Insomma, non si può dire che sia espressione di una via africana al calcio, anche se è certo che il suo eccellente Mondiale sarà strumentalizzato per regalare posti a chi non li merita. 

Di Portogallo-Svizzera hanno impressionato la facilità con cui la squadra di Fernando Santos ha travolto 6-1 gli avversari e il coraggio del c.t. nell’escludere Cristiano Ronaldo dai titolari: forse le due cose sono collegate, forse no, ma di sicuro contro il Marocco sarà difficile tenere fuori Gonçalo Ramos dopo la tripletta alla Svizzera, alla sua prima partita da titolare. Cristiano Ronaldo apparentemente l’ha presa bene, o comunque ha finto bene, certo era dal 2008 che non partiva titolare in un grande torneo. Qualche colpo in canna ce l’ha comunque ancora, chissà che un impiego limitato gli dia la freschezza per chiudere alla grandissima una carriera grandissima, prima della pensione dorata in Arabia. Avrà tempo per meditare sull'ingratitudine umana, intanto masticando amaro può ancora sognare la sceneggiatura perfetta: una finale mondiale contro l'Argentina, lui contro Messi per chiudere 15 anni da fenomeni. 

Olanda e Brasile sono arrivate ai quarti con autorevolezza, così come l’Argentina che però nel finale con l’Australia ha rischiato grosso, mentre la Croazia è passata ai rigori dopo una non partita con il Giappone: non è quella del 2018, ma dopo i balletti con la Corea del Sud il Brasile parte da 0-0 ed ha l'equivoco Neymar, per certi versi simile a quello di CR7 con il Portogallo: il pubblico neutrale (e nel caso di Neymar anche quello tifoso) li invoca, ma in questo momento entrambi tolgono più di ciò che danno. In definitiva fra le prime 8 del mondo ci sono 5 europee (una in più che nell'ultimo Mondiale fuori dall'Europa) nonostante i fallimenti di Spagna, Germania e Belgio (lasciando stare l’Italia), il Marocco all’europea, Argentina e Brasile. Non si può dire che sia una rivoluzione, ma un bellissimo Mondiale sì.

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