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Patto con il Diablo (Guerin Basket)

Redazione

30 aprile 2015

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Terz'ultima di campionato, playoff sempre più vicini, lunga cavalcata per alcuni, sicuri anche del piazzamento, lotta al coltello per chi cerca un posto al sole, "studio matto e disperatissimo” per chi invece tenta di salvare una stagione nelle ultime otto (quando va bene) giornate di campionato. Il sussulto più forte di questa giornata viene da Caserta: "per battere Sassari dobbiamo essere vicini alla perfezione", parola di "el Diablo", coach di poca esperienza ma evidentemente di grandi motivazioni. E così è stato, alla fine di una rimonta durata 3 periodi e terminata con una vittoria che serve come acqua nel deserto. Coach Esposito pare aver fatto un patto con i suoi: chiunque scenda in campo non può non dare il massimo. Sotto la guida di Antonutti, Ivanov, del piccolo Vitali e del fortemente voluto Domercant, la squadra si è compattata per salvare campionato e stagione. Ora si aspetta la sentenza sulla revoca del punto di penalizzazione che porterebbe Pesaro e Caserta a pari punti con lo scontro diretto da giocare all'ultima giornata. Roba sconsigliata ai deboli di cuore. Sassari è in crisi: 5 sconfitte di fila con i playoff alle porte e una involuzione nella forma fisica e nell'approccio mentale alle partite. Lontani i tempi della squadra velocissima e aggressiva capace di mettere in bacheca la Coppa Italia, l'ambiente sembra poco coeso con una spaccatura tra coach e (alcuni) giocatori. Reintegrato Sosa, tornato a Canossa con il saio e il capo cosparso di cenere, resta da ricostruire, ma in fretta, un gruppo che fatica a identificarsi tale. Due vittorie (Venezia e Cremona) garantirebbero (probabilmente) il quarto posto in classifica e una posizione ai playoff che si avvicina a quella ipotizzata fino a un mese e mezzo fa. Possibile, ma molto difficile. Due opposti esempi di gestione sportiva vengono dalla partita di Trento, dove i padroni di casa, con un ultimo quarto davvero impressionante, hanno liquidato la pratica Virtus e si sono portati al quarto posto in classifica. Quello di Trento non è un exploit, ma il risultato di una programmazione che ha coinvolto tutti: dirigenti, tecnici e giocatori. Disfatta e ricostruita in estate (ad esempio spedendo a Roma Triche), la squadra non ha risentito dei cambiamenti e, poggiata su una solida dirigenza, è cresciuta arrivando a un rendimento costante che le ha permesso, in un campionato dove, a parte Milano, tutte le altre hanno incontrato momenti (a dir poco) bui, di arrivare dove nessuno sperava. Quando tutte le attenzioni difensive di Roma si sono concentrate su Michell, sono stati Spanghero e Pascolo (ma come tira i liberi!?) a portare a casa la partita. Segno di una squadra equilibrata, dove si cerca e si trova chi è in grado di sbrigliare la matassa. Complimenti a coach Buscaglia. Sull'altra panchina sedeva Roma, fresca dell'inserimento di Vukona, reduce da 20.000 km di aereo per sostituire Jones il gladiatore. Ennesimo straniero inserito in un roster tessuto e disfatto più volte, composto ora da giocatori che, probabilmente anche buoni, hanno bisogno di integrarsi e capire dove si trovano (Ebi ha iniziato a carburare dopo 10 partite da oggetto misterioso) e che comunque dimostrano di non conoscersi. Al suo esordio l'ala neozelandese ha portato 2 rimbalzi, 2 perse e zero punti ... impiegare un giovane di casa? Dalmonte a fine partita deve contare, tra i suoi, 24 palle perse e assistere a un rovinosissimo ultimo quarto dove nessuno sa chi deve attaccare il canestro avversario e dove gli arbitri puniscono (eccessivamente) una difesa più individuale che di squadra. Il coach sa che con molta convinzione e un po' di fortuna i playoff si possono ancora raggiungere e spera che la sua squadra cresca con il tempo, valorizzando gli investimenti di Toti, che altrimenti sembreranno solo soldi buttati su consiglio di una corte molto poco ispirata. Milano contro Bologna dimostra uno stato di forma e salute non proprio da squadra in crisi. Se è vero che concede, tra le mura amiche, ben 92 punti a Bologna, chiude il referto a quota 117, con una valutazione "monstre" complessiva di 150 (capito chi comanda?). Portaluppi poi ha appena messo sotto contratto la vecchia conoscenza italiana Tabu, guardia dell'Alba Berlino, da inserire per prevenire eventuali problemi da infortuni ad una delle guardie. Fuori dalla rotazione finirebbe Shawn James, che non ha convinto Banchi e finirà a guardare le partite dalla panchina: a breve le seguirà dalla tribuna. Coach Valli dice che tra Milano e la sua Bologna ci sono almeno tre gradi di separazione e guardando Cuccarolo che cerca di fermare Samuels, non si può che dargli ragione. La classifica dice settimo posto, da difendere (anche) contro Roma domenica prossima in casa. I playoff sarebbero comunque un buon piazzamento, a prescindere dalla posizione, in una politica, quella dei piccoli passi, che magari è anni luce lontana da Basket City, ma che può realmente portare a consolidare una crescita che tutti si aspettano. Cremona non riesce a fermare la Reyer e scivola all'undicesimo posto in classifica: con due vittorie i playoff sono ancora raggiungibili ma la situazione è complicata. Pancotto ha creato un gruppo affiatato, ma poco fortunato, in particolar modo con gli infortuni. Probabilmente con Cusin (infortunatosi prima in campo e poi cadendo mentre rientrava in casa!) in grado di giocare sarebbe stata un'altra squadra, ma la stagione ormai è andata. Venezia si dimostra la squadra più in forma del momento assieme a Milano e proprio mentre Goss pare immarcabile e Viggiano ricorda i tempi migliori di Siena, Peric si sta avvicinando ai livelli mostrati nella prima parte del campionato. Consolidato il secondo posto, la Reyer aspetta di sapere con chi aprirà le danze ai playoff, per i quali - voci portate dal vento della laguna - pare che Brugnaro voglia regalare a coach Recalcati Pietro Aradori. La guardia azzurra, dopo aver raggiunto la salvezza con l'Estudiantes, sembra disponibile a giocare i playoff al Taliercio. Pesaro perde contro Pistoia e, nonostante il continuo gettare acqua sul fuoco del suo comandante, adesso sente scottare le fiamme dell’inferno della  zona retrocessione e un finale di campionato da giocare con un gruppo che a lungo si è comodamente seduto sulla convinzione che Caserta non avrebbe vinto neanche una partita. A differenza di Caserta, però, la squadra di Paolini dimostra poco carattere e poca predisposizione alla battaglia, quindi, se da una parte le motivazioni per dare il massimo ci sono tutte, dall’altra Paolini deve misurare le capacità di farlo del suo gruppo. Pistoia, portata sulle spalle da CJ Williams e da Amoroso, lancia la volata playoff, partendo ottava e sperando di ripetere la prestazione dello scorso anno, quando proprio in post regoular season arrivò a spaventare Milano. Moretti, molto bravo a motivare i suoi, impiega più del dovuto a registrare la difesa di un gruppo che preferisce e che sa attaccare, in maniera continua e fluida, coinvolgendo tutti i giocatori in campo. E questa si è rivelata la vera arma vincente in una serata in cui Myles e Judge realizzano 4 punti in due. Varese vince di nuovo, stavolta  con Capo d'Orlando, dimostrando che il cambio di allenatore a qualcosa è servito. Caja  sta guidando la squadra verso la salvezza, cosa che fino al suo arrivo sembrava quantomeno in pericolo, riuscendo a ricompattare un gruppo che sembrava in balia di se stesso. Ora si guarda avanti: la società vuole ripartire schierando il prossimo anno 5 italiani e 5 stranieri e dando le chiavi della palestra ad Attilio l'artiglio, ma prima bisogna parlarne a lungo, per evitare che si ripetano errori già visti e per formare una squadra equilibrata. Probabilmente, quindi, avremo un commentatore in meno, ma un coach in più. Anche L’Orlandina è sicura di rimanere in serie A e può godersi una meritata salvezza che prescinde dal brutto percorso fatto da Caserta e Pesaro. Coach Menetti si gode la sua Grissinbon, vittoriosa contro una motivatissima Cantù, individuata nel prepartita come avversario da battere per fare il salto di qualità. Ritrovato finalmente Lavrinovic, atteso per tutto il campionato e con un Kaukenas che pare aver falsificato l’età sulla carta di identità, Reggio Emilia ruota tutti gli uomini a disposizione, dividendo punti e fatica e preparandosi così al ritmo playoff durante i quali si giocherà ogni due giorni. Azzeccato (almeno da quel che si è visto nella prima partita) l’acquisto di Chikoko, vero intimidatore d’area e con ampi margini di crescita (almeno secondo il suo coach), impressiona lo stato di forma di Diener: il Drake, 13 punti a parte, ha arpionato ben 12 rimbalzi. Messo il terzo posto al sicuro, Menetti potrebbe approfittare di un passo falso di Venezia (meglio due) e salire ancora in classifica. Cantù perde una buona occasione per piazzarsi stabilmente in zona playoff. Guidata la partita per due quarti, si fa riprendere e infine staccare dagli avversari, senza riuscire a opporre un po’ di gioco. Mentre Metta World Peace si infuria (e si prende fallo e tecnico) per lo show di Polonara che frana per terra dopo essere stato toccato su una spalla proprio dall’americano, preoccupa un po’ l’incapacità di creare gioco della squadra di coach Sacripanti quando Gentile è in panchina. Troppi solisti vogliono cantare fuori dal coro tra i canturini e si finisce solo con il creare una gran confusione, perdendo la partita. Si avvia verso il grigiore la conclusione del campionato di Avellino che perde malamente a Brindisi. Coach Frates dice che la squadra si disunisce davanti alle difficoltà: sicuramente un peccato capitale, ma molto diffuso in serie A  in questa stagione.  La sensazione è che neanche il coach milanese sia riuscito a riequilibrare la squadra che tanto bene aveva fatto fino alla coppa Italia. A questo punto resta un dilemma: ricostruire o radere al suolo e rifondare? Brindisi ormai è sicura del sesto posto, con un occhio al quinto, che non sarebbe male. Bucchi, veterano di mille battaglie, ha saputo portare i suoi in acque  calme e ha lavorato per costruire un gruppo affiatato , anche se un po’ corto, contando anche su un campo caldissimo. Pullen, Demon e Mays sono dei fattori in campo, ma alla lunga il gruppo sarà penalizzato dalla panchina poco profonda. Luigi Ceccon, per Guerin Basket

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