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Un podio mancato

Un podio mancato

Redazione

10 giugno 2015

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Perdere un podio ormai acquisito per una mappatura del motore troppo aggressiva. Se immediatamente a caldo a termine del GP del Canada disputato domenica la prima sensazione in casa Ferrari era che al ritorno in pista subito dopo il primo pit stop Kimi Raikkonen avesse sbagliato decisamente di brutto facendo scendere per la prima volta dall'inizio della stagione la scuderia di Maranello dal podio a vantaggio della Williams di Bottas, analizzando con attenzione la SF 15-T al termine della gara è venuta fuori la realtà. Raikkonen potrà aver sicuramente sbagliato qualcosa, ma con una mappatura del motore un po' meno aggressiva non sarebbe andato in testacoda al tornante del Casinò. Poco ma sicuro. Raikkonen Testacoda Gara Da sottolineare che il problema in questione era stato individuato per primo proprio dal pilota finlandese, il quale a fine gara sottolineava come “avremmo dovuto probabilmente essere più furbi a riguardo ed evitare il problema. Sulla nostra mappatura, era qualcosa che era a rischio. Si sposta un po’ il pedale e si ottiene una differenza enorme sulla coppia e non c’è più modo in cui io possa controllarla”. Se in un primo momento il Team Principal Ferrari, Maurizio Arrivabene, aveva sottolineato la grande gara di Vettel, partito 18° e arrivato 5°, criticando fortemente e al contempo indirettamente Raikkonen per il podio mancato (“Se vi racconto le mie sensazioni dovrei dire delle parolacce quindi non è il caso. Abbiamo buttato via un podio, questa è la verità. Mentre invece Seb ha fatto una grandissima gara, devo dire, ma non basta perché comunque sarebbe arrivato dietro le Mercedes e non va. Cioè bisogna andare avanti. Vero che i podi possono sembrare noiosi però scendere dai podi è peggio, bisogna continuare”), appresa poi la reale motivazione che purtroppo ha provato Kimi e la squadra di un podio ha così dichiarato “Quanto a Kimi, per lui avevamo programmato una sola sosta. Siamo passati a due quando è stato superato da Bottas dopo essersi girato al tornante. Un fatto che non abbiamo ancora compreso pienamente, e che potrebbe essere dovuto a un ‘concorso di colpa’, visto che ci ha detto che la stessa cosa era successa un anno fa. In ogni caso sarebbe sbagliato riversare la colpa su di lui o sulla squadra. Anche lui, come Seb, stava spingendo, ma ha avuto alcuni problemi che lo hanno costretto a ridurre il ritmo in certe fasi di gara. Dobbiamo rimanere umili e cercare di non farci scappare ancora il podio da sotto i piedi, come stavolta. Siamo ancora il secondo miglior team, ma bisogna guardare avanti e non alle nostre spalle”. Chiuso il capitolo Raikkonen e sottolineata la grande rimonta di Vettel, per il resto il GP del Canada non ha riservato delle grandi emozioni da un punto di vista tecnico. Per quanto riguarda l'andamento della gara, come purtroppo troppo spesso succede da un po' di tempo a questa gara il GP ha avuto un andamento troppo statico e lineare. Le Mercedes di Hamilton e Rosberg sono partite prima e seconda in griglia, e così sono arrivate, nonostante nella seconda parte di gara Rosberg soffrisse di un leggero problema ai freni. Niente comunque a che vedere con i gravi problemi accusati con entrambe le monoposto la scorsa stagione. Due considerazioni semmai sulla seconda power unit portata in pista per questo GP proprio dalla Mercedes, e messa a disposizione anche per i propri team clienti. Se la scuderia tedesca aveva ottenuto la possibilità di poter mettere alcune cose a posto sulla propria power unit per motivi legati all'affidabilità senza spendere alcun gettone senza cercare un aumento di cavalli (cosa per cui sarebbe scattata la diminuzione dei gettoni a disposizione), la sensazione ai box è che sotto sotto qualcosa sia stato fatto per migliorare comunque la prestazione in pista. Se le Mercedes davanti non rappresentano certamente una novità, non possiamo non rilevare curiosamente su questa pista e con la nuova power unit aggiornata una notevole ripresa da parte non solo della Williams con il terzo posto di Bottas (cosa che ci poteva stare), ma anche di Lotus e Force India finora estremamente deludenti, e improvvisamente qui a Montreal impegnati a lottare in zona punti. In Austria tra meno di due settimane avremo ulteriori conferme o meno di questa sensazione. Concludiamo con la vera delusione di questo GP: la McLaren-Honda, ritiratasi per problemi tecnici sia con Alonso che con Button. Bisogna dire che il weekend non era iniziato bene con Button costretto a procedere lento per problemi al cambio nella FP1, con Alonso costretto a cambiare il motore in FP3 e a ricorrere alla sua quarta e ultima power unit stagione disponibile, per non parlare poi del duro botta e risposta tra lo stesso pilota asturiano e il proprio ingegnere via radio durante la corsa per via della richiesta di riduzione di benzina da parte del team , con la risposta di Alonso che dichiarava di sentirsi un dilettante dovendo correre con circa 35 km/h in meno rispetto alle altre power unit (Mercedes, Ferrari e Renault) presenti in pista. Nonostante questo primo malcontento dal suo ritorno in McLaren, bisogna anche dire che quando è stato in pista il pilota asturiano ha dimostrato di essere ancora un grande combattente. Chiedere a Sebastian Vettel il quale ha faticato non poco a superare l'ex pilota Ferrari. Dunque, tra meno di due settimane il circus della Formula 1 tornerà in Austria con l'auspicio di poter assistere a una gara decisamente più spettacolare e intensa di quanto visto in terra canadese. Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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