Una vittoria inaspettata, frutto della perfetta unione tra squadra e pilota, dedicata con tutto il cuore a Jules Bianchi. Non ci sono altre parole per definire l'emozionante vittoria di Sebastian Vettel al termine del GP d'Ungheria di Formula 1. Una gara a differenza del solito estremamente combattuta e che ha visto la Ferrari guidata da Seb assoluta mattatrice nella prima parte di gara, pronta poi dopo la safety car a stringere i denti per poi portare a casa una vittoria assolutamente meritata, davanti alle Red Bull di Kvyat e Ricciardo, con le Mercedes autrici di una gara assolutamente da dimenticare.
Non possiamo non sottolineare la grandissima gara disputata dalla Ferrari e in particolare da Sebastian Vettel: se nella giornata di venerdì aveva destato una forte preoccupazione il ritmo gara delle Rosse, grazie al durissimo lavoro svolto nel corso della notte dai meccanici per mettere a posto l'ala anteriore di Raikkonen e per ridistribuire meglio i pesi sulla monoposto (cosa fortemente richiesta da Seb), la Rossa nella giornata di sabato aveva destato una ottima impressione sul giro secco, ma restavano delle incognite sul ritmo gara, abbondantemente superate nella prima parte di gara, dove vediamo la Ferrari di Vettel e a seguire quella di Raikkonen essere le monoposto più veloci in pista.
Entusiasmante ancor prima del passo gara la partenza, con entrambe le Rosse che riescono a passare le Mercedes di Rosberg ed Hamilton, le quali confermano le difficoltà al via dopo i problemi patiti in Austria e Inghilterra.
Disastrosa in particolare la partenza di Hamilton, il quale dopo essersi fatto superare dalla pole dalle Ferrari e da Rosberg, tenta di superare il proprio compagno di squadra dopo poche curve, finendo però lungo e venendo superato da diverse monoposto rientrando decimo in pista. Fin dall'inizio quindi una gara da dimenticare come ci mostra anche il Lap Chart del 5° giro.
Una gara che la Ferrari sembra avviata a vincere in scioltezza con Vettel e con Raikkonen (ottimo secondo nonostante dei problemi di potenza al motore) con il quattro volte campione del mondo tedesco che ha un vantaggio di 16.986 secondi sul compagno di squadra e di 34.363 secondi su Rosberg.
Al 43° giro, il colpo di scena. Sulla Force India di Hulkenberg collassa in pieno rettilineo l'ala anteriore: dopo un giro di Virtual Safety Car, è inevitabile l'ingresso in pista della Safety Car che azzerra il vantaggio fin qui conseguito da Vettel.
Da sottolineare come la safety car per permettere la rimozione dei detriti in rettilineo sia costretta a passare addirittura dalla pit lane: cosa mai vista a memoria in Formula 1!
Chi potrebbe a questo punto vincere la gara è la Red Bull di Ricciardo che a differenza di Vettel, Raikkonen e delle due Mercedes con gomme medie (ricordiamo che in gara bisogna montare tassativamente entrambe le mescole a disposizione, in questo caso le gomme soft e medie) monta gomme soft, di minore durata rispetto alle medie ma capaci di garantire al contempo una migliore prestazione sul giro. Alla ripartenza infatti il pilota australiano comincia a superare numerose vetture, ma al 64° giro deve desistere dalla possibilità di vincere il GP dando così definitivo via libero a Vettel a causa della collisione con la Mercedes di Rosberg, mentre tentava di superare quest'ultimo. Il pilota australiano sarà costretto a sostituire l'ala anteriore e tornerà in pista terzo, Rosberg sarà costretto a fare quasi un giro di pista su tre ruote e concluderà la gara ottavo.
Con l'unica Ferrari superstite (con Raikkonen costretto al ritiro per l'intensificarsi del suo problema legato all'MGU-K ed autore davvero di un'ottima gara che avrebbe meritato maggior fortuna), Seb può così andare a vincere la gara con una vantaggio di 5.748 secondi e di circa 25 secondi sulle Red Bull di Kvyat e Ricciardo.
Bellissimo in tal senso l'abbraccio a fine gara tra i due ex compagni di squadra in Red Bull Vettel e Ricciardo, fortemente rivali nel corso della scorsa stagione.
LE ALTRE SCUDERIE.
Dopo aver commentato la gara ed analizzato la prestazione della
Ferrari, due parole sulle altre scuderie. Detto della
Red Bull, autrice di un'ottima gara a dimostrazione che su una pista dove la power unit non conta molto e dove trazione e carico aerodinamico sono importantissimi la monoposto di Adrian Newey può togliersi le sue soddisfazioni, due parole merita sicuramente la
Mercedes, autrice di una gara assolutamente da dimenticare. A parte i problemi in partenza di cui abbiamo già parlato, e della giornata no di Hamilton, da dimenticare, non possiamo sottolineare una cosa: sotto pressione, anche il team campione del Mondo sbaglia. Ne è un esempio l'ultimo pit stop di Rosberg. Dopo aver montato gomme soft e medie, al pilota tedesco vengono rimontate gomme medie. Una scelta incomprensibile visto che con gomme soft avrebbe potuto vincere agilmente la gara. Così non è stato, per la gioia di Vettel e della Ferrari.
Gara negativa anche per la
Williams, che conferma le sue difficoltà nei circuiti lenti come già avvenuto a Monaco e come ci ha dimostrato anche questo weekend ungherese. Se al 42° giro almeno Bottas era riuscito a conquistare almeno il 6° posto, dopo la Safety Car le monoposto di Grove hanno fatto veramente fatica con Massa che chiude la gara 12°, e Bottas addirittura 14°!!!
Due parole infine sulla
McLaren-Honda. Pur non essendo molto competitiva, il Team di Woking dopo la Safety Car grazie all'utilizzo di un'ottima strategia che ha visto montare su entrambi i piloti gomme soft riescono a portare a casa un discreto risultato con Alonso addirittura 5° e Button 9°. Non è certamente quello che gli appasionati certamente siaspettavano a inizio anno dal team anglo-nipponico, ma è sempre una buona iniezione di punti e di fiducia.
Con il GP d'Ungheria la Formula 1 va in vacanza dando l'appuntamento agli appassionati per il GP del Belgio in programma il prossimo 23 Agosto (diretta SKY, differita RAI), con l'auspicio di vedere una seconda parte del Mondiale decisamente più appassionante di quanto visto finora.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold