Momento delicato per i due padri padroni di Calcio e Formula 1. Da una parte il presidente della FIFA, Sepp Blatter, dal Giugno 1998 al comando della massima organizzazione mondiale calcistica, costretto a dimettersi per via delle accuse di corruzione che lo vedrebbero protagonista; dall’altra il Presidente di FOM e consulente della CVC Capital Partner (società che detiene il pacchetto di maggioranza della F1) di cui possiede il 5% Bernie Ecclestone, destinato a rimanere al suo posto anche in caso di passaggio di consegne ai vertici della CVC anche se le ultimissime indiscrezioni provenienti dall’Austria diffuse ieri vorrebbero Lauda al posto di Ecclestone in un possibile ruolo di rappresentanza e di consulenza all’interno del nuovo corso, che si dice possa prendere il via tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo anno.
Due approcci diversi, quelli di Ecclestone e Blatter, ma lo stesso piccato senso degli affari, cercando l’uno di portare il calcio nei paesi di tutto il mondo chiedendo ovviamente qualche voto di appoggio in occasione delle varie votazioni; l’altro portando la Formula 1 progressivamente via dall’Europa e cominciando sempre più a introdurre GP nei paesi extra-europei dove da un punto di vista del portafoglio potrai trovare sicuramente l’emiro o il governo disposto a pagare fior di quattrini pur di ospitare un GP nel proprio Paese, andando però così a perdere sia per quanto riguarda la sicurezza con commissari inesperti (vedi la chiazza d’olio allargata in FP1 e i 25 minuti occorsi a liberare Sainz dalla Toro Rosso durante la FP3 del Gp di Russia),sia la passione vera e autentica dei tifosi più competenti, la quale sui circuiti storici ancora presenti in calendario (fino a quando?) quali Silverstone e Monza continua ancora a persistere.
In tal senso non possiamo non citare le ultime dichiarazioni di Ecclestone, il quale intervistato dalla giornalista politica russa Sophie Shevardnadze per Channel RT, il canale nazionale russo, oltre a parlare dell’allontanamento dell’Europa da parte della Formula 1, definendo il Vecchio Continente una cosa del passato, non ha mancato di soffermarsi anche sulla situazione politica che sta affrontando il calcio mondiale, e in particolare Sepp Blatter, rilasciando le seguenti dichiarazioni.
“Il problema oggi nel mondo è che non abbiamo veri leader. Se si guarda a tutti i paesi pur di trovarne qualcuno, resta comunque un’impresa non facile. Trovi solo una sorta di mezze persone che vorrebbero fare cose ma che non le fanno. Blatter ad esempio. Non credo si sarebbe dovuto dimettere, non sarebbe neanche dovuto essere messo in discussione perché è solo grazie a lui se ci sono un sacco di paesi nel mondo dove oggi si gioca a calcio. E se qualcuno è stato presumibilmente corrotto per far si che qualcosa di buono accadesse nei loro paesi, è una cosa buona. È una tassa che il calcio deve pagare“.
Sulle dichiarazioni rilasciate da Ecclestone preferiamo lasciar correre. Una osservazione, però, ci vien da fare. Ci sono tanti appassionati sia nel nostro Paese che nel mondo che vivono il calcio come una passione, come un vero e proprio spettacolo, capaci di emozionarsi per un gesto tecnico quali possono essere ad esempio un goal su calcio di punizione o una rovesciata in area di rigore. Come spiegare a questi appassionati, comprensibilmente infastiditi per questo scandalo legato alla corruzione in FIFA che lo stesso scandalo rappresenta una cosa positiva e che è una tassa stessa che il calcio deve pagare? Misteri della fede, pardon, della Formula 1.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold