Andando a leggere l'ordine di arrivo del GP d'Australia, gara inaugurale del Mondiale F1 2016, la prima sensazione che uno potrebbe ricavare, nel caso non avesse visto o assistito alla gara, è quella del solito dominio
Mercedes, con
Rosberg che vince la gara (quarto sigillo consecutivo, dopo le tre vittorie di fine stagione in Messico, Brasile ed Abu Dhabi), seguito dal compagno di squadra
Hamilton, e dalla
Ferrari di
Sebastian Vettel. Questa volta però non è andata proprio così. Certo, l'ordine d'arrivo ricalca più o meno quello che diverse volte abbiamo avuto modo di vedere nel corso della passata stagione, ma mai come in questo caso si può parlare di una vera e propria occasione persa da parte della scuderia di Maranello, autrice, di un primo terzo di gara assolutamente da incorniciare.
Dopo aver abortito la prima partenza a causa di un problema occorso alla
Red Bull di
Kvyat ed aver effettuato il nuovo giro di ricognizione (con i giri totali di gara passati da 58 a 57), al via le due
Ferrari di
Vettel e di
Raikkonen bruciano le
Mercedes di
Hamilton e di
Rosberg, apparse in difficoltà con la nuova procedura di partenza che prevede l'utilizzo al via di una sola leva della frizione. Da segnalare sempre al via alla prima curva il leggero contatto tra i due piloti Mercedes, con Hamilton il quale scivola in sesta posizione.
La prima fase di gara vede quindi le due Ferrari nettamente in testa con Vettel, il quale, dopo essersi fermato per il primo stop riesce a superare nettamente Hamilton, e con Rosberg, che è si vicino a Raikkonen, ma che di fatto non riesce a superarlo.
Al 17° giro la gara improvvisamente cambia: la
Haas di
Gutierrez all'altezza della curva 3 sbaglia la frenata, la
McLaren-Honda di
Alonso la tampona, decolla sulla monoposto avversaria, andando prima a sbattere contro il muro e poi andando a schiantarsi contro le barriere esterne.
Le prime immagini dell'incidente sono terrificanti, ma per fortuna il pilota asturiano, pur leggermente zoppicando, esce praticamente illeso dai resti della propria monoposto. La Direzione Gara manda in pista la Safety Car, ma, a causa dei troppi detriti presenti in pista la gara viene fermata, e dopo circa una ventina di minuti riparte con le monoposto per un giro dietro alla safety car. In queste condizioni i piloti possono decidere se cambiare o meno le gomme sulla propria monoposto: la Ferrari mantiene le Supersoft montate su entrambe le macchine, la Mercedes monta sulla monoposto di Rosberg le gomme medie già montate da Hamilton. Sarà la mossa decisiva.
Alla ripresa della gara Vettel è più veloce di Rosberg, ma il pilota della Mercedes ha dalla sua due vantaggi importantissimi: il primo è quello di non doversi più fermare se gestite le gomme con una certa oculatezza; il secondo è le Supersoft hanno una durata di giri più esigua rispetto alle medie, per cui con il passare dei giri la prestazione non solo finirà con l'equipararsi, ma addirittura a risultare più ottimale rispetto alla gomma con la banda rossa se non sostituita prontamente. Ed è quello che praticamente avverrà.
Vettel, dopo aver girato al 33° giro due secondi più lento di Hamilton, è costretto a fermarsi al 35° giro passando alle gomme Soft, ma perdendo la posizione nei confronti di Rosberg, Hamilton e Ricciardo, anche a causa di un problema nello svitaggio del bullone della gomma anteriore sinistra che gli farà perdere 3 secondi.
Come non bastasse, al 24° giro il suo compagno di squadra, Raikkonen, era stato costretto a ritirarsi per un problema al motore, con tanto di principio d'incendio all'airscope a dir poco eloquente.
Sebastian prova così a recuperare con le gomme Soft almeno il secondo posto, con Ricciardo costretto a fermarsi per le gomme assai usurate, e facendosi sotto a Hamilton negli ultimissimi giri prima di arrendersi definitivamente a due giri dal termine a causa di un lungo.
Se lo scorso anno il terzo posto del campione tedesco della
Ferrari rappresentava quasi un segnale di speranza visto il 2014 non proprio esaltante, il terzo posto conseguito ieri lascia un po' di amaro in bocca nei confronti della scuderia di Maranello, sopratutto dopo quanto visto nella prima parte, con il pilota tedesco, e anche con un buon Raikkonen, autore di una gara abbastanza regolare.
Bisogna però al contempo dare atto alla
Mercedes di aver saputo capovolgere la situazione a loro negativa a loro favore con una strategia (il passaggio dalle Soft alle Medie per Rosberg) assolutamente azzeccata.
Per il resto, la gara ci ha regalato la conferma della buona forma da parte della
Red Bull di
Ricciardo, ottimo quarto all'arrivo, ma anche la bellissima sorpresa rappresentata dalla
Haas, capace con
Grosjean (ottimo conoscitore delle gomme Pirelli, essendone stato anche buon collaudatore in passato) con un solo cambio in occasione della neutralizzazione della gara (da Soft a Medie) di portare un ottimo sesto posto finale. Deludenti invece la
Williams, quinta con
Massa, ma autrice di una gara a dir poco anonima, come anche la
Force India, dalla quale ci aspettavamo sicuramente di più.
Appuntamento tra due settimane in
Bahrain (diretta SKY, differita RAI), con il ritorno al vecchio format delle qualifiche, e con l'auspicio di poter assistere a una gara estremamente spettacolare, con Ferrari e Mercedes in grado di potersi sfidare ad armi pari così come abbiamo potuto vedere in questo primo appuntamento del Mondiale di Formula 1.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold
Twitter: @ruggero81