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Tutto è pronto sul circuito di Yas Marina per il Gp di Abu Dhabi di Formula 1, ultima prova del mondiale 2016. In lizza per il titolo piloti i due piloti Mercedes (Nico Rosberg e Lewis Hamilton), con il primo in testa con 12 punti di vantaggio sull'avversario, e a cui basta anche solo classificarsi terzo anche in caso di vittoria di Lewis per laurearsi a sua volta campione del mondo. Non è però la prima volta che il circuito di Yas Marina assegna il titolo iridato: dal 2009 (anno d'introduzione del Gp) a oggi è già capitato altre due volte, nel 2010 e nel 2014.
Nella stagione 2010 sono quattro gli sfidanti per il titolo mondiale: Fernando Alonso (Ferrari) in testa con 246 punti; Mark Webber (Red Bull) con 238 punti; Sebastian Vettel (Red Bull) a 231 punti e Lewis Hamilton (McLaren) a 222 punti. Se Hamilton resta in gioco solo e unicamente per una questione meramente matematica, chi ha seriamente l'occasione di giocarsi il titolo sono il pilota asturiano e i due piloti Red Bull.
Dopo le prime tre sessioni di prove libere con un Sebastian Vettel piuttosto in evidenza (autore del miglior tempo in FP1 e FP3, e secondo in FP2) è proprio il pilota di Heppenheim a conquistare la pole position: 1'39”394 per lui, con Hamilton secondo (1'39”425), Alonso terzo (1'39”792), e Webber quinto (1'39”925). In mezzo l'altra McLaren Mercedes guidata da Jenson Button (1'39”823).
Al via della gara Vettel mantiene il primo posto, seguito da Hamilton e da Button, autore di un buon start che gli consente di passare Alonso. Il pilota asturiano della Ferrari è quarto, ma ancora in vantaggio nella lotta per il titolo iridato, essendo Webber quinto, e quindi dietro di lui. Dopo poche curve (e più precisamente alla curva 6) una collisione tra Schumacher e Liuzzi (con il pilota della Force India che colpisce la Mercedes del campione di Kerpen, andato in testacoda e rimasto nel mezzo della pista) costringe la Direzione Gara a far entrare in pista la Safety Car. Alla ripartenza Vettel comincia ad acquisire un certo vantaggio, tallonato da Hamilton, il quale sembra ben sopportare il ritmo indiavolato dato dal pilota Red Bull. Più staccati, Button, Alonso e Webber, abbastanza vicini tra loro. Tra l'8° e il 9° Giro Webber tocca le barriere con la gomma posteriore destra, per poi fermarsi per la sosta all'11° Giro. Sarà proprio questa sosta a decidere inevitabilmente la lotta per il titolo 2010.
Nel tentativo di marcare Webber, in Ferrari decidono di far fermare sia Massa (al 13° Giro) che Alonso (al 15° Giro): se l'asturiano riuscirà a tornare in pista davanti al pilota asturiano, nulla potrà fare contro il pilota russo della Renault, Vitaly Petrov, che lo terrà bloccato dietro di se per tutto il resto della gara. Alonso riuscirà a scalare qualche posizione grazie ai pit stop dei piloti che lo precedevano, ma per la lotta al titolo iridato non c'è più nulla da fare. Ad aggiudicarsi gara e titolo è così Sebastian Vettel, con 10”162 di vantaggio sulla McLaren di Hamilton, e con 11”047 di vantaggio su quella di Button. Quarta, con un distacco di oltre 30 secondi, la Mercedes di Nico Rosberg, seguita dalle Renault di Robert Kubica e di Vitaly Petrov, con la Ferrari di Alonso, staccato di oltre 43 secondi da Vettel, solo settimo.
Il grave errore strategico della Ferrari ad Abu Dhabi (con la perdita del titolo iridato) costerà il posto al suo autore, il Team Manager Chris Dyer (ex ingegnere di macchina di Schumacher), che verrà di fatto allontanato dalla squadra.
Nel 2014 a lottare per il titolo piloti (così come quest'anno) sono i due piloti della Mercedes: Lewis Hamilton, in testa alla classifica con 334 punti, e Nico Rosberg, con 317 punti. Da sottolineare come anche in caso di arrivo a pari punti Hamilton sarebbe comunque in vantaggio rispetto al proprio compagno di squadra per via del maggior numero di vittorie conseguite nel corso dell'anno (10-5 per lui).
A proposito di punti: l'ultima gara del Mondiale 2014 viene ad oggi ricordata come l'unica gara nella storia del Mondiale di Formula 1 ad aver assegnato il punteggio raddoppiato rispetto al solito, con 50 punti al primo classificato, 36 al secondo, 30 al terzo, 24 al quarto, 20 al quinto, 16 al sesto, 12 al settimo, 8 all'ottavo, 4 al nono, e 2 al decimo classificato.
Mentre nella FP1 e nella FP2 del venerdì il più veloce è Lewis Hamilton, in vantaggio di pochi millesimi su Rosberg (133 nella FP1, e 83 nella FP2), nella FP3 è Nico ad essere più veloce di 369 millesimi sul compagno di squadra inglese, con gli altri decisamente più staccati. Grande attesa, quindi, per le qualifiche, con Hamilton più veloce in Q1 e sopratutto in Q2, ma con Rosberg pronto a conquistare la pole nella decisiva Q3, approfittando di un errore del pilota inglese: 1'40”480 contro 1'40”866 di Lewis.
Al via della gara è però Hamilton a partire meglio, e a conquistare la testa della gara, seguito da Rosberg, Massa e via via tutti gli altri, con le Ferrari ben partite in quinta e sesta posizione con Alonso (alla gara di addio con la Rossa e Raikkonen), ma costretti a fermarsi dopo pochi giri per via di un eccessivo consumo della gomma. Dopo una prima parte di gara che vede Hamilton in testa (lascerà a Rosberg la testa dal 10° all'11° Giro, e a Massa dall'11° al 12° Giro), al 24° Giro il colpo di scena che deciderà la lotta iridata: Nico comincia ad accusare un calo di potenza sulla propria power unit, che lo costringerà inizialmente a far passare Massa, e poi, a venir superato progressivamente dagli altri piloti: chiuderà infatti 14°, e persino doppiato.
Ad aggiudicarsi gara e titolo mondiale sarà quindi Lewis Hamilton, seguito dalle Williams di Massa (a quasi tre secondi), e di Bottas (staccato di oltre 28 secondi).
Bellissimo a fine gara il gesto di Rosberg, che si reca dietro il podio a fare i complimenti a Hamilton, con l'abbraccio tra i due che chiude un 2014 assai burrascoso, e che aveva visto nel contatto di Spa il punto più complicato della loro convivenza comune in squadra.
I due, come detto all'inizio, si presenteranno questo fine settimana sempre ad Abu Dhabi per lottare come allora per il titolo mondiale, con Rosberg questa volta in deciso vantaggio. L'auspicio per gli appassionati è quello di poter assistere a una gara appassionante e combattuta, senza eccessivi calcoli matematici (come invece visto negli ultimi appuntamenti), e dove a vincere sia veramente il migliore.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81
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