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Ecclestone e l'addio forzato alla F1

Ecclestone e l'addio forzato alla F1

Redazione

24 gennaio 2017

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Oggi sono stato licenziato. Sono andato via. È ufficiale. Non conduco più la società. Il mio posto è stato preso da Chase Carey. La mia nuova posizione è ora una espressione americana. Una specie di Presidente onorario. Porto questo titolo senza sapere cosa significa. (...) I miei giorni in ufficio diventeranno più calmi. Forse andrò a vedere qualche Gran Premio. Ho ancora tanti amici in Formula 1. E ho ancora abbastanza denaro per andarmi a vedere una corsa Dubito di mantenere il mio ruolo nel Consiglio mondiale della FIA. Ne devo parlare prima con Jean Todt. ”

Con queste dichiarazioni, rilasciate al sempre ben informato magazine tedesco Auto, Motor und Sport, Bernie Ecclestone ha ufficializzato di fatto il suo addio alla F1. Ancor prima del comunicato ufficiale, diffuso in tarda serata sul sito ufficiale, dove oltre a dare la notizia del completamento dell'acquisizione della Formula 1 da parte di Liberty Media, viene ufficializzato il doppio compito di Presidente e di CEO da parte di Chase Carey, della nomina a Presidente emerito da parte di Ecclestone (secondo alcune indiscrezioni sarebbe intenzionato a rifiutare questo compito), e l'ingresso di Ross Brawn come Direttore Generale per lo Sport, e dell'ex ESPN Sean Bratches come Direttore Generale in ambito commerciale.

Ecclestone Carey

Sembra quasi passato un secolo da quando lo scorso Settembre Liberty Media, dopo aver acquistato la prima tranche del pacchetto Delta Topco (la holding che gestisce i diritti commerciali della F1), aveva proposto a Mr E di rimanere CEO per i tre anni successivi. Invece, già pochi giorni dopo l'incontro a Singapore tra l'86 enne manager inglese e il futuro Presidente Chase Carey erano giunte notizie di incomprensione tra i due (mai confermate, ma neanche smentite), fino ad arrivare poi poi alle indiscrezioni diffuse prima da SKY Sports UK nella giornata di venerdì, e ribadite ulteriormente domenica dalla BBC di un allontanamento dalla F1, confermato poi ieri sera.

Un'avventura, quella di Ecclestone in Formula 1, iniziata nel 1957 quando Bernie entra nel Circus in veste di manager del pilota britannico Stuart Lewis-Evans, arrivando addirittura ad acquistare la scuderia Connaught per farlo correre (otterrà un quarto posto al Gp di esordio a Monaco, prima di passare dal Gp di Francia alla Vanwall). Non solo.

Al volante della Connaught motorizzata Alta, l'anno successivo Bernie Ecclestone prova a qualificarsi come pilota del team B Ecclestone al Gp di Monaco, senza riuscirci. 

Durante l'ultima gara della stagione, il Gp del Marocco disputato sul circuito di Ain-Diab il 19 Ottobre 1958, al 41° giro la Vanwall di Lewis-Evans a causa di alcuni problemi tecnici, va a sbattere ad alta velocità contro le barriere prendendo fuoco. Il pilota venne estratto dalla monoposto, ma le ustione riportate sono estremamente gravi, cosicchè il pilota britannico muore in ospedale sei dopo l'incidente. Ecclestone è scosso da quanto accaduto, e così decide di lasciare la Formula 1.  Vi ritornerà sul finire degli anni 60, come manager di Jochen Rindt. Avventura, però, conclusasi anche in questo caso brevemente in seguito al drammatico incidente occorso durante il Gp d'Italia del 1970 a Monza, quando durante le qualifiche, il pilota austriaco perse la vita piuttosto violentemente con la sua Lotus contro il guardrail (vincerà il Mondiale postumo in seguito alla vittoria di Fittipaldi nel Gp degli Usa a Watkins Glen, con Ickx impossibilitato a raggiungerlo in classifica).

Sarà comunque un'assenza piuttosto breve: nel 1972, infatti, rileverà da Ron Tauranac il team Brabham (con cui vincerà due titoli iridati nel 1981 e nel 1983 con Nelson Piquet alla guida, prima di cedere il team nel 1987 per via dei troppi impegni nel frattempo assunti), e nel 1974 fonderà assieme a Colin Chapman, Teddy Mayer, Max Mosley, Ken Tyrrell e Frank Williams la Formula One Constructors Association (la FOCA), l'associazione dei costruttori dei team inglesi, in antitesi alla FISA e al suo Presidente, Jean- Marie Balestre, e che vedrà le due associazioni battagliare prima sulle ammissioni in Formula 1 e sui premi per le squadre, e poi dal 1976 sui diritti tv. Nel Marzo 1981, tre anni dopo la nomina di Mr E come Direttore Esecutivo FOCA, la firma FIA-FOCA del Patto della Concordia, un accordo in cui viene disciplinata la partecipazione al campionato di Formula 1 e il trattamento economico delle scuderie partecipanti al Mondiale con scadenza nel 1987 (verrà rinnovato più volte nel corso degli anni; l'ultimo rinnovo, entrato in vigore nel 2013, durerà fino al termine della stagione 2020).

Ecclestone Sticchi Damiani tris

Scaduto nel 1987 il Patto della Concordia, Ecclestone viene nominato Vice Presidente FIA con delega agli affari promozionali. Con gli anni comincia a crescere sempre più la sua autorità, e così nasce prima la FOPA (Formula One Promotions and Administration), sostituita poi dalla FOM (Formula One Management), il cui compito consiste nel gestire in primis i diritti tv, le sponsorizzazioni come anche i contratti con gli organizzatori dei vari Gp (proprio lo scorso Novembre era stato raggiunto il rinnovo triennale del Gp d'Italia a Monza fino al 2019, dopo la stretta di mano con il Presidente dell'ACI, Angelo Sticchi Damiani, avvenuta proprio nella cittadina brianzola durante la seconda sessione di prove libere, come possiamo vedere nella foto sopra allegata). Nel 1995 la FIA cede alla FOM i diritti commerciali della F1, scelta poi ribadita nel 2000 con un periodo record di 110 anni, fino quindi al 2110. Fino a che ha potuto Ecclestone ha cercato di curare con le proprie forze la FOM, e la gestione dell'intera F1. Solo nel Settembre dello scorso anno, come dicevamo, la prima parte dell'acquisizione della Delta Topco da parte di Liberty Media, a cui poi è seguita l'acquisizione della seconda tranche lo scorso 17 Gennaio comunicata in occasione prima dell'assemblea degli azionisti in Colorado, e poi durante il Consiglio Mondiale della FIA, convocato appositamente il giorno successivo.

Dunque, con ieri si è chiusa un'era, quella targata Ecclestone, durata poco più di 40 anni. Se sarà una cosa positiva o negativa sarà solo il tempo a stabilirlo.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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