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Due a due e palla al centro. Usando una metafora di matrice calcistica, possiamo dire che si è conclusa in sostanziale parità tra Mercedes e Ferrari la prima sessione dei test pre-campionato della Formula 1, conclusi ieri sul circuito del Montmelò a Barcellona. Dei quattro giorni di test in programma, due si sono conclusi con le Mercedes in testa (1 volta a testa per Hamilton e Bottas), e due con la Ferrari davanti a tutti (con Raikkonen in entrambe le circostanze), con un problema tecnico a testa in entrambi i casi prontamente risolto dai team (stop della Rossa di Vettel sul rettilineo del traguardo a pochi minuti dal termine del terzo giorno di test; problema elettronico sulla W08 di Bottas, con Hamilton che nel pomeriggio ha rinunciato alla sessione dei test a favore del nuovo compagno di squadra), e che rientra tra gli inevitabili difetti di gioventù che possono comparire su una monoposto dopo aver disputato numerosi Km. Ovviamente parliamo di test (e quindi con tutte le variabili del caso, a cominciare dalla quantità di carburante utilizzata nel serbatoio da ciascuna squadra (dato, questo, non comunicato)), con alcune squadre che in questa fase si sono tranquillamente nascoste (Red Bull e Force India, tanto per fare due nomi), eppure alcune considerazioni siamo comunque in grado di farle.
Indipendentemente dai tempi cronometrici la Mercedes (qui ripresa con Bottas alla guida) resta comunque la monoposto da battere. Riprova ne è il fatto che mentre gli avversari (Ferrari in primis) si siano concentrati su degli stint medio-brevi effettuando nella migliore dei casi una decina di giri per poi rientrare ai box, fare una sosta e poi ritornare in pista, il team campione del mondo abbia fatto ben due simulazioni di gara simulando i 66 giri del Gp di Spagna con tanto di pit-stop sia con Bottas che con Hamilton, riuscendovi perfettamente.
Osservando con attenzione poi le prestazioni dei singoli piloti, se un anno fa già dai test era perfettamente visibile come Rosberg fosse molto più in palla di Hamilton, quest'anno è altrettanto visibile come il tre volte campione del mondo inglese sia nettamente più in forma, come dimostrato nelle giornate di lunedì pomeriggio (dove ha superato per 113 millesimi il tempo fatto segnare da Vettel), e martedì mattina quando ha fatto registrare un ottimo tempo con le gomme soft (superato poi nel pomeriggio da Raikkonen, quando per la Mercedes era Bottas a girare in pista). Per quanto riguarda proprio il neo pilota Mercedes, se da una parte conferma tutte le doti velocistiche già espresse in Williams, dall'altra si vede però come debba ancora prendere un po' più di confidenza con il team e con la nuova W08.
Passiamo alla Ferrari. La SF 70-H dimostra di essere una monoposto molto più solida di quella della scorsa stagione, e al contempo estremamente veloce sia con Vettel che con Raikkonen alla guida, in ottima forma sia con le gomme soft (facendo segnare dei tempi molto interessanti), sia con le gomme medie (su cui lo scorso anno la SF16-H palesava diverse difficoltà).
Un elemento ricorrente nei giorni di test è stato sicuramente la facilità con cui sono stati ottenuti dei buoni tempi cronometrati pur utilizzando una mescola più dura rispetto agli avversari (medie quando la Mercedes usava le soft; soft quando venivano usate le supersoft). Proprio questa facilità nell'ottenere dei tempi veloci da parte dei piloti del Cavallino è stato oggetto di discussione nel paddock: se secondo Helmut Marko (Red Bull) il miglioramento Ferrari sarebbe un bluff da imputare alla scarsa quantità di benzina inserita nel serbatoio, secondo i Team Principal di Mc Laren (Eric Boullier) e di Mercedes (Toto Wolff) la Rossa di Maranello sarebbe indubbiamente più veloce rispetto a un anno fa.
Soffermandoci sui piloti, se è vero che Raikkonen è stato il più veloce in due delle 4 giornate di test, da non sottovalutare assolutamente Vettel (sopra raffigurato), il quale ha denotato un ottimo feeling fin da subito con la nuova monoposto ed è stato autore di un buon ritmo in pista, forte anche dell'ottima conoscenza delle nuove coperture Pirelli per via dei numerosi Km di test svolti con la mule car (la SF15-T laboratorio) nella seconda parte di campionato per i test richiesti dal gommista milanese, e a cui hanno partecipato anche Mercedes e Red Bull.
In conclusione, se dunque il team di Maranello denota un deciso passo in avanti rispetto alla macchina dello scorso anno, quello che è certo è che per capire la reale competitività della Rossa saranno necessarie le prime 4-5 gare del campionato per avere un valore perfettamente attendibile.
Dietro Mercedes e Ferrari diventa difficile (almeno per il momento) trovare una valida alternativa.
La Red Bull sembra essere un po' ritardo (e alle prese con alcuni problemi tecnici che hanno colpito sopratutto nel primo giorno di test Ricciardo (qui ripreso all'uscita dai box), fermatosi in pista per un problema al sensore di gestione del motore e nell'ultimo giorno in parte Verstappen causa un problema a uno scarico verificatosi nella mattinata), anche se bisogna dire che il team di Milton Keynes a onor del vero in questa prima sessione di prove si è piuttosto nascosta. La prossima sessione di test, e sopratutto le prime gare di campionato ci forniranno sicuramente dei valori più attendibili.
Chi ha accusato dei problemi tecnici sulla power unit Renault è stata anche la Toro Rosso, costretta a saltare l'ultima giornata di test con entrambi i piloti, Sainz e Kvyat.
Restando in argomento, chi non si è nascosta (in particolare l'ultimo giorno) è stata la Renault, che ha chiuso al terzo posto con Palmer. La scuderia francese però sarà costretta tassativamente a riprogettare entro il Gp inaugurale in Australia l'ala posteriore, ritenuta non regolare dalla FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile).
Anche la Force India si è un po' nascosta in questi giorni di test, ma per via del motore Mercedes che la supporta, può diventare in qualsiasi momento un avversario abbastanza temibile.
Chi invece in questi giorni non si è nascosta è stata sicuramente la Haas, la quale nel corso dei test per ben tre volte su 4 si è classificata al quarto posto (due volte con l'ex pilota Renault, Magnussen qui raffigurato, una con Romain Grosjean), ma al contempo lo stesso team americano per bocca del Team Principal Gunther Steiner ammette di non essere ancora riuscito a risolvere i problemi ai freni che più volte si sono presentati nel corso della passata stagione.
Una delle squadre più attese in questa fase era sicuramente la Williams, sia per il ritorno in pista di Felipe Massa dopo il rientro in squadra solo per questa stagione, e il contemporaneo debutto di Lance Stroll. Se il pilota brasiliano conferma di essere assolutamente in ottima forma ottenendo anche delle ottimi prestazioni cronometriche (e il terzo tempo nella prima giornata di test), assolutamente da rimandare la valutazione sul giovane pilota canadese, apparso piuttosto acerbo, come dimostrano i tre incidenti in due giorni verificatisi con lui alla guida (vedi foto), e che hanno obbligato forzatamente il team di Grove a saltare l'ultima giornata di test a causa della mancanza dei pezzi di ricambio.
Chi invece ha abbastanza impressionato sopratutto l'ultimo giorno è stato sicuramente Antonio Giovinazzi, che a bordo della Sauber ha portato a casa un lusinghiero quinto posto nell'ultima giornata di test, dimostrando così il proprio talento all'esordio alla guida di una monoposto della massima serie. Visto però il quasi certo rientro di Wehrlein la prossima settimana e l'ingaggio di Tatiana Calderon come terzo pilota, al momento la sua avventura al volante del team elvetico in Formula 1 potrebbe essersi conclusa qui, anche se ovviamente continua la sua esperienza di terzo pilota con la Ferrari, la quale crede molto nel 23enne pilota di Martina Franca.
Concludiamo con la McLaren. Dovendo dare un giudizio su quanto visto nei test, potremmo dire luci e ombre provenienti da Woking. Vero, il team negli ultimi due giorni di prove ha compiuto 139 giri (72 con Alonso qui raffigurato e 67 con Vandoorne), ma è al contempo vero che i primi due giorni siano stati una vera e propria sofferenza per il team inglese a causa di una serie di problemi occorsi alla power unit Honda. Nella giornata di lunedì una serie di stop collegati secondo quanto riporta la stampa internazionale a un presunto problema di progettazione al serbatoio dell'olio (con una soluzione tampone che provvisoriamente avrebbe risolto il problema), e un problema al momento sconosciuto nella giornata di martedì (con la power unit incriminata al momento sotto analisi da parte dei tecnici Honda) ha riportato la scuderia di Woking indietro di due anni, quando le due sessioni di test pre-campionato nel 2015 vennero contraddistinte dai ripetuti stop della monoposto allora guidata da Alonso e Button.
Per fortuna, a differenza di allora, i 139 giri effettuati negli ultimi due giorni da Alonso e da Vandoorne consentono quanto meno di aver potuto di aver potuto ottenere dei dati sulla nuova MCL32, utili poi per la prossima sessione di test. Resta comunque ancora una volta la sensazione (alla luce anche e sopratutto del problema relativo al serbatoio dell'olio, su cui i tecnici Honda hanno già ricominciato a mettere mano) che il team inglese dovrà iniziare inseguendo la nuova stagione.
Due parole sulle gomme. Quando lo scorso anno si parlò delle nuove coperture (più larghe di 60 mm sull'anteriore e di 80 mm sul posteriore), si ipotizzava che le nuove monoposto potessero più veloci di circa 3-5 secondi al giro. Promessa al momento mantenuta: al momento siamo già circa 3 secondi e mezzo più veloci a giro rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda i tempi cronometrici, non solamente è stata abbattuta piuttosto rapidamente la pole position conquistata da Hamilton un anno fa (1'22”000), ma addirittura anche il giro più veloce di Webber effettuato sulla Red Bull nel 2010 in gara (1'19”995), con Bottas che nella terza giornata di test ha fatto segnare addirittura il tempo di 1'19”705, con Vettel “fermo” solamente al secondo posto con il tempo di 1'19”952. Essendo però i tempi ottenuti dai test non validi ai fini delle statistiche, per avere un dato ufficiale bisognerà aspettare le qualifiche del Gp di Spagna a maggio.
Da sottolineare, infine, il grande sforzo da parte di Pirelli di portare in pista delle gomme sempre più performanti non solo per l'asciutto, ma anche e sopratutto per il bagnato, come ci dimostra sia la scelta di voler simulare una parte dell'ultima giornata di test sul bagnato dopo quanto occorso durante il Gp di Brasile della passata stagione, ma ancor più questa fotografia: sulla sinistra possiamo vedere le gomme da bagnato estremo previste per questa stagione con la nuova tassellatura, sulla destra quelle dello scorso anno.
Concludiamo riportando le classifiche dei quattro giorni di test diffuse dalla FOM.
Prossimo appuntamento con la seconda e ultima sessione di test pre-campionato dal 7 al 10 Marzo sempre sul circuito del Montmelò a Barcellona.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81
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