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Monoposto progettate completamente ex novo e capaci di girare più velocemente di circa 3-5 secondi rispetto alla scorsa stagione. Così si presenta la Formula 1 a circa 48 ore dalla prima sessione di prove libere del Gp d'Australia, gara inaugurale della stagione. Se come abbiamo visto nel corso dei test precampionato, Mercedes e Ferrari sembrerebbero essere i battistrada di riferimento, c'è grande curiosità per capire se la Red Bull avrà chiuso o meno il gap evidenziato nel corso dei test, se la Williams confermerà (sopratutto con Felipe Massa) il ruolo di outsider visto al Montmelò, se la Honda avrà risolto i problemi tecnici che hanno penalizzato i test della McLaren.
Tante le novità di questa stagione, che come sempre riassumeremo in questa guida, un vero e proprio vademecum, o meglio un Bignami destinato agli appassionati, da conservare e tenere gelosamente a portata di mano. Due le puntate in cui abbiamo suddiviso questa guida: quella che state per leggere, dedicata alle novità tecniche e regolamentari, e in più una seconda puntata (on-line sempre oggi, a partire dalle ore 18 circa) dedicata alla composizione delle squadre; e alla programmazione televisiva dei Gran Premi con tutti gli orari delle dirette e delle differite su SKY e RAI.
LE NUOVE MONOPOSTO.
Cominciamo ora a parlare delle nuove monoposto che vedremo sfrecciare sui tracciati di tutto il mondo a partire dal prossimo weekend. Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Lo diciamo subito, a scanso di equivoci: sono monoposto completamente diverse rispetto a quelle viste la passata stagione. Se lo scorso anno, infatti, la power unit ricopriva un ruolo estremamente basilare, con le nuove F1 di quest'anno pur mantenendo il motore un ruolo importante è tornata prepotentemente di moda l'aerodinamica. Una decisione resasi necessaria in quanto, con l'introduzione dei motori V6 turbo-ibridi le monoposto (vuoi per il minor numero di cavalli, vuoi anche e sopratutto per il maggior peso) negli ultimi anni erano cominciate gradualmente a diventare più lente. Da qui la decisione della Federazione di cambiare il Regolamento tecnico, per cercare di ottenere delle monoposto più veloci, come dicevamo all'inizio di circa 3-5 secondi più veloci. Come fare ad ottenere questo risultato? Semplice: aumentando il carico aerodinamico ed al contempo aumentando la larghezza delle gomme, al fine di ottenere una maggiore impronta a terra.
Andando nei dettagli: per aumentare il carico aerodinamico è stato deciso per prima cosa di reintrodurre l'alettone a freccia (presente sulle monoposto dei primi anni 90), allargare l'ala anteriore portandola dai 1650 mm del 2016 ai 1800 mm attuali; allargare la carreggiata della vettura portandola dai 1800 mm del 2016 ai 2000 mm attuali, ripristinare dei deflettori (in gergo tecnico bargeboard) più grandi, angolare il profilo anteriore delle fiancate fissandone anche una larghezza massima pari a 1600 mm (contro i 1400 mm della scorsa stagione), allargare ovviamente il fondo delle monoposto portandolo anche in questo caso dai 1400 mm del 2016 ai 1600 mm attuali.
Per quanto riguarda, infine, l'ala posteriore, sempre al fine di aumentare il carico aerodinamico, è stata allargata e al contempo abbassata portandola dai 750 mm di larghezza e i 950 mm di altezza della stagione 2016 ai 950 mm di larghezza e 800 mm di altezza attuali, come possiamo vedere dalle foto comparative.
Quest'ultima misura relativa all'ala posteriore porta però con se anche uno svantaggio: abbassando l'ala il rischio molto concreto è quello di poter contare su un flusso d'aria meno pulito. Rischio però ovviato sia alla miglior efficienza da parte del diffusore che rispetto alla scorsa stagione sia più alto e al contempo più largo, ma anche e sopratutto grazie all'introduzione della T-Wing, testata per prima dalla Mercedes nel filming day a Silverstone, ma presentato ufficialmente per prima dalla Ferrari. La T-Wing, quindi altro non è che un canalizzatore capace di reindirizzare il flusso verso l'ala posteriore, al fine di garantire una migliore efficienza aerodinamica.
Come dicevamo prima, oltre ad aumentare il carico aerodinamico, una delle ricette per dare modo alle monoposto di Formula 1 di essere più veloci era quello di aumentare la larghezza delle gomme, ed è quello che in effetti è stato fatto. Le nuove gomme Pirelli 2017, infatti, pur presentando la stessa cerchiatura (13 pollici), sono aumentate di larghezza di 60 mm sull'anteriore (passando da 245 a 305 mm), e di 80 mm sul posteriore (passando da 325 a 405 mm). Se da una parte le nuove gomme consentono una maggiore impronta a terra quantificabile intorno al 25% (garantendo una maggiore velocità in curva ma al contempo una minore velocità in rettilineo), dall'altra è innegabile come gomme più larghe siano in grado di produrre delle sollecitazioni maggiori, motivo per il quale la loro struttura è stata interamente riprogettata al fine di sopportare le suddette sollecitazioni. In tal senso è stato importante la collaborazione tra il gommista milanese e le tre squadre (Ferrari, Mercedes e Red Bull) che, rispondendo all'appello di Pirelli, hanno partecipato a una serie di test sulle nuove gomme mettendo a punto una vera e propria mule-car adattando una monoposto delle ultime stagioni (nel caso della Ferrari una SF15-T del 2015) che simulasse le condizioni di carico aerodinamico presenti sulle monoposto di quest'anno. Confermate, infine, le 5 mescole già viste durante la scorsa stagione: Ultrasoft, Supersoft, Soft, Medium e Hard.NOVITÀ REGOLAMENTARI.
Diverse le novità regolamentari introdotte a partire da questa stagione, che andiamo di seguito qui a riassumere.
PARTENZA IN CASO DI PIOGGIA. Ha destato non poche polemiche lo scorso anno la decisione di far partire le monoposto dietro alla Safety Car in caso di pioggia, sia in occasione del Gp di Monaco, sia in occasione del Gp d'Inghilterra a Silverstone (qui raffigurata), per via degli acquazzoni verificatisi in entrambi i casi pochi minuti prima del via. Da qui la decisione da parte dello Strategy Group in accordo con la FIA di modificare la procedura di partenza in caso di gara bagnata.
Se lo scorso anno in caso di pista bagnata la gara iniziava direttamente con i giri dietro alla Safety Car, la quale poi rientrava ai box non appena le condizioni di pista fossero migliorate, quest'anno invece i giri dietro alla Safety Car verranno considerati come dei giri di ricognizione, e non verranno quindi sottratti dal computo dei giri previsti per la gara. Non appena dovesse diminuire l'entita della pioggia, la SC rientrerà ai box e le monoposto andranno a schierarsi in gara per una vera e propria partenza da fermo.
Nei giorni scorsi, però, la FIA ha diramato ai team delle ulteriore precisazioni in merito alla nuova partenza sul bagnato. Secondo quanto si apprende, se un pilota dovesse attardarsi in pista potrà recuperare la posizione originale; qualora così non fosse, dovrà tassativamente partire dalla pit lane.
Nel caso in cui per via di una penalità precedentemente acquisita un pilota dovesse partire dalla pitlane, può decidere in caso di pioggia di fare un giro dietro alla Safety Car per valutare le condizioni della pista, ma si tratta comunque di una decisione facoltativa.
Non è consentito ai piloti né di entrare ai box in regime di Safety Car, né di rientrare ai box assieme alla Safety Car per cambiare le gomme mentre le altre monoposto stanno andando a schierarsi: nel primo caso, il pilota dovrà tassativamente partire dalla pitlane, nel secondo caso si rischia uno Stop & Go di 10 secondi.
Nel caso in cui le condizioni della pista dopo alcuni giri dietro la Safety Car non consentissero il regolare svolgimento della gara, la Direzione Gara può decidere di far rientrare in pitlane la SC e tutte le monoposto, con la gara che a quel punto ripartirebbe con alcuni giri dietro alla Safety Car, e, una volta verificate le corrette condizioni della pista, con una partenza lanciata come avvenuto fino allo scorso anno.
ALA FRIZIONE. A partire da quest'anno sarà solo una la leva necessaria per l'azionamento della frizione al via (contro le due della scorsa stagione), di dimensioni maggiori, e posizionata come sempre dietro al volante. Diventa così basilare nella partenza da fermo la capacità del pilota (senza il benchè minimo intervento elettronico) di trovare con la nuova leva la migliore coppia possibile per far scattare la frizione, associata a un buon coordinamento del piede destro per pigiare sull'acceleratore.
RAPPORTI CAMBIO. A partire da quest'anno sarà consentito sostituire una sola volta i rapporti del cambio, che a quel punto dovranno tassativamente essere utilizzati per tutto il ciclo di vita di ogni singola trasmissione, quantificabile in massimo 6 gare.
SOSTITUZIONE TELAIO. In caso di sostituzione del telaio nel corso del weekend a partire da quest'anno il pilota non potrà più schierarsi regolarmente in griglia, ma dovrà tassativamente partire dalla pitlane.
1/CONTINUA.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81
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