Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
La Mercedes è tornata. Questo il messaggio che arriva da Silverstone, dove Lewis Hamilton si è aggiudicato per la quarta volta consecutiva il Gp di Gran Bretagna (davanti al compagno di squadra, Valtteri Bottas, e alla Ferrari di Kimi Raikkonen), eguagliando così il record conseguito nel quadriennio 1962-1965 da Jim Clark con la Lotus-Climax. Una vittoria, quella conseguita dal campione inglese di Stevenage, netta, mai messa in discussione da nessuno, e frutto del ritrovato feeling della Mercedes W08 con le gomme Pirelli.
Scorrono ancora negli occhi le immagini di Monaco, con il team campione del mondo battuto nettamente dalle due Ferrari, e classificarsi solamente 4° con Bottas (abile a gestire le gomme più morbide portate in quell'occasione da Pirelli), ed Hamilton 7°, apparso in difficoltà con le gomme ultrasoft, e decisamente più a suo agio con le Supersoft). Per commentare la vittoria di ieri di Silverstone, non possiamo che partire proprio dalla sconfitta monegasca.
In seguito a quella pesante battuta d'arresto, la Mercedes, come ha raccontato nelle scorse settimane la stampa tedesca, ha lavorato giorno e notte pur di riuscire a interpretare al meglio le gomme più morbide portate da Pirelli, ma anche per ottimizzare il rapporto con le altre mescole più dure. Dalla gara successiva, grazie anche agli aggiornamenti tecnico-aerodinamici apportati alla monoposto, è stato un netto crescendo in prestazione: la doppietta Hamilton-Bottas in Canada; l'intera prima fila a Baku con 1'100 rifilato alla Ferrari di Raikkonen, la pole di Bottas in Austria.
In tutte queste circostanze, bisogna però rilevare come la Ferrari avesse comunque ben figurato in gara, sebbene penalizzata o da alcuni incidenti al via (tamponamento Vettel-Verstappen in Canada innescato da Bottas), o da uno scatto d'ira del proprio pilota (ruotata di Vettel a Hamilton a Baku, punita dai commissari con uno Stop&go di 10 secondi (e 3 punti di penalità sulla patente), o da un migliore scatto al via dell'avversario, come successo in Austria.
Questa volta, purtroppo, il mantra non si è ripetuto. Già nelle prove libere del venerdì era evidente come la Mercedes fosse nettamente a proprio agio sul circuito rispetto alla Rossa di Maranello, con Bottas e Hamilton davanti a tutti. La giornata di sabato aveva un po' illuso tutti che lo scenario potesse in qualche modo esser cambiato, ma la gara di ieri, volente o nolente, ha ribadito come sulla pista di Silverstone la Mercedes fosse nettamente più in palla, favorita presumibilmente dal passo lungo come anche dal layout del tracciato, con Hamilton che non solo ha dominato il Gp ottenendo anche il Grand Chelem (pole, vittoria, giro più veloce, e testa della gara dal primo all'ultimo giro), ma con un Bottas anch'egli autore di un'ottima corsa, partito dal nono posto (per via delle 5 posizioni di penalità in virtù della sostituzione del cambio), e alla fine classificatosi al secondo posto.
Che Silverstone sia un circuito dove motore ed efficienza aerodinamica siano importanti, è un dato di fatto puntualmente confermato ieri. Non pensiamo solamente alla doppietta Mercedes, ma anche alla gara delle Red Bull, capaci di portare a casa un quarto e quinto posto con Verstappen e Ricciardo, a dimostrazione che pur non avendo un motore potente come quello Mercedes o quello Ferrari, se si ha a disposizione una buona aerodinamica (e in tal senso la scuderia di Milton Keynes non è seconda a nessuno), una buona prestazione la si può sempre ottenere.Se il pilota italo-australiano ha disputato una gara caratterizzata da numerosi sorpassi (e premiata dagli appassionati con la conquista del Driver Of The Day), altrettanto valida è stata la gara del giovane pilota olandese (qui raffigurato), capace di tenersi dietro per 19 giri la più veloce Ferrari guidata da Sebastian Vettel, costretto a ricorrere all'undercut per riuscire a sorpassarlo, vista l'impossibilità di riuscirci in pista.
Chi esce con le ossa rotte da Silverstone è purtroppo la scuderia di Maranello, e in primis proprio Sebastian Vettel. Arrivato sul circuito inglese con 20 punti di vantaggio su Hamilton, il campione tedesco di Heppenheim lascia il circuito inglese con 1 solo punto di vantaggio. Una gara, quella inglese, che Vettel ha perso in parte nelle qualifiche, classificandosi dietro al compagno di squadra, Kimi Raikkonen (autore di una gara tutto sommato positiva, culminata con il terzo posto finale), in parte al via, quando, dopo il giro di formazione supplementare, resosi necessario per il problema tecnico occorso alla Renault di Palmer, si schiera al via con i freni surriscaldati, che ovviamente al via non gli consentono di avere un'ottima aderenza, venendo così superato nello scatto iniziale da Verstappen.
A dire il vero, dopo pochissime curve Vettel era riuscito a superare il giovane pilota olandese della Red Bull, salvo poi venir risorpassato da quest'ultimo in seguito a un rallentamento di Raikkonen. Possiamo dire senza ombra di dubbio che è qui che Vettel di fatto ha perso il suo Gran Premio. Vero, senza il problema finale alla gomma anteriore sinistra occorso a entrambe le Rosse di Raikkonen prima (49° Giro), e Vettel in seguito (e che approfondiremo in un prossimo articolo), la Ferrari avrebbe portato a casa quasi sicuramente un secondo posto con il pilota finlandese e un quarto posto con il campione tedesco, ma resta la sensazione di una Rossa apparsa mai come in questa gara in seria difficoltà rispetto alla Mercedes. All'Hungaroring, ma sopratutto a Spa-Francorschamps alla ripresa del campionato dopo la pausa estiva il compito di confermare o meno le sensazioni viste ieri.
Andiamo a questo punto, a ricordare l'ordine di arrivo della gara, grazie alla tabella riepilogativa della FOM.
In Classifica Piloti Hamilton si riporta a una lunghezza da Vettel: 177 i punti del pilota della Ferrari contro i 176 del pilota inglese della Mercedes. Terzo Bottas a 154 punti, seguito da Ricciardo a quota 117, da Raikkonen a quota 98, e da Verstappen a 57 punti.
In Classifica Costruttori la Mercedes allunga in testa con 330 punti, seguita dalla Ferrari a quota 275. Terza la Red Bull a quota 174. Più staccata Force India a 95punti, seguita dalla Williams a 41 punti, dalla Toro Rosso a quota 33, e dalla Haas a 29 punti.
Prossimo appuntamento con la F1 prima della pausa estiva Domenica 30 Luglio, con il Gp d'Ungheria, con diretta su RAI e SKY.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81
Condividi
Link copiato