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I momenti più salienti della vita di Enzo Ferrari, di cui domani (14 Agosto) ricorre il trentennale della sua scomparsa.
Un mito, quello della Ferrari, sempre più scintillante. Così il sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, ha voluto sottolineare l'importanza della scuderia di Maranello in un telegramma inviato anche a nome dell'Amministrazione Comunale a Piero Ferrari. Un grande sogno italico, il team di Maranello, che non sarebbe mai nato se non ci fosse stato chi, tanti anni fa, non esitò a costruire dal nulla una fabbrica automobilistica che nel corso degli anni è divenuta sempre più un autentico punto di riferimento non solo in ambito nazionale, ma sopratutto internazionale: stiamo parlando di Enzo Ferrari, di cui quest'anno ricorre il trentennale dalla sua scomparsa, e che vogliamo ricordare con questo Amarcord.
I PRIMI PASSI NEL MONDO DEL MOTORSPORT.
Nato a Modena il 18 Febbraio 1898 (e registrato due giorni dopo, il 20 Febbraio, per via di una forte nevicata che colpì il capoluogo emiliano come da lui stesso raccontato nella sua autobiografia), Enzo Ferrari scopre la sua passione per le automobili a dieci anni, il 6 Settembre 1908, quando il padre lo porta a vedere la Coppa Florio, in programma sul circuito di Bologna. Una passione ramificatasi ulteriormente in età adolescenziale, quando nel 1912 vedendo sulla Stampa Illustrata le foto della vittoria di Raffaele De Palma nella 500 Miglia d'Indianapolis, capisce di voler diventare pilota.
Nel dicembre 1918 Ferrari si propone senza successo alla FIAT, dove la sua domanda viene rigettata da parte del Direttore del Personale, Diego Soria, trovando però pochi giorni dopo lavoro come Operaio presso l'Officina Giovannoni di Torino, che in quegli anni trasformava in telai di autovetture gli chassis dei mezzi militari per conto della Carrozzeria Italo-Argentina di Milano. Il compito del giovane Enzo, nella fattispecie, è quello di collaudare gli automezzi riadattati e consegnarli alla carrozzeria committente. Un lavoro, quello presso la Carrozzeria Giovannoni, destinato però ad esaurirsi nel giro di pochi mesi, vista la richiesta calante di mezzi riadattati, ed è nel corso di uno dei viaggi a Milano, che il giovane Ferrari conosce il pilota Ugo Sivocci, il quale prenderà a cuore il giovane modenese assumendolo come assistente al collaudo per la CMN (Costruzioni Meccaniche Nazionali).
Enzo Ferrari può così finalmente debuttare al volante di una monoposto, prima per conto della CMN e poi a partire dal 1920 dell'Alfa Romeo. 41 le gare da lui disputate, con risultati altalenanti: la prima, datata 5 Ottobre 1919: è la Parma-Poggio di Berceto, che lo vedrà classificarsi al quarto posto (l'anno successivo sarà secondo), a cui seguirà il 23 Novembre dello stesso anno il 9° posto nella Targa Florio, che Ferrari si aggiudicherà l'anno successivo. Un incontro significativo per il suo futuro sarà però quello che avverrà il 17 Giugno 1923 quando, una volta vinta la prima edizione del Gran Premio del Circuito del Savio, conoscerà la famiglia Baracca, con la madre, la Contessa Paolina Biancoli, che gli chiederà di inserire sulle sue macchine il logo usato dal figlio, un Cavallino rampante. Un argomento, quello del logo della Ferrari, che svilupperemo in un prossimo Amarcord.
IL DIVORZIO DALL'ALFA E LA NASCITA DELL'AUTO AVIO COSTRUZIONI.
Conclusa la sua esperienza di pilota nel 1931 dopo essersi concentrato negli ultimi anni a disputare alcune gare in ambito locale dopo aver rinunciato improvvisamente nel 1924 a correre il Gp d'Europa a Lione, Enzo Ferrari può finalmente concentrarsi a tempo pieno sulla squadra corse: la S.A. Scuderia Ferrari, nata nel 1929 come una sorta di filiale delle macchine da corsa dell'Alfa Romeo, e che dal 1932 al 1937 ne diverrà il reparto corse ufficiale.
Visti gli ottimi risultati conseguiti dalla Scuderia Ferrari in particolare con Tazio Nuvolari, sul finire del 1937 l'Alfa Romeo decide di aprire un suo reparto corse affidandone la gestione allo stesso Enzo Ferrari, il quale, gioco forza, scioglie la sua scuderia.
Un rapporto, quello tra il Drake e l'Alfa, caratterizzato da ottimi risultati nella stagione 1938, ma destinato a concludersi l'anno successivo a causa di una profonda divergenza di vedute con il nuovo Direttore Tecnico, Wilfredo Ricart. Con i soldi della liquidazione Ferrari, non potendo usare direttamente il suo nome in quanto legato per via di alcune clausole all'Alfa Romeo, fonda a Modena il 13 Settembre 1939 una nuova società chiamata Auto Avio Costruzioni.
Nel 1940 esce la prima auto, la 815, prodotta in soli due esemplari. L'avvento della seconda guerra mondiale costringe l'Auto Avio Costruzioni a interrompere la produzione di auto sportive, diventando così fornitrice di componenti ai velivoli militari impegnati nel conflitto. Nel 1943 per paura dei bombardamenti, l'Auto Avio Costruzioni si sposta dalla sede di Modena in Via Trento Trieste a Maranello, distante circa 30 Km, all'interno di una sede molto più ampia rispetto a quella modenese, in quanto ai terreni già di suo possesso Ferrari non esitò ad acquistarne degli altri a titolo agevolato.
LA NASCITA DELLA SCUDERIA FERRARI E L'AVVENTURA IN FORMULA 1.
All'inizio del 1947, concluso il secondo conflitto mondiale, Enzo Ferrari può finalmente tornare ad usare il suo nome, e fonda la Scuderia Ferrari, la cui prima macchina è la 125S, progettata da Gioacchino Colombo (conosciuto dal Drake ai tempi dell'Alfa) e supervisionata nella fase finale da Giuseppe Busso, che vede nel motore 12 cilindri disposto a 60° da 90 CV con cilindrata pari a 1497,77 cm cubi il suo punto di forza. Una scelta, quella del motore 12 cilindri, fortemente voluta da Enzo Ferrari, ispirandosi alle Packard ufficiali americane che avevano liberato Modena.
Una macchina, la 125 S, che Franco Cortese dopo uno sfortunato esordio l'11 Maggio 1947 nel Gp di Modena con un ritiro dovuto al motore a pochi giri dal termine quando era in testa, porterà alla vittoria due settimane dopo, il 25 Maggio, in occasione del Gp di Roma, disputato sul Circuito di Caracalla.
Ferrari decide a questo punto di concentrarsi sul campionato del mondo di Formula 1, dove esordirà nella seconda gara iridata, il Gp di Monaco disputato il 27 Maggio 1950 a Montecarlo con alla guida Alberto Ascari. Una categoria, la Formula 1, che vedrà la scuderia di Maranello vincere il suo primo Gp il 14 Luglio 1951 in Inghilterra a Silverstone con al volante il pilota argentino Jose Froilan Gonzalez, a cui poi seguiranno altre due vittorie in Germania e a Monza con Alberto Ascari, in una stagione che vede l'Alfa Romeo bissare il titolo piloti. La Ferrari diventerà man mano il team più titolato della storia della Formula 1 vincendo 9 titoli piloti (Ascari nel 1952 e 1953; Juan Manuel Fangio nel 1956; Mike Hawthorn nel 1958; Phil Hill nel 1961; John Surtees nel 1964; Niki Lauda nel 1975 e nel 1977; Jody Scheckter nel 1979) e 8 titoli costruttori con il Drake ancora in vita, a cui poi vanno aggiunti i 6 titoli piloti vinti rispettivamente da Schumacher (dal 2000 al 2004) e da Raikkonen nel 2007 e gli 8 titoli costruttori conseguiti tra il 1999 e il 2008 sotto la gestione Montezemolo.
Un'avventura, quella in Formula 1, resa possibile dalla fine degli anni 60 anche grazie all'accordo con la FIAT e con l'Avvocato Agnelli, il quale inglobando la Ferrari nel gruppo automobilistico torinese, consentì al Drake di poter continuare a gestire autonomamente la gestione sportiva. Un'avventura, quella in Formula 1, che Ferrari seguirà nei limiti del possibile fino all'ultimo, salvo gli ultimi mesi in cui sarà meno presente in fabbrica, come ad esempio in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II avvenuta nel Giugno 1988, con i due che avranno solamente una breve chiacchierata telefonica. Ferrari scompare il 14 Agosto 1988 all'età di novant'anni.
Un mese dopo, l'11 Settembre 1988 la Ferrari tornerà a vincere a Monza conquistando un'importantissima doppietta con Gerhard Berger e Michele Alboreto nove anni dopo l'ultima vittoria targata Scheckter-Villeneuve in quella che sarà l'unica vittoria conseguita dalla Rossa di Maranello in un'annata che vedrà il netto dominio della McLaren-Honda con Ayrton Senna ed Alain Prost. Una vittoria, che i piloti dedicano ad Enzo Ferrari, ma tra il pubblico c'è chi vuole vedere questo trionfo come un ultimo regalo del Grande Vecchio. L'ultimo regalo di un uomo in giacca e cravatta, che in quel lontano 12 Marzo 1947 sfrecciando da Maranello a Formigine a bordo della sua 125S (senza carrozzeria e con il solo motore) ha visto realizzarsi il suo sogno. Un sogno chiamato Ferrari.
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