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Fernando Alonso al termine della stagione lascia la Formula 1: al suo posto in McLaren è stato ufficializzato Carlos Sainz Jr.
Una notizia che era nell'aria nelle scorse settimane, e ufficializzata in prossimità di Ferragosto: Fernando Alonso lascia la McLaren e la Formula 1 per dedicarsi a dei nuovi progetti per il futuro (si parla per il prossimo anno di una nuova stagione nel campionato Wec con Toyota e della partecipazione alla Sei Ore di Silverstone, anche se intorno a Ferragosto era trapelata una indiscrezione che lo voleva impegnato per il prossimo anno nella IndyCar, con la possibilità di tornare a disputare le 500 Miglia di Indianapolis).
Indipendentemente dai suoi progetti futuri, cosa può aver spinto il pilota spagnolo a lasciare la Formula 1? Nel corso della Press Conference riservata ai piloti Wec svoltasi nella giornata di ieri a Silverstone, Alonso (attuale leader della classifica iridata con la sua Toyota LMP1) non ha esitato a dare la colpa allo scarso spettacolo a suo dire presente oggi in Formula 1 con un'azione in pista divenuta molto povera, con ordini di classifica quasi prevedibili e di come oggi si tenda a parlare di più di quanto succede fuori dei circuiti, dei team radio e delle varie polemiche, rispetto a quanto avviene in pista, non mancando però di rilevare come con una monoposto in grado di lottare per il titolo, probabilmente non avrebbe lasciato la massima categoria motoristica.
Proprio quest'ultimo aspetto merita una considerazione. Se da una parte gli osservatori sostengono come le ultime due stagioni (in particolare quella attualmente in corso) dopo il triennio 2014-2016 dominato dalla Mercedes abbiano ritrovato una certa spettacolarità dei Gran Premi grazie alla competitività della Ferrari e di una Red Bull a corrente alternata, dall'altra non c'è dubbio come in realtà il vero motivo che abbia spinto Alonso a lasciare la Formula 1 debba essere ricercato sia nella mancata competitività della sua McLaren (dimostrando una volta di più come l'attuale crisi tecnica del team di Woking non fosse solo da imputare alla power unit Honda, usata fino alla passata stagione), sia nella difficoltà a trovare un team di vertice disposto a puntare su di lui.
Alonso, nonostante queste ultime annate così complicate in McLaren rimane un pilota di assoluto valore e talento, ma, nonostante ciò, la Red Bull ha preferito non ingaggiarlo per sostituire Ricciardo per paura (parole del Team Principal, Chris Horner) che potesse generare del caos all'interno della scuderia austriaca per via del suo carattere, così come avvenuto in altre squadre. Accusa alla quale sia Alonso sia il suo manager Flavio Briatore hanno prontamente risposto, il primo sostenendo ironicamente come le sue dichiarazioni rappresentassero la hit dell'estate; il secondo invitando Horner a pensare al proprio team, visto che se c'è una squadra che non sa gestire i propri piloti, a detta del manager piemontese, è proprio la Red Bull, come dimostra la scelta di Ricciardo di lasciare il team austriaco per accasarsi alla Renault.
Indipendentemente da tutte le polemiche, non c'è dubbio che la Formula 1 perda definitivamente o solo momentaneamente un pilota estremamente competitivo, entrato nel Circus nel 2001 a bordo della Minardi, dove, pur non conquistando punti, riuscì comunque a mostrare il suo valore al punto da spingere Flavio Briatore, così come fece con Michael Schumacher, a puntare tutto su di lui, ingaggiandolo per la Renault.
Dopo una stagione come terzo pilota, ecco nel 2003 l'esordio in prima squadra al fianco del più esperto Jarno Trulli, con Alonso che conquista in Malesia la sua prima pole in carriera, a cui seguiranno poi il secondo posto a Barcellona nella gara di casa, ma sopratutto la prima vittoria in Formula 1 il 24 Agosto 2003 nel Gp d'Ungheria al termine di una gara che lo vedrà addirittura doppiare il campione del mondo in carica, Michael Schumacher, che con la sua Ferrari 2003 GA si classificherà al quinto posto.
Dopo una stagione, quella 2004, che, pure senza vittorie lo porterà a maturare ulteriormente, ecco arrivare nel 2005 e nel 2006 i due titoli iridati, vinti battendo rispettivamente la McLaren guidata da Kimi Raikkonen e la Ferrari di Michael Schumacher, giunto al passo di addio.
Nel 2007 il passaggio in McLaren e, gara dopo gara, la nascita della rivalità con il suo giovane compagno di squadra Lewis Hamilton, con la sosta prolungata in Q3 nel corso delle qualifiche del Gp d'Ungheria a sancire la rottura definitiva con la squadra e con lo stesso Hamilton (ricompostasi poi negli anni successivi). Alonso al termine del Mondiale si classificherà al terzo posto, annunciando il suo ritorno in Renault, e sostenendo che in McLaren non si era mai sentito a suo agio all'interno del team (schieratosi apertamente nella seconda parte del Mondiale a favore di Hamilton).
Dopo due stagioni (2008 e 2009) piuttosto deludenti in Renault a causa della scarsa competitività della monoposto (con cui si aggiudicherà comunque sia il controverso Gp di Singapore, sia il Gp del Giappone al Fuji nel 2008), Alonso approda in Ferrari, dove resterà per cinque anni dal 2010 al 2014. Se nel 2010 e nel 2012 riuscirà a lottare per il Mondiale arrivando a pochi punti da Sebastian Vettel (nel 2012 saranno solo tre i punti di vantaggio del pilota di Heppenheim), nel 2011, nella seconda parte del Mondiale 2013 e nel 2014 ciò non sarà possibile a causa della scarsa competitività delle varie monoposto a lui affidate, con Alonso pronto a cercare di tirarvi fuori comunque il massimo, come dimostrano la vittoria a Silverstone del 2011, o il secondo posto conseguito in Ungheria nel 2014 dopo esser stato a lungo in testa.
Dal 2015 fino a oggi il ritorno in McLaren, con le difficoltà sopra esposte.
Per un pilota spagnolo che lascia (Alonso), c'è un altro pilota spagnolo pronto a prendere il suo posto in McLaren: stiamo parlando di Carlos Sainz Jr, che nei giorni scorsi ha firmato un contratto pluriennale con il team di Woking. Una scelta, quella di Sainz, obbligata dopo l'ufficializzazione in casa Renault dell'ingaggio di Daniel Ricciardo al fianco del riconfermato Nico Hulkenberg e il mancato ritorno in orbita Red Bull in virtù del veto posto nei suoi confronti da Max Verstappen, dopo l'esperienza vissuta insieme come compagni di squadra in Toro Rosso.
Da decidere ancora chi sarà il prossimo compagno di squadra di Sainz in McLaren tra Stoffel Vandoorne (attuale compagno di squadra di Alonso), e il giovane pilota inglese Lando Norris, campione della Formula 3 lo scorso anno ed attualmente secondo in classifica nel Campionato di Formula 2.
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