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La Formula 1 sbarca in Messico per la 19° prova del Mondiale 2018. Ad Hamilton mancano 5 punti per laurearsi matematicamente Campione del Mondo.
Il secondo (e quasi certamente decisivo) matchpoint. La Formula 1 sbarca a Città Del Messico per la 19° prova del Mondiale 2018, ma l'attenzione è tutta per Lewis Hamilton, che questa domenica salvo colpi di scena clamorosi si laureerà per la quinta volta in carriera Campione Del Mondo.
Solamente cinque sono i punti che lo separano dal titolo iridato: in caso di vittoria di Sebastian Vettel gli basterà classificarsi fino al settimo posto per conquistare già domenica sera il Mondiale.
Più volte in passato il circuito intitolato ai fratelli Rodriguez ha assegnato il titolo iridato: la prima volta è successo nel 1964, quando a conquistare l'iride fu John Surtees a bordo della sua Ferrari. In seguito si sono laureati Campioni Del Mondo nel 1967 Danny Hulme (Brabham), nel 1968 Graham Hill (Lotus), e infine lo scorso anno proprio Lewis Hamilton (Mercedes) classificandosi al nono posto al termine di una gara di rimonta causata da un contatto in curva 3 avvenuto durante il primo giro con la Ferrari di Sebastian Vettel.
FIA, MERCEDES E I MOZZI FORATI.
Tra le questioni destinate ad essere quanto meno affrontate con le squadre nel tradizionale meeting tecnico con la FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) non si potrà non parlare dei mozzi forati adottati dalla Mercedes. Se inizialmente in seguito alla richiesta di chiarimenti da parte della Ferrari la FIA aveva precisato che la soluzione Mercedes a differenza di quella adottata dalla Red Bull nel 2012 fino al Gp del Canada non fosse da considerarsi una soluzione aerodinamica mobile, e quindi non violasse l'articolo 3.5 del Regolamento Tecnico, a poche ore dal Gp degli Usa disputato la scorsa domenica ad Austin la stessa Federazione ha chiesto espressamente al team Mercedes di chiudere con il silicone tutti i fori presenti su cerchione e mozzi, con i problemi sulle gomme posteriori tornati nuovamente in evidenza nel corso della gara. Come se questo non bastasse, nelle ultimissime ore è arrivata direttamente da Città Del Messico l'autorizzazione degli steward in merito all'utilizzo da parte della Mercedes della soluzione incriminata per questo fine settimana.
Intervistato subito dopo la gara il Direttore di gara Charlie Whiting aveva confermato l'assoluta regolarità della soluzione Mercedes, ma è altrettanto assodato come le altre squadre (Ferrari in testa) non siano rimaste del tutto convinte della motivazione offerta alla vigilia del Gp degli Usa dalla FIA a tal punto da voler presentare addirittura un reclamo ufficiale nei confronti della soluzione Mercedes. Da qui la retromarcia della FIA e la richiesta alla Mercedes per evitare il reclamo di chiudere i fori su mozzi e cerchioni per la gara statunitense, salvo poi cambiare nuovamente idea in Messico. Non c'è dubbio, però, che la questione continuerà a destare ancora numerose polemiche, e, come dicevamo, non è da escludere che Charlie Whiting decida una volta per tutte di affrontarla in vista della prossima stagione.
LA RIABILITAZIONE DI NIKI LAUDA.
Se in casa Mercedes tutto è pronto per festeggiare il quinto titolo iridato di Lewis Hamilton, ad esaltare ancora di più l'ambiente è la notizia relativa alle condizioni di salute di Niki Lauda, che mercoledì ha lasciato il Vienna General Hospital per iniziare ufficialmente la riabilitazione. Come dichiarato anche dai medici che hanno seguito il 69enne ex pilota di Formula 1, ricoverato lo scorso Luglio per un trapianto ai polmoni, Lauda è in buone condizioni, ma ora dovrà sottoporsi a un periodo di riabilitazione. Nella fattispecie il Dr. Walter Klepetko, il chirurgo che ha effettuato l'operazione, ha dichiarato come il nuovo organo funziona in maniera ottimale rimarcando come il motore abbia ripreso a funzionare di nuovo, e di essere soddisfatto di come abbia reagito il paziente.
ASSETTO MONOPOSTO E GOMME PIRELLI.
Il circuito intitolato ai fratelli Rodriguez (presente nel Calendario della Formula 1 dal 1963 al 1970, dal 1986 al 1992, dal 2015 ad oggi) si trova ad un'altitudine di 2300 metri sul livello del mare, e proprio l'elevata altitudine rappresenta se vogliamo un problema non indifferente per le attuali power unit per via della minore capacità di raffreddamento legata all'aria meno densa, motivo per il quale le squadre in vista di questo appuntamento sono solite utilizzare la carrozzeria con il maggior numero di aperture in modo tale da poter far arrivare la maggior quantità di aria possibile al motore, per evitare dei possibili problemi di affidabilità.
Un altro componente che rischia di soffrire non poco a causa del minor raffreddamento è rappresentato dai freni, in particolare quelli posteriori. In questo caso una delle possibili soluzioni è quella di aprire delle feritoie nei cestelli dei freni, in modo da far fuoriuscire l'aria calda dagli stessi.
L'altitudine rappresenta anche il motivo per cui le squadre negli ultimi anni abbiano scelto per il circuito messicano un assetto con alto carico aerodinamico simil Montecarlo, con il quale è comunque possibile raggiungere sul rettilineo che dal via porta alla prima curva delle velocità altissime paragonabili a quelle di Monza.
Andando ad osservare la pista (riadattata nel 2015 da Hermann Tilke in occasione del ritorno in calendario), merita particolare attenzione la partenza. Contrariamente alla buona parte dei circuiti presenti in calendario, non c'è subito dopo pochi metri la prima curva. Al via, infatti, le monoposto percorrono un rettilineo di 948 metri solo al termine del quale si trova la prima curva. Decisivo diventa così lo scatto con cui riesci ad arrivare più rapidamente degli altri da 0 a 340 Km/h in quel tratto di pista.
Altro punto della pista estremamente affascinante sono le curve 13-14-15 che portano i piloti nello Stadio del Baseball, con il circuito che all'altezza della curva 15 passa addirittura nel mezzo delle tribune dando un colpo d'occhio assolutamente unico e spettacolare, prima di affrontare la Peraltada, compresa tra curva 16 e curva 17 da affrontare in piena velocità, che nel precedente layout del circuito si presentava come una sorta di sopraelevata che veniva affrontata nella sua interezza, a differenza di oggi, dove, per motivi di sicurezza, viene affrontata solo l'ultima parte.
The action never stops! On to the 2nd half of our back to back #F1 weekends the #MexicanGP!
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 22 ottobre 2018
Ready to head south of the border for a #F1esta? https://t.co/mdlGJvPuEH pic.twitter.com/wvtmGB4foC
Per quanto riguarda, infine, le gomme, Pirelli ha portato (vedi Preview) gomme Hypersoft, Ultrasoft e Supersoft.
What are you bringing to the #F1esta? We've got quite an assortment of #Fit4F1 tyres on the way! #MexicanGP https://t.co/jh0kdtOABu pic.twitter.com/1hbMsNIYJi
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 16 ottobre 2018
Quasi simili le scelte adottate da Mercedes e Ferrari. Come possiamo vedere, infatti, Hamilton, Vettel e Raikkonen hanno scelto 8 set di Hypersoft, 3 set di Ultrasoft e 2 set di Supersoft. Scelta leggermente diversa per Bottas che prende un set in più di Ultrasoft e un set in meno di Supersoft. Scelta aggressiva, infine, per la Red Bull che sceglie sia per Ricciardo che per Verstappen di puntare su 9 set di gomme Hypersoft. Differente la scelta delle altre mescole, con Ricciardo che avrà a disposizione 3 set di Ultrasoft e 1 set di Supersoft, mentre Verstappen potrà contare su 2 set di Ultrasoft e 2 set di Supersoft.
COPERTURA TELEVISIVA SU SKY E TV8.
Per quanto riguarda, infine, la trasmissione televisiva del Gp, prove libere (oggi alle 17 e alle 21; domani alle 17), qualifiche (domani dalle 20 alle 21) e gara (domenica alle 20:10) verranno trasmesse in diretta esclusiva via satellite e in fibra su SKY SPORT F1 HD.
Per quanto riguarda il digitale terrestre, qualifiche e gara verranno trasmesse in diretta e in chiaro su TV8.
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