Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Al termine dei primi quattro giorni di test svoltisi sul circuito di Barcellona, proviamo ad analizzare quanto è emerso in pista.
La prima occasione per poter vedere le nuove monoposto in pista. La Formula 1 è tornata finalmente in pista con la prima sessione dei test precampionato a cui hanno preso parte le squadre e i piloti iscritti al Mondiale 2019. Se da un punto di vista delle prestazioni, come vedremo, non sono emerse delle indicazioni particolarmente significative, essendosi i top team principalmente nascosti per evitare di fornire delle indicazioni ai rivali, alcune considerazioni siamo comunque in grado di farle, osservando con molta attenzione il comportamento delle monoposto, ma anche dei piloti, con alcuni di essi divenuti a sorpresa dei grandi protagonisti di questa sessione.
LE GOMME PIRELLI USATE PER I TEST.
Prima di parlare dei protagonisti di questi primi quattro giorni di test, soffermiamoci un momento sulle nuove gomme 2019 messe a punto dalla Pirelli.
The testing season is upon us! Here's our #Fit4F1 tyre spotting guide for #F1Testing!
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 5 febbraio 2019
More > https://t.co/GDZ89V69a3 pic.twitter.com/QrBoArVTfl
Come possiamo vedere, sono cinque le tipologie di gomme utilizzate dai piloti a Barcellona: C1 (la mescola più dura per quanto riguarda i compound 2019 paragonabile a una gomma dura 2018 leggermente più morbida), C2 (paragonabile a una media 2018 leggermente più morbida), C3 (paragonabile alla Soft 2018), C4 (paragonabile alla Ultrasoft 2018), C5 (paragonabile alla Hypersoft 2018).
FERRARI SF90: UNA MONOPOSTO BEN BILANCIATA.
Una monoposto apparsa molto ben bilanciata fin dalla sua primissima uscita di pista. Ha impressionato non poco tifosi e rivali la nuova Ferrari SF90, progettata dal duo Cardile-Sanchez, e portata in pista a Barcellona da Sebastian Vettel prima e da Charles Leclerc poi. Nonostante la differente concezione dell'ala anteriore rispetto al duo Mercedes-Red Bull, la nuova monoposto della scuderia di Maranello si è fatta apprezzare per la sua perfetta tenuta di strada, frutto come dicevamo dell'ottimo bilanciamento, ma anche e sopratutto per la facilità con cui fin dal primo giorno entrambi i piloti hanno saputo ottenere dei tempi cronometrici piuttosto validi anche utilizzando delle mescole decisamente più dure rispetto alla concorrenza.
Per quanto riguarda i piloti, c'era molta curiosità attorno a Charles Leclerc, il quale non ha deluso le aspettative, in simulazione di giro secco: se Vettel nella prima giornata di test aveva conseguito il miglior tempo con il tempo di 1'18”161, il giovane pilota monegasco il giorno successivo ha fatto segnare come miglior tempo 1'18”247, fermandosi a soli 86 millesimi dal proprio caposquadra.
Sul passo gara, invece, Vettel è sembrato essere più continuo nella simulazione effettuata nel primo giorno di test rispetto a quella effettuata da Leclerc nel giorno successivo.
L'ALFA ROMEO E LA CERTEZZA DI RAIKKONEN.
Tra i protagonisti della prima sessione dei test precampionato, un posto lo merita sicuramente Kimi Raikkonen. Il 39enne pilota finlandese appena approdato in Alfa Romeo sembra essere un altro rispetto agli ultimi anni in Ferrari: molto più rilassato, disteso, e sopratutto ancora più convinto delle proprie potenzialità. Un Raikkonen, quello odierno, che ricorda molto quello visto in Lotus nel biennio 2012-2013, quando, al rientro in Formula 1 dopo l'esperienza vissuta nel campionato rally, disputò un biennio di assoluto valore.
Kimi Raikkonen sets the fastest time of the week so far
— Formula 1 (@F1) 20 febbraio 2019
The Finn flies round in 1:17.762 - that's over half-a-second quicker than his former Ferrari teammate Sebastian Vettel today
#F1Testing #F1 pic.twitter.com/lX64lelarN
I presupposti per far ciò in Alfa Romeo Racing ci sono tutti: la monoposto messa punto da Luca Furbatto e supervisionata dal Dt Simone Resta (ex progettista Ferrari) sembra molto promettente, e lo stesso pilota finlandese se nella prima giornata di test ha subito un distacco di circa 1”3 da Vettel, nella terza giornata ha restituito il favore, staccando l'amico ex compagno di squadra di soli sei decimi.
I tempi cronometrici nei test vanno sempre valutati con la massima cautela perchè non possiamo conoscere il quantitativo di benzina utilizzato dalle squadre al momento di scendere in pista, ma una cosa è certa: Raikkonen nel corso della stagione potrebbe riservare una sorpresa ai tifosi dell'Alfa Romeo. Poco, ma sicuro.
MERCEDES E LA FINESTRA DI ESERCIZIO DELLE NUOVE GOMME.
Tra i protagonisti più attesi ovviamente non poteva non mancare la squadra campione del mondo, la Mercedes, che, come d'abitudine si è nascosta in questa prima sessione di test preferendo raccogliere maggiori informazioni sul rendimento della nuova W10 con le mescole medio-dure, cercando solamente nell'ultimo giorno la prestazione cronometrica utilizzando le mescole più morbide (Hamilton con la C4, Bottas con la C5). Se da un punto di vista tecnico diventa quindi difficile dare una precisa valutazione in merito alla nuova monoposto nel confronto con Ferrari e Red Bull, alcune considerazioni si possono comunque fare.
Se la Rossa fin da subito (come sottolineavamo sopra) ha dimostrato una certa facilità nel fare i tempi, non altrettanto possiamo dire della nuova W10, la quale pur presentando un avantreno molto preciso, ha evidenziato qualche difficoltà con il retrotreno sia nell'ingresso di curva 9, sia nell'ingresso dell'ultima curva, risultando così molto nervosa da guidare. Curve in cui la trazione è fondamentale, e così tra gli addetti ai lavori è cominciato a sorgere il sospetto che la nuova nata di casa Mercedes non riuscisse a mandare correttamente in temperature le gomme posteriori.
Un problema, questo, che sia la W08 che la W09 presentavano puntualmente, e che l'adozione a partire dal Gp del Belgio della passata stagione dei mozzi forati (testati sia da Ferrari che da Red Bull in occasione dei test) sembrava aver risolto.
Sulla W10 il problema sembra però tornato a presentarsi con una monoposto sicuramente valida, ma in difficoltà a trovare la corretta temperatura di esercizio delle gomme, come peraltro anche le recenti dichiarazioni di Bottas fanno presupporre, con il finlandese che ha dichiarato che con temperature più fresche le gomme avevano una temperatura di esercizio più stretta, e, al contempo, che in Mercedes avevano problemi di bilanciamento in alcune curve e grossi problemi in altre.
HONDA E LE SOSPETTE VIBRAZIONI CON IL NUOVO MOTORE.
4454.835 Km, 957 giri tra Red Bull e Toro Rosso senza accusare il benchè minimo problema tecnico. Tra i protagonisti in positivo della prima sessione di test sbuca a sorpresa la power unit Honda. Se all'inizio la scelta di Red Bull di lasciare la Renault per legarsi al motorista nipponico a cui era approdata a partire dalla scorsa stagione anche la Toro Rosso aveva destato qualche perplessità, alla luce di quanto visto in questi giorni bisogna dare atto a Honda di aver fatto un grandissimo lavoro mettendo a disposizione di Red Bull e Toro Rosso una power unit molto affidabile (cosa che negli ultimi anni non era successo), ma, cosa ancora più incredibile, potente. Se andiamo a vedere le velocità di punta fatte segnare nel primo giorno di test, i più veloci erano proprio i motorizzati Honda. Se a questo aggiungiamo anche l'ottimo rapporto che il motorista nipponico è riuscito a stabilire lo scorso anno con la scuderia di Faenza, e in questi mesi con la scuderia di Milton Keynes, si capisce come il feeling tra Honda e Red Bull/Toro Rosso sia destinato non solo a crescere, ma ad estendersi una volta di più.
Da sottolineare, infine, che la Red Bull ha voluto smentire le indiscrezioni che volevano l'adozione di soluzioni alternative volte a evitare cedimenti meccanici causati da eccessive vibrazioni del motore nipponico.
WILLIAMS E IL DEBUTTO POSTICIPATO IN PISTA.
Una squadra chiamata a dare una pronta risposta dopo la pessima stagione 2018, la peggiore nella sua lunga quarantennale storia in Formula 1. Non c'è dubbio che il 2019 per la Williams doveva rappresentare l'anno della rinascita, o quanto meno del riscatto. Per il momento, purtroppo, la sensazione è che i problemi non siano ancora del tutto passati. Perso il title sponsor Martini sostituito dalla new entry Rokit, un paio di settimane prima che cominciassero i test erano cominciate ad arrivare da Grove le prime indiscrezioni che volevano la Williams piuttosto indietro nella messa a punto della nuova monoposto, con il filming day in programma a Barcellona il 16 Febbraio (due giorni prima dell'inizio dei test ) a serio rischio (cosa effettivamente successa, con il filming day che si è svolto venerdì 22 Febbraio), e con la Williams che in extremis avrebbe portato in pista la nuova monoposto in prossimità dei test. Non solamente le indiscrezioni si sono rivelate attendibili, ma addirittura la nuova FW42 ha visto il suo debutto in pista solamente nel pomeriggio di Mercoledì 20 Febbraio, nel corso della terza giornata di test, con la scuderia inglese che di fatto ha buttato al vento ben due giorni e mezzo di test, costringendo il giovane Russell e Robert Kubica a cominciare a prendere le prime misure alla nuova monoposto nell'ultimo giorno e mezzo di test, mentre gli altri piloti erano molto più avanti nel proprio lavoro.
Dire che qualcosa non vada in Williams è praticamente scontato, se a dirlo è la Presidente Claire Williams è ancora più grave, visto e considerato che alla fine qualcuno dovrà inevitabilmente pagare questo eccessivo ritardo nel portare la macchina in pista per i test.
Non potendo valutare inevitabilmente le prestazioni della nuova monoposto, bisogna però sottolineare come il triangolo superiore della sospensione anteriore della nuova FW42 sia finito sotto la lente d'ingrandimento delle altre squadre perchè posizionato un po' troppo al limite secondo il Regolamento. Ora, la scelta di posizionare l'attacco della sospensione anteriore un po' più alto nasce dalla volontà di favorire il passaggio del flusso nella zona più bassa del telaio, e sotto questo aspetto non ci sarebbe nulla di irregolare. La contestazione nasce invece sulla posizione del triangolo superiore della sospensione anteriore, considerata troppo alta dal Dt della Racing Point, Andrew Green, e quindi al limite del regolamento, in quanto forzerebbe troppo il passaggio dei flussi.
RIEPILOGO TEMPI.
Questo, dunque, il miglior tempo eseguito da ciascun pilota nell'arco dei quattro giorni dei test e la mescola con cui è stato eseguito.
And here’s what the overall times look like after four days of #F1testing @Circuitcat_eng #Fit4F1 pic.twitter.com/XYYOhoJBfZ
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 21 febbraio 2019
Vale sempre la pena ricordare che trattandosi di test, non siamo in grado di conoscere il quantitativo di carburante presente sulla monoposto nel momento in cui è stato
effettuato il tempo.
La Formula 1 tornerà in pista con tutte le squadre sempre sul circuito del Montmelò a Barcellona da Martedì 26 Febbraio a Venerdì 1° Marzo con la seconda e ultima sessione di test precampionato.
Condividi
Link copiato