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La Mercedes domina le qualifiche del Gp d'Australia, prima prova del Mondiale 2019, piazzando in prima fila il cinque volte campione del mondo e Valtteri Bottas. Delude la Ferrari, 3° con Vettel a oltre 7 decimi da Hamilton, e 5° con Leclerc
Sette decimi. Alzi la mano chi, al termine della seconda sessione di test precampionato con la Mercedes di Hamilton e le Ferrari di Vettel e Leclerc racchiuse tutte nello spazio di soli 10 millesimi, avrebbe ipotizzato un simile distacco al termine della prima qualifica della stagione.
E invece, l'immagine che arriva dall'Australia è quella di un Hamilton esultante, che festeggia facendosi fotografare in mezzo agli stessi fotografi del Circus, dopo due sessioni di test che avevano visto la Mercedes prima in gravissima difficoltà sul fronte prestazionale, salvo poi improvvisamente nel corso dell'ultima giornata di test cominciare a ritrovare i tempi, per poi qui a Melbourne sferrare la zampata decisiva. La domanda che già dalla giornata di ieri cominciava a serpeggiare dopo i migliori tempi conseguiti nelle sessioni di prove libere e a maggior ragione oggi è la seguente: la Mercedes vista nei test era quella reale, o si trattava solamente di un bluff, per poi tirare fuori gli artigli nel momento in cui contava (inizio campionato)?
Non c'è dubbio che almeno inizialmente il team campione del mondo possa aver accusato qualche problema con la nuova monoposto, ma la situazione che emerge dall'Albert Park è quella di una monoposto perfettamente bilanciata nell'ultima fase di qualifica (leggermente meno nelle primissime fasi). Non sappiamo quanto possa aver contato la nuova ala anteriore portata in occasione di questa prima gara, o forse un corretto set-up mai aggiunto in precedenza, ma una cosa è certa: la Mercedes fa paura.
Se nell'arco dei test la Ferrari aveva impressionato per la facilità con cui riusciva ad ottenere i propri tempi cronometrici, qui è la Mercedes a fare altrettanto, e a consentire ad Hamilton (autore, come dicevamo, del miglior tempo nelle tre sessioni di prove libere) di ottenere la sua 84° pole position in carriera, l'ottava a Melbourne, la sesta consecutiva nell'era turbo-ibrida. L'ultimo pilota diverso da Hamilton ad aver conquistato la pole position in Australia era stato Sebastian Vettel su Red Bull nel 2013, in un' edizione caratterizzata dalla vittoria della Lotus guidata da Kimi Raikkonen. Tanto tempo fa. Dall'anno successivo in poi, dunque, la pole è sempre stata solo e unicamente monopolio del 34enne pilota di Stevenage; insomma, di Lewis Hamilton.
A confermare ancora di più la ritrovata competitività della Mercedes W10 è stato Valtteri Bottas, a lungo in testa in Q3 e sorpassato poi dal suo caposquadra di 112 millesimi. Un'ottima qualifica, quella di Bottas, motivabile non solo dalla buona forma della sua W10,ma anche dalla volontà di mantenere il suo sedile per la prossima stagione. Non è un mistero, in Mercedes, che in caso di un'altra annata deludente da parte di Bottas, il pilota che affiancherà la prossima stagione Lewis Hamilton sarà volente o nolente Esteban Ocon, ripreso vicino al Team Principal Toto Wolff durante le qualifiche. Da qui la decisione di Bottas di giocarsi la qualifica: non solo ottenere un buon risultato al fianco di Hamilton, ma anche puntellare il proprio sedile per la prossima stagione.
Per una Mercedes che impressiona (e non poco) in Australia, c'è una Ferrari che purtroppo sul giro secco ha deluso, pur risultando nel complesso una monoposto ben bilanciata. Com'è possibile spiegare questo risultato? Se a Barcellona la Rossa aveva impressionato per il suo perfetto bilanciamento, ma ancor più come abbiamo già detto per la facilità con cui otteneva degli ottimi tempi cronometrici,in Australia la SF90 ha dimostrato di comportarsi piuttosto bene nei primi due settori, salvo soffrire un po' nell'ultimo settore, caratterizzato da alcune curve lente. Non sono mancati alcuni errori (Vettel in Q2 è andato largo alla curva White, imbarcando sulla sua monoposto della sabbia senza però danneggiare il fondo; Leclerc in Q3 non ha potuto migliorare la propria prestazione) che però alla fine hanno nel caso di Leclerc ulteriormente dilatato un distacco già presente. Non c'è dubbio che la pista di Melbourne (come ammesso poco fa dal Team Principal Ferrari, Mattia Binotto) forse non è la più adatta per la SF90, ma è anche altrettanto vero che il ritmo gara mostrato nel finale di FP2 da Vettel era piuttosto simile a quello di Hamilton, per cui non ci stupiremmo se domani in gara la Rossa ritrovasse parte della competitività perduta.
Tra i protagonisti di questa giornata, un posto lo merita sicuramente Max Verstappen, che sul finale di qualifica riesce a posizionare la sua Red Bull motorizzata Honda in mezzo alle due Ferrari. Una conferma della crescita di potenza della power nipponica, chiamata adesso all'esame affidabilità in gara, dopo aver ben impressionato nel corso dei test, con Verstappen apparso peraltro piuttosto soddisfatto dagli evidenti passi in avanti fatti registrare dalla Honda. Partirà solo 17° il compagno di squadra Gasly: la scelta della squadra di non mandarlo in pista per un secondo tentativo in Q1 si è rivelata essere un grave errore. Doverose in tal senso le scuse di Helmut Marko al 23enne pilota francese.
Q3: Full classification
— Formula 1 (@F1) 16 marzo 2019
Big things from @Max33Verstappen taking Red Bull-Honda to the second row
And @LandoNorris is the fastest Renault-powered car on his first F1 qualifying #AusGP #F1 pic.twitter.com/LXcNo02yAU
Scorrendo la classifica, da sottolineare la performance della Haas,che conferma quanto di buono già visto nell'arco della passata stagione e che riesce a qualificare sia Grosjean (6°), che Magnussen (7°) nella top ten.
Stupefacente l'ottavo posto di Lando Norris, che non solo riporta la McLaren nella top 10 (confermando da una parte il talento del 19enne pilota di Bristol, dall'altra l'evidente miglioramento del telaio già emerso in occasione dei test), ma addirittura batte il più esperto compagno di squadra spagnolo Sainz (qualificatosi solo 18°).
Staccato di soli 10 millesimi da Norris il più esperto Kimi Raikkonen che riesce comunque a portare nella Top 10 l'Alfa Romeo, al termine di una qualifica che aveva visto il suo compagno di squadra Giovinazzi ottenere addirittura il quarto tempo in Q1, prima di venir eliminato in Q2 a causa del traffico che ha finito con il condizionare il suo giro lanciato.
Sorrisi a metà in Racing Point: se Perez riesce a qualificasi in 10° posizione, Stroll dovrà giocoforza partire dalla 16°, dopo esse stato eliminato di pochissimo in Q1.
Tra le delusioni di giornata la Renault (fuori dalla Top 10 sia con Hulkenberg (11°) che con Ricciardo (12°)), la Toro Rosso (con Albon 13° davanti a Kvyat, 15°), oltre alla Williams, subito eliminata in Q1 con Russell davanti a Kubica in fondo alla classifica con una monoposto a dir poco disastrosa.
Cominciando a pensare in ottica gara (diretta tv esclusiva domani alle 6:10 su SKY SPORT F1 HD (canale 207 della piattaforma Sky per satellite e fibra) e su SKY SPORT UNO (canale 201 della piattaforma Sky .per satellite e fibra; canale 382 (SD) e 372 (HD) del digitale terrestre); differita in chiaro dalle 14 su TV8 (canale 8 del digitale terrestre)), non c'è dubbio che uno dei momenti più importanti sarà il via: sebbene la scarsa distanza dal rettilineo di partenza alla prima curva (373 metri) non renda facilissimi i sorpassi, non c'è dubbio che qualcuno tenterà al via il colpaccio, visto che poi in gara non è facilissimo superare. Occhio alla Safety Car, sempre piuttosto presente qui in Australia.
The #Fit4F1 for tomorrow’s #AusGP ! pic.twitter.com/mxkpmxb9Mp
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 16 marzo 2019
Per quanto riguarda le strategie (sopra grazie al tweet Pirelli possiamo vedere i set di gomme rimasti a ciascun pilota), infine, appare quasi scontato pensare a una sola sosta (passando da gomme Soft a Medie), anche se nel caso di una Safety Car nelle primissime fasi di gara non è da escludere un pit stop anticipato con il passaggio da gomme Soft a gomme Hard, potendo tranquillamente concludere la gara grazie al basso degrado presente in pista.
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