Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
La Formula 1 scende in pista sul circuito del Sakhir per il Gp del Bahrain, seconda prova del Mondiale 2019, con la Ferrari sotto esame dopo il deludente esordio di Melbourne.
Una forte voglia di rivincita dopo una pesante e inattesa battuta d'arresto. La Formula 1 sbarca in Bahrain (e più precisamente sul circuito del Sakhir) per la seconda prova del Mondiale 2019, con la Ferrari fortemente intenzionata a mostrare tutto il suo potenziale, dopo la deludente prestazione fornita nella gara di esordio in Australia. Dall'altra parte la Mercedes non starà a guardare e cercherà su una pista che nelle ultime due stagioni ha visto trionfare Sebastian Vettel e la Ferrari di invertire la tendenza.
Una gara, quella del Bahrain, giunta alla sua 15° edizione: nata nel 2004, è stata la prima corsa del Mondiale di Formula 1 che si è disputata in Medio Oriente, affiancata poi nel 2009 dal Gp di Abu Dhabi. In due occasioni il Gp del Bahrain è stata la gara inaugurale della stagione: nel 2006 e nel 2010, in quanto il Gp d'Australia era stato posticipato per via dei Giochi del Commonwealth, che si sarebbero altrimenti sovrapposti alla gara.
Solamente in un'occasione il Gp è stato annullato: nel 2011, quando a causa della delicata situazione politica, il governo del Bahrain fu costretto a chiedere l'annullamento della corsa, tornata nel calendario della F1 già l'anno successivo.
Nelle 14 edizioni finora disputate solo nel 2010 il Gp si è corso sulla versione più lunga del circuito (6299 m), normalmente utilizzato per le gare endurance, per celebrare i 60 anni di vita della Formula 1. Nelle altre edizioni invece è stato utilizzato il layout tradizionale del circuito (5412 m), messo a punto come sempre da Hermann Tilke.
Dal 2014 la gara viene disputata in notturna: pensato inizialmente come omaggio per la 10° edizione del Gp, la FOM ha deciso poi di riconfermare anche per gli anni successivi questa tendenza. Ciò fa si che il tempo di assettare le monoposto per le varie squadre sia piuttosto limitato: non potendo contare su FP1 e FP3 che normalmente si disputano in diurna, l'unica sessione veramente utile per team e piloti per raccogliere dei dati significativi è la FP2, che si corre nella stessa fascia oraria in cui si affronteranno qualifiche e gara.
Uno sguardo, infine, all'albo d'oro: nelle 14 edizioni finora disputate, il pilota che ha vinto più edizioni della gara è Sebastian Vettel (4; due con Red Bull (2012 e 2013) e due con Ferrari (2017 e 2018), seguito da Fernando Alonso (3; due con Renault (2005 e 2006) e una con Ferrari (2010). Lewis Hamilton ha vinto solo due edizioni della gara, e precisamente nel 2014 (dove ingaggiò un duello molto intenso con l'allora compagno di squadra Nico Rosberg, dando di fatto il via alla loro rivalità sportiva) e nel 2015 con Mercedes. Occhio, comunque all'attuale leader iridato Valtteri Bottas: negli ultimi due anni su questo circuito ha ottenuto dei buoni risultati conquistando la pole nel 2017, e il secondo posto subito dietro Vettel lo scorso anno.
LA FERRARI E LA VOGLIA DI RISCATTO.
Una squadra chiamata a reagire. Non c'è dubbio che il tema principale del Gp del Bahrain riguardi la Ferrari, chiamata a una prova d'orgoglio dopo la prestazione assolutamente incolore di Melbourne. Da un punto di vista tecnico, come vedremo, il circuito del Sakhir è assolutamente differente da quello dell'Albert Park, per cui ammesso e concesso che il problema della SF90 fosse legato alle curve lente, qui dovrebbe andare decisamente meglio.
Quel che è certo, invece, è che, come ammesso dal Team Principal Mattia Binotto, la Rossa si presenta qui in Bahrain con alcune correzioni apportate dopo quanto occorso in Australia. In cosa consistano queste correzioni al momento non è dato saperlo, ma quel che è certo è che su una pista dove la trazione è a dir poco basilare, sulla carta la SF90 dovrebbe essere maggiormente competitiva. Chi prevede una gara decisamente più aperta è la Mercedes, con il Team Principal Toto Wolff che si aspetta una Ferrari maggiormente competitiva, capace di lottare per la vittoria assieme alla sua squadra con la Red Bull in mezzo. Diversa, invece, la visione del team austriaco, con Helmut Marko che, intervistato dal magazine britannico Autosport, ha sostenuto che a suo giudizio la Ferrari al pari di Haas abbia affrontato la gara australiana con motore depotenziato a causa di alcuni presunti problemi di raffreddamento, risultando, quindi, più lenti rispetto ai test.
LA FIA E LA VISIBILITÀ DEI SEMAFORI NELLE RETROVIE.
Uno dei problemi su cui la FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile) sta lavorando in vista della gara in programma domenica riguarda la visibilità dei semafori nelle ultime file. Un problema, questo, emerso dopo le dichiarazioni rilasciate al termine del Gp d'Australia dal pilota Williams Robert Kubica (e ribadito anche dal pilota della Red Bull Pierre Gasly) e legato all'aumentata altezza dell'ala posteriore, passata dagli 800 mm della scorsa stagione agli 870 mm di quest'anno, che renderebbe impossibile ai piloti collocati nella seconda metà dello schieramento la visione dei semafori. Un serio problema di sicurezza a cui la FIA (e il Direttore di gara Michael Masi, confermato anche per questo Gp) dovranno inevitabilmente dare una risposta.
LA F1 DEL FUTURO: NOVITÀ TECNICHE 2020 E REGOLAMENTI 2021.
Pochi giorni fa a Londra FIA e Liberty Media hanno presentato alle squadre la versione definitiva delle regole 2021 della F1 in occasione di una riunione straordinaria dello Strategy Group (formato come squadre votanti da Mercedes, Ferrari, Red Bull, McLaren, Williams e Renault, e come auditori dalle rimanenti scuderie, e cioè da Toro Rosso, Haas, Racing Point e Alfa Romeo), e della F1 Commission (in cui sono presenti sponsor e i vari promoter delle squadre) e al Consiglio Mondiale della FIA il prossimo 14 Giugno per la ratificazione definitiva, prevista entro fine giugno. Un comunicato piuttosto stringato uscito sul sito della Formula 1 ci fa sapere che c'è stato un passo in avanti rispetto a un anno fa, ma non è stato spiegato in cosa consistano di preciso le novità introdotte da FIA e Liberty Media.
Quello che invece possiamo dire con la massima certezza è che la FIA nel Regolamento tecnico 2020 diminuirà la quantità di olio motore che potrà venir bruciato, passando dagli 0.6 litri per 100 Km attuali ai 0.3 litri per 100 Km. Cambia, inoltre, il disegno dell'ala anteriore, che si presenterà più arcuata al centro. Infine si è ipotizzata la possibilità che a partire dal prossimo anno le prese dei freni anteriori (già semplificate quest'anno in virtù del nuovo Regolamento tecnico) possano venir standardizzate, con un unico costruttore che poi possa metterle a disposizione di tutte le squadre.
CIRCUITO ED ASSETTO MONOPOSTO.
Un circuito da “stop and go”. Così viene considerato il circuito del Bahrain (5412 m), costituito da 15 curve e caratterizzato da lunghi rettilinei (ben 4) a cui seguono poi delle curve a gomito. Le frenate più impegnative sono quella situata al termine della prima curva, e quella di curva 14 che immette sul rettilineo del traguardo. Essendo situato nel mezzo del deserto, uno dei problemi maggiormente ricorrenti sopratutto nei primi anni era la presenza di sabbia soffiata dal vento che entrava in pista, risolto sia con l'adozione di uno spray adesivo nei punti più sabbiosi della pista, sia con l'adozione di alcune strisce adesive sui cordoli. Proprio la sabbia è stata protagonista nel Febbraio 2009, con una vera e propria tempesta che fece sospendere i test privati in cui erano coinvolti Ferrari, BMW e Toyota.
Per quanto riguarda il set-up, è opportuno trovare una soluzione che consenta alla monoposto da una parte di sfruttare i rettilinei presenti in pista, senza dimenticare però che un basso carico aerodinamico rischia di consumare eccessivamente le gomme posteriori, fortemente sollecitate su un circuito di trazione com'è quello del Bahrain. Per questo motivo negli ultimi anni le squadre hanno molto spesso optato per un carico aerodinamico medio-alto.
GOMME PIRELLI IN BAHRAIN.
Racing at Twilight in the Desert. #BahrainGP #F1
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 25 marzo 2019
All you need to know: https://t.co/vexyDmpm0J pic.twitter.com/AkPPDXIdTo
Il circuito del Sakhir presenta un asfalto piuttosto abrasivo, e che per via della trazione sollecita non poco le gomme posteriori, evidenziando un elevato degrado termico. Per questi motivi la Pirelli, come possiamo vedere, ha optato per le mescole più dure, rappresentate dalle gomme C1, C2 e C3. Attenzione anche all'abbassamento della temperatura, che porterà giocoforza l'asfalto a raffreddarsi nel corso della gara. L'importante sarà da parte delle squadre studiare molto bene nel corso della FP2 (l'unica sessione che si svolge in notturna, al pari di qualifiche e gara) il comportamento delle mescole portate qui da Pirelli.
Here are s we're baking for the #BahrainGP! #Fit4F1 https://t.co/HuswBT2uzw pic.twitter.com/OrMMnDgnW7
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 19 marzo 2019
Scelte pressochè identiche per i top team, con Ferrari, Mercedes e Red Bull che hanno messo a disposizione dei rispettivi piloti 9 set di gomme C3, 3 set di gomme C2, e 1 set di gomme C1.
COPERTURA TELEVISIVA SU SKY E TV8.
Per quanto riguarda, infine, la trasmissione televisiva del Gp, prove libere (Venerdì 29 Marzo alle 12 e alle 16 FP1 e FP2; Sabato 30 Marzo alle 13 la FP3), qualifiche (Sabato 30 Marzo dalle 16 alle 17) e gara (Domenica 31 Marzo alle 17:10) verranno trasmesse in diretta esclusiva su SKY SPORT F1 HD (canale 207 della piattaforma Sky per satellite e fibra) e su SKY SPORT UNO (canale 201 della piattaforma Sky .per satellite e fibra; canale 382 (SD) e 372 (HD) del digitale terrestre).
Il Gp verrà inoltre trasmesso in differita in chiaro su TV8 (canale 8 del digitale terrestre) con qualifiche e gara che verranno trasmesse rispettivamente Sabato 30 Marzo e Domenica 31 Marzo con inizio a partire dalle 21:30.
Condividi
Link copiato