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Formula 1, Gran Premio Shanghai - Venerdì pre gara
Formula 1, Gran Premio Shanghai - Venerdì pre gara

© Photo4 / LaPresse
12/04/2019 Shanghai, China
Sport 
Grand Prix Formula One China 2019
In the pic: Official 1000th F1 Gp Poster presentation© LAPRESSE

La Formula 1 verso i 1000 Gp

In attesa che domenica prossima in Cina la Formula 1 festeggi il suo millesimo Gp, ricostruiamo cosa è successo nei Gp centenari.

12 aprile 2019

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Una grande festa. Il Gp della Cina in programma domenica prossima, 14 Aprile, sul circuito di Shanghai è un gp diverso da tutti quelli finora disputati. In quella data, infatti, la Formula 1 celebrerà il suo millesimo Gran Premio. Un traguardo che il Circus ha raggiunto dopo 70 anni di gare in cui non sono mancati colpi di scena, sorpassi, combattimenti, incidenti, ma anche tante, tante emozioni.
Non c'è dubbio come mai come in questo caso la vittoria della gara sia ambitissima sopratutto dai top team (Mercedes e Ferrari, con Red Bull terza incomoda): chi vince questa gara entra giocoforza nella storia della Formula 1. Se Mercedes in passato si era già aggiudicata come vedremo la gara 900 (in caso di nuova vittoria raggiungerebbe a quota 2 la Lotus nella classifica dei team plurivincitori dei Gp centenari), Ferrari e Red Bull vogliono una volta per tutte sfatare questo tabu: la scuderia di Milton Keynes per consentire anche al neo motorista Honda di conquistare la loro prima vittoria insieme; la scuderia di Maranello per conquistare finalmente non solo la prima vittoria stagionale, ma anche e sopratutto la prima vittoria in un Gp a tre zeri nella storia del Circus.

In attesa di capire cosa succederà domenica, ci siamo divertiti a ricostruire cosa è successo nei precedenti Gp centenari, partendo però (e non poteva essere altrimenti) dal primo Gp della storia della Formula 1, il 13 Maggio 1950 a Silverstone. Lì dove tutto è cominciato.

SILVERSTONE, 13 MAGGIO 1950: GRAN PREMIO DI GRAN BRETAGNA (GP N°1).

Le qualifiche vedono il monopolio netto dell'Alfa Romeo che conquisterà l'intera prima fila (allora costituita da 4 posti) con Nino Farina autore della prima pole position nella storia del Circus, seguito a due decimi da Luigi Fagioli, a quattro decimi dall'argentino Juan Manuel Fangio e più staccato a 1”4 dal britannico Reg Parnell (schierato solo per questa gara),

Un risultato che si ripeterà anche in gara, con Nino Farina che si aggiudicherà il Gp, seguito a 2”6 da Luigi Fagioli, e a 52”6 da Reg Parnell. Costretto al ritiro Fangio al 62° dei 70 giri in programma per una perdita d'olio.

Una vittoria, quella dell'Alfa Romeo nel primo Gp della storia della Formula 1, che tova spazio anche nella settimana Incom 00444 del 19 Maggio 1950. 

NÜRBURGRING, 6 AGOSTO 1961: GRAN PREMIO DI GERMANIA (GP N°100).

In una stagione dominata dalla Ferrari con Phil Hill e Wolfgang Von Trips (che perderà la vita in occasione del Gp d'Italia a Monza), il Gp di Germania 1961 rappresenta l'ultima vittoria in Formula 1 del grande pilota britannico Stirling Moss. Se le qualifiche avevano visto la pole di Hill su Ferrari (8'55”2), davanti alla Cooper-Climax di Jack Brabham (9'01”4), alla Lotus-Climax di Stirling Moss (9'01”7), alla Porsche di Jo Bonnier (9'04”8) e all'altra Ferrari di Von Trips (9'05”5), la gara, disputata sul bagnato, vedrà la netta vittoria di Moss, il quale, approfittando anche del ritiro di Brabham (uscito subito di scena a causa di un problema all'acceleratore), non solo prenderà la testa della gara nel corso del primo girò, ma vincerà il Gp con 21”4 sulla Ferrari di Von Trips, e con 22”5 sulla Rossa di Hill, come possiamo anche vedere in questa sintesi trasmessa dalla BBC.

MONACO, 23 MAGGIO 1971: GRAN PREMIO DI MONACO (GP N°200).

Le qualifiche del sabato vengono disputate sul bagnato, motivo per il quale per la composizione della griglia di partenza vengono utilizzati i tempi fatti segnare nella prima qualifica del venerdì mattina, che vedono la pole di Stewart (1'23”2), seguito dalla Ferrari di Ickx (1'24”4), dalla BRM di Siffert (1'24”8), dalla Matra di Amon e della seconda BRM di Pedro Rodriguez. Tra i piloti non ammessi alla gara spicca a sorpresa il nome di Andretti, che con la Ferrari ottiene il tempo di 1'29”1: insufficiente per passare la qualifica (l'ultimo pilota qualificato alla gara, l'australiano Tim Schenken a bordo della Brabham-Ford aveva infatti fatto segnare come miglior tempo 1'28”3).
La gara vedrà una netta vittoria di Stewart, che completerà gli 80 giri del circuito cittadino di Monaco in una edizione con solo 4 piloti a pieni giri e pesantemente staccati dal vincitore (Ronnie Peterson su March al secondo posto a 25 secondi, Jacky Ickx (Ferrari) a 53”3, e Danny Hulme su McLaren a 1'06”7), e con 10 piloti su 18 che vedranno la bandiera a scacchi.

Dietro questa gara si nasconde un retroscena a metà tra cinema e F1, che è doveroso raccontare. Proprio in occasione del weekend monegasco al fianco di Jackie Stewart erano presenti due registi (un giovanissimo Roman Polanski e Frank Simon), impegnati nelle riprese del documentario “ Weekend Of A Champion” dedicato proprio al pilota inglese.
In questa clip che siamo riusciti con molta pazienza a ritrovare in rete, possiamo vedere un onboard di Jackie Stewart impegnato in un giro di qualifica a Montecarlo, e poi subito dopo lo stesso pilota inglese presentare il circuito di Monaco.

KYALAMI, 4 MARZO 1978: GRAN PREMIO DEL SUDAFRICA (GP N°300).

A conquistare la pole è Niki Lauda (1'14”65) su Brabham-Alfa Romeo, seguito dalla Lotus di Andretti (1'14”90), dalle McLaren di Hunt (1'15”14) e di Tambay (1'15”30) e dalla Wolf di Jody Scheckter (1'15”32). Staccate la Ferrari, con Villeneuve ottavo (1'15”50) davanti a Reutemann (1'15”52). Solo undicesimo Ronnie Peterson su Lotus (1'15”94).
La gara viene vinta dalla Lotus di Peterson che all'ultimo giro riesce a superare all'altezza delle Esses la Tyrrell di Depailler: 466 i millesimi tra il pilota svedese e quello francese. Al terzo posto, staccato di 4”442 dal vincitore la Brabham-Alfa Romeo di John Watson.

ZELTWEG, 19 AGOSTO 1984: GRAN PREMIO D'AUSTRIA (GP N°400).

Se le qualifiche vedono a sorpresa la pole ad opera della Brabham-BMW di Nelson Piquet (1'26”173), seguito dalla McLaren di Alain Post (1'26”203), dalla Lotus-Renault di Elio de Angelis (1'26”318) e dalla seconda McLaren guidata da Lauda (1'26”715), la gara vede la vittoria del pilota austriaco, costretto nelle ultime tornate a fare a meno della quarta marcia. Al secondo posto, staccato di 23”525 dal vincitore, si classifica la Brabham-BMW di Nelson Piquet. Al terzo posto, con un distacco di 48”998 da Lauda, la Ferrari di Michele Alboreto. Per Lauda sarà la prima e unica vittoria conseguita in Austria.

ADELAIDE, 4 NOVEMBRE 1990: GRAN PREMIO D'AUSTRALIA (GP N°500).

In una gara che non ha più nulla da dire per il Mondiale con Senna che ha conquistato due settimane prima il suo secondo titolo piloti andando a tamponare la Ferrari di Prost, la McLaren monopolizza l'intera prima fila con il pilota brasiliano in pole (115”671) davanti al compagno di squadra Berger (1'16”244). Seconda fila tutta Ferrari con Mansell (1'16”352) al passo di addio con la Rossa davanti a Prost (1'16”365), a sua volta davanti al suo futuro compagno di squadra Jean Alesi (1'16”837) su Tyrrell-Ford. Al sesto posto la Williams-Renault di Riccardo Patrese (1'17”156) precede le Benetton-Ford di Nelson Piquet (1'17”173) e di Roberto Moreno.

La gara vede la vittoria di Piquet, abile a sventare nel finale l'attacco da parte di Mansell (superato al 45° giro proprio dal brasiliano, e che taglia il traguardo al secondo posto con un distacco di 3”129 dal vincitore). Al terzo posto si classifica Prost, con un distacco di 37”259 da Piquet.

BUENOS AIRES, 13 APRILE 1997: GRAN PREMIO D'ARGENTINA (GP N°600).

Il Gp numero 600 della storia della Formula 1 si corre sul circuito Oscar Alfredo Galvez di Buenos Aires il 13 Aprile 1997 in una stagione caratterizzata dal duello per il titolo iridato tra la Williams di Jacques Villeneuve (figlio dell'indimenticabile Gilles) e la Ferrari di Michael Schumacher. Sul circuito argentino, però, la Williams appare in qualifica decisamente più veloce, e non a caso occupa l'intera prima fila con Villeneuve in pole position (1'24”473) davanti al compagno di squadra Frentzen, staccato di quasi otto decimi (1'25”271). In seconda fila un sorprendente Olivier Panis alla guida della Prost (1'25”491) precede Michael Schumacher (1'25”773), staccato di 1”3 dalla vetta. La gara vede subito la pronta uscita del campione di Kerpen, toccato dalla Stewart di Barrichello, e viene vinta da Villeneuve, che nel finale di gara riesce a controllare la Ferrari guidata da Eddie Irvine (979 i millesimi di distacco una volta tagliato il traguardo), una monoposto ben bilanciata, ma che sul rettilineo mostra una velocità minore rispetto alla Williams. Sul terzo gradino del podio sale Ralf Schumacher, staccato di 12”089 dal vincitore: per il fratello di Michael quello argentino rappresenta il primo podio in carriera nella massima serie motoristica.

INTERLAGOS, 6 APRILE 2003: GRAN PREMIO DEL BRASILE (GP N°700).

Una gara pazza, conclusasi anticipatamente a causa di un bruttissimo incidente. Il Gp del Brasile 2003 viene ricordato non solo per la prima vittoria di Giancarlo Fisichella in Formula 1 ma anche per la pioggia piuttosto forte che dimostrò che la scelta di ridurre le gomme da bagnato a una sola tipologia (le gomme intermedie) optata dai team sul finire della stagione precedente era assolutamente sbagliata. Se le qualifiche disputate sull'asciutto, vedono la Ferrari di Rubens Barrichello (1'13”807) in pole con un vantaggio di 11 millesimi sulla McLaren-Mercedes di David Coulthard (1'13”818), di 44 millesimi sulla Jaguar-Cosworth di Mark Webber (1'13”851) e di 59 millesimi sulla McLaren di Kimi Raikkonen (1'13”866) con Michael Schumacher clamorosamente settimo a tre decimi da Barrichello (1'14”323), il Gp riserverà uno scenario piuttosto differente, con la pioggia che poco prima della gara comincia a cadere piuttosto intensamente al punto da spingere la Direzione Gara a rinviare di 15 minuti il via della corsa, e ad effettuare i primi 8 giri in regime di Safety Car (che poi tornerà in pista più volte, o a causa degli incidenti o delle numerose uscite di pista occorse alla Curva Do Sol (tra cui quella di Michael Schumacher, costretto al ritiro)) a causa di un rivolo d'acqua, che le gomme da bagnato (le intermedie) non riuscivano a evacuare. Una volta asciugata la pista, Barrichello nel corso del 44° giro riesce a superare Coulthard, salvo poi ritirarsi tre giri dopo a causa di un problema di pescaggio del carburante. Nel corso del 54° Giro Kimi Raikkonen passato in testa dopo la sosta del compagno di squadra Coulthard avvenuta cinque tornate prima, con le gomme ormai finite commette un errore cedendo la sua posizione alla Jordan di Giancarlo Fisichella, risalito fino alla seconda posizione. Nel frattempo, però, avviene l'episodio che di fatto decide la gara: Webber perde il controllo della sua Jaguar nelle ultime curve veloci che precedono il rettilineo del traguardo, sbatte contro le barriere, seminando la pista di detriti, con una gomma presa in pieno nella tornata successiva dalla Renault di Fernando Alonso, il quale va a impattare piuttosto violentemente contro le barriere. Siamo al termine del 56° Giro. La Direzione Gara, dopo aver mandato in pista inizialmente la Safety Car, alla luce dell'incidente piuttosto pericoloso occorso ad Alonso (portato in ospedale per accertamenti), decide di esporre la bandiera rossa, chiudendo anticipatamente la gara. Il Regolamento dell'epoca in questi casi prevedeva che la Classifica finale venisse stilata prendendo in considerazione quella venutasi a creare due giri prima l'interruzione, e quindi al termine del 54° Giro, che vedeva la Jordan di Giancarlo Fisichella davanti alla McLaren di Kimi Raikkonen. Per un errore al sistema di cronometraggio viene invece presa in considerazione quella del 53° Giro che vedeva Raikkonen davanti a Fisichella, con il finlandese che salirà sul gradino più alto del podio. Solo pochi giorni dopo la Federazione si accorge dell'errore, e così provvede a ristabilire il corretto ordine di arrivo con Fisichella davanti a Raikkonen e ad Alonso, con il pilota romano che riceverà il trofeo direttamente dalle mani del pilota finlandese alla vigilia della successiva gara in programma ad Imola, come possiamo vedere in questo filmato realizzato dalla FOM.

MARINA BAY, 28 SETTEMBRE 2008: GRAN PREMIO DI SINGAPORE (GP N°800).

Una gara, quella di Singapore, passata alla storia sia per esser stato il primo Gp corso in questa località, sia per esser stato il primo Gp in notturna, sia per il Crashgate. Se nelle qualifiche Felipe Massa su Ferrari (1'44”801) conferma la sua abilità a sapersi adattare ai nuovi circuiti conquistando la pole e rifilando sei decimi alla McLaren-Mercedes di Lewis Hamilton (1'45”465) e circa otto decimi al compagno di squadra Kimi Raikkonen (1'45”617), la gara purtroppo riserverà al pilota brasiliano un'amara sorpresa. Al via Massa mantiene la testa della corsa e sembra destinato a vincere con una certa facilità la gara, ma nel corso del 15° giro ecco il colpo di scena che di fatto decide la gara: la Renault guidata da Nelsinho Piquet va in testacoda e va a sbattere contro il muro. Inevitabile l'ingresso della Safety Car, che va così a scombinare i piani delle squadre, ma non della Renault, con Alonso entrato ai box un giro prima dell'incidente. La Ferrari fa rientrare entrambi i piloti, ma in un momento di concitazione sulla monoposto di Massa non viene staccato il bocchettone della benzina, con il risultato che il brasiliano riparte dalla piazzola dei box con il bocchettone di benzina attaccato. Gara rovinata per lui, che infatti concluderà 13°, vista l'impossibilità di poter effettuare sorpassi su questa pista così angusta. L'episodio condiziona anche la gara di Raikkonen, rientrato in pista solo ottavo, e che nel corso del 57° Giro nel tentativo di lottare con Glock per la quarta posizione entra troppo veloce in curva 10, finisce in testacoda e va a finire contro il muretto. La gara vede così la vittoria di Alonso davanti alla Williams-Toyota di Nico Rosberg e alla McLaren-Mercedes di Lewis Hamilton.
La gara vede però un seguito nell'Agosto 2009. Appiedato dalla Renault, Nelsinho Piquet rivela che l'incidente occorsogli nel corso del 15° Giro fosse stato in realtà premeditato con il team ,al fine di agevolare una possibile vittoria di Alonso: ciò porterà la Federazione a squalificare a vita l'allora Team Principal della squadra francese Flavio Briatore e per cinque anni il capo ingegnere Pat Symonds.

SAKHIR, 6 APRILE 2014: GRAN PREMIO DEL BAHRAIN (GP N°900).

In una stagione, quella 2014, che ha visto il passaggio dai motori aspirati alla motorizzazione turbo-ibrida e che sarà caratterizzata dal netto dominio della Mercedes, non fa testo la gara del Bahrain (per la prima volta in notturna), che vedrà Lewis Hamilton e Nico Rosberg autentici mattatori sin dalla qualifica, con il pilota tedesco in pole (1'33”185) davanti al compagno di squadra inglese (1'33”464). Al terzo posto la Red Bull di Ricciardo (1'34”051), staccato di quasi nove decimi dalla pole e costretto a partire 13° per la sostituzione della power unit Renault. La gara, dominata dalle due Mercedes con Lewis Hamilton che taglierà il traguardo con 1”085 sul compagno di squadra Rosberg, e con 24”067 sul pilota messicano della Force India, Sergio Perez, è passata alla storia per l'intenso duello in più fasi tra i due piloti della squadra tedesca(come possiamo vedere in questo filmato realizzato dalla FOM l'anno successivo) che di fatto ha dato il via alla loro rivalità dentro e fuori la pista, che diventerà ancora più intensa con il contatto nelle prime fasi di gara del Gp del Belgio dello stesso anno. Ma questa è un'altra storia.

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