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Lewis Hamilton domina il Gp della Cina davanti al compagno di squadra Bottas assicurando nel giorno del 1000° Gp nella storia della Formula 1 la terza doppietta consecutiva da inizio stagione. Ferrari sul podio con Vettel.
Una vittoria netta, mai messa in alcun modo in discussione. Poteva essere il giorno di Valtteri Bottas, e invece è Lewis Hamilton a vincere il Gp della Cina, millesima gara nella storia della Formula 1 nonché terza prova del Mondiale 2019, corsa oggi sul circuito di Shanghai davanti al compagno di squadra finlandese e alla Ferrari di Sebastian Vettel al termine di un Gp che sulla carta doveva regalare delle emozioni, ma che alla fine è diventata una vera e propria cavalcata trionfale per il pilota inglese. Una vittoria, quella odierna, conquistata di fatto al via, con Hamilton che parte decisamente meglio rispetto a Bottas (autore ieri della pole) e che con grande facilità conquista subito la testa della gara. Se eccettuiamo un tentativo di recupero una volta fatta la seconda sosta, mai Bottas si è avvicinato con una certa pericolosità al suo compagno di squadra, il quale ha disputato la gara perfetta denotando un passo gara assolutamente sorprendente, se consideriamo le notevoli difficoltà fatte registrare dal cinque volte campione del mondo inglese nel corso delle libere. Difficoltà oggi non emerse in pista, con Hamilton che è riuscito ad imporre il suo ritmo su una pista dove in passato aveva trionfato in altre cinque occasioni, ribadendo una volta di più il suo feeling con la pista di Shanghai.
Un ritmo, quello di Hamilton, reso possibile da una monoposto, la W10, che fin dalle prove libere del venerdì ha dimostrato di trovarsi molto bene sulla pista di Shanghai perdendo forse qualcosa in rettilineo, ma risultando molto più performante in trazione sia sulle curve lente, sia su quelle un po' più veloci, senza andare a rovinare le gomme (in particolare l'anteriore sinistra, molto sollecitata su questa pista), con un graining piuttosto limitato.
Solo così possiamo spiegare non solo la vittoria (che permette alla Mercedes di raggiungere a quota 2 la Lotus nella classifica delle vittorie dei Gp centenari di tutti i tempi), ma anche la doppietta odierna (la terza consecutiva nelle prime tre gare che consente al team tedesco di emulare il record conseguito nel 1992 dalla Williams FW14B che a fine stagione avrebbe poi conquistato il titolo con Nigel Mansell).
Per una Mercedes che festeggia una doppietta assolutamente meritata per quanto visto in pista, c'è una Ferrari che torna a Maranello con tante domande da porsi, sia per quanto riguarda il risultato odierno (con Vettel 3°e Leclerc 5°), sia per quanto riguarda la gestione dei piloti. Dopo un buon scatto al via (vanificato dalla chiusura di Bottas, che ha finito con il favorire il sorpasso di Leclerc), Vettel, in scia al giovane compagno di squadra, ha chiesto al team di superare Leclerc, sostenendo di avere un miglior passo gara. La squadra lo ha assecondato, e in effetti il pilota tedesco ha dimostrato di essere leggermente più veloce del pilota monegasco, ma senza intimorire di fatto (almeno con gomme medie) le due Mercedes.
LAP 20/56
— Formula 1 (@F1) 14 aprile 2019
What a scrap between Vettel and Verstappen! ??
Max shoots past at Turn 14, but Seb squeezes back past on exit#ChineseGP #Race1000 pic.twitter.com/HrtBFcsEH6
Solo nel secondo stint di gara condotto con gomme dure il campione di Heppenheim è stato in grado in primis (come possiamo vedere) di neutralizzare un tentativo di sorpasso ad opera di Verstappen, e poi di realizzare un ritmo gara simile a quello di Hamilton e Bottas, mentre con gomme medie Vettel è tornato a perdere nei confronti delle monoposto tedesche. Una situazione, questa, che pur con delle leggere differenze ha fatto subito venire in mente agli appassionati quanto accaduto nella gara inaugurale in Australia, dove le Rosse sul passo gara avevano faticato non poco. Vien quindi da chiedersi, se il problema della SF90 sul passo gara non sia quindi dovuto a un problema di matrice aerodinamica legato alle curve più lente, e giocoforza alla trazione. Problemi che sulla SF71-H della passata stagione sembravano esser stati brillantemente risolti, e che invece potrebbero essere tornati sulla monoposto attuale.
Come dicevamo prima, uno dei problemi che la Ferrari dovrà giocoforza affrontare al rientro a Maranello è la gestione dei piloti, con Leclerc che di fatto è stato sacrificato per consentire a Vettel di poter salire sul podio. Non si può spiegare altrimenti la decisione di allungare gli stint di gara del monegasco, che alla fine lo hanno purtroppo privato di un meritatissimo quarto posto, e che non gli hanno consentito nel finale di gara quanto meno di poter lottare con Verstappen, autore di una gara piuttosto positiva conclusa al quarto posto a bordo di una Red Bull ancora un po' acerba.
Non sono però mancate delle “emozioni” per il pilota olandese, a cominciare dal giro di ricognizione che lo ha visto andare in testacoda nelle prime curve a causa delle gomme ancora troppo fresche e forse non riscaldate del tutto correttamente, e poi nel corso del 20° Giro (come abbiamo già detto) nel corpo a corpo con Vettel, con Verstappen che, una volta trovatosi con la strada chiusa verso l'erba, ha evitato di commettere delle manovre azzardate (come stringere eccessivamente l'avversario) confermando una volta di più quella maturità nello stile di guida emersa subito dopo gli errori commessi lo scorso anno a Montecarlo.
Per un Verstappen che convince, c'è un Gasly che non convince affatto, staccato di oltre 58 secondi dal compagno di squadra e che a due giri dal termine effettua una sosta in più pur di ottenere il punto extra per il giro più veloce (fino a quel momento nelle mani salde di Sebastian Vettel). Un pilota, il francese, irriconoscibile rispetto a quello che avevamo apprezzato lo scorso anno in Toro Rosso.
FINAL CLASSIFICATION
— Formula 1 (@F1) 14 aprile 2019
A 1-2 for the Silver Arrows, with Verstappen splitting the Ferraris
First points of the season for @danielricciardo in P7
Hard-earned points for Raikkonen Albon #ChineseGP #Race1000 pic.twitter.com/fJVpU14xGq
Scorrendo la classifica di un Gp che non ha riservato particolari emozioni (se eccettuiamo il contatto al via tra la McLaren di Lando Norris e la Toro Rosso di Daniil Kvyat, punito poi con un drive-through per il pilota russo) da sottolineare i primi punti in classifica per Daniel Ricciardo, giunto 7° con una Renault che ancora non convince sia sotto il profilo delle prestazioni, sia sotto il profilo dell'affidabilità (con Hulkenberg costretto ancora una volta al ritiro), come anche per Sergio Perez, ottavo con una Racing Point non ancora competitiva. Kimi Raikkonen porta a casa un preziosissimo nono posto per l'Alfa Romeo ma sopratutto per la terza volta consecutiva entra in zona punti al termine di un weekend piuttosto delicato. Da segnalare, infine, il decimo posto di Alexander Albon (vincitore anche del Driver Of The Day) che dopo il bruttissimo incidente occorsogli ieri mattina in FP3 pur partendo dalla pitlane riesce a portare in zona punti la Toro Rosso conquistando un punto preziosissimo non solo per la scuderia di Faenza, ma anche e sopratutto per il giovane pilota thailandese.
In Classifica Piloti per quanto riguarda le primissime posizioni Hamilton passa in testa con 68 punti, seguito da Bottas a quota 62. Verstappen è terzo con 39 punti, seguito da Vettel (37), Leclerc (36), Gasly (13), Raikkonen (12), Norris e Magnussen (8).
In Classifica Costruttori la Mercedes è in testa con 130 punti, seguita dalla Ferrari con 73 punti. Terza è la Red Bull con 52 punti, seguita da Renault e Alfa Romeo (12), Haas e McLaren (8), Racing Point (7) e Toro Rosso (4).
Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 28 Aprile con il Gp d'Azerbaijan, con diretta esclusiva SKY e differita su TV8.
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