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La Formula 1 scende in pista lungo le strade di Baku, dove si correrà domenica il Gp dell'Azerbaijan, quarta prova del Mondiale 2019.
Tornare tassativamente a vincere. Dopo aver sfiorato la vittoria in Bahrain con Charles Leclerc, la Ferrari si presenta a Baku con il chiaro obiettivo di mettere fine alla striscia positiva della Mercedes, capace di conquistare tre doppiette con Hamilton e Bottas nelle prime tre gare. Un obiettivo non facile per la scuderia di Maranello, ma neanche impossibile su una pista come quella azera, che, a dire il vero, in passato non ha particolarmente sorriso alla Rossa.
Nelle due edizioni precedenti della gara (tre se consideriamo anche il Gp d'Europa corso nel 2016) il miglior risultato è stato il secondo posto conseguito proprio tre anni fa da Sebastian Vettel, il quale tagliò il traguardo staccato di oltre 16 secondi dal vincitore, il connazionale Nico Rosberg su Mercedes.
Nel 2017 Vettel avrebbe potuto vincere il Gp se non avesse dato una ruotata ad Hamilton nel corso del 19° Giro a causa di un eccessivo rallentamento in uscita dalla curva 15 del pilota inglese della Mercedes (in testa fino a quel momento) che aveva portato il pilota tedesco della Ferrari a tamponarlo seppur leggermente in una fase di gara che stava vedendo la Safety Car (entrata in pista per permettere la rimozione della Toro Rosso di Kvyat, ritiratosi per un problema tecnico) tornare ai box. In seguito alla ruotata Vettel verrà sanzionato con uno stop & go di dieci secondi che gli consentirà comunque di finire la gara al quarto posto davanti ad Hamilton (quinto sul traguardo staccato di 6”188 dal vincitore Ricciardo), costretto a fermarsi nel corso del 32° Giro per la sostituzione del poggiatesta, non applicato correttamente dai meccanici dopo l'interruzione della gara occorsa al 21° Giro per consentire la pulizia del tracciato dopo il contatto tra le Force India di Perez ed Ocon verificatosi un giro prima.
Anche lo scorso anno Vettel avrebbe potuto vincere la gara se non avesse attaccato troppo duramente in curva 1 il pilota finlandese della Mercedes Valtteri Bottas nel corso del 47° Giro con la Safety Car appena rientrata ai box dopo aver consentito ai commissari di pulire la pista dopo l'incidente che aveva visto protagoniste le Red Bull di Ricciardo e Verstappen. Il pilota tedesco della Ferrari finisce lungo e rientra in quarta posizione venendo poi superato nella tornata successiva dalla Force India di Perez, mentre Bottas nel corso del 50° Giro è costretto al ritiro a causa di un detrito che fora inesorabilmente la gomma posteriore destra della sua Mercedes, consegnando così la gara nelle mani del compagno di squadra Hamilton, con Vettel che taglia il traguardo quarto con un distacco di 5”329 dal rivale inglese.
Dei precedenti, questi, a cui la Ferrari non deve assolutamente pensare, se vuole far sua la gara azera a cui si presenta con la consapevolezza di dover necessariamente vincere per non dover fin da subito salutare le chances iridate.
FERRARI E LA TEMPERATURA DI ESERCIZIO DELLE GOMME.
Un problema antico risolto nell'ultimo biennio e improvvisamente tornato alla ribalta. Tra le cause che hanno determinato l'inizio un po' stentato della Ferrari sopratutto in Australia e Cina non possiamo non rilevare le difficoltà della SF90 ad affrontare le curve lente, determinate da una mancanza di carico aerodinamico sul retrotreno, che fa si che la monoposto soffra non poco nel trovare la giusta temperatura di esercizio delle gomme. Un problema, questo, emerso sia nel giro secco in qualifica sia in gara una volta effettuato il cambio gomme. Se la Mercedes una volta effettuata la sosta riesce subito ad essere piuttosto competitiva, la Ferrari ha avuto bisogno nelle suddette gare almeno di un giro per mandare in temperatura le gomme.
Bisogna anche dire che quest'anno trovare la corretta temperatura di esercizio delle gomme è un po' più complicato rispetto alle scorse stagioni in quanto sulle mescole 2019 adottate da Pirelli è stata ristretta la forbice termica atta a far funzionare al meglio i pneumatici.
Un problema, il mandare correttamente in temperatura le gomme, a cui la Ferrari sta già lavorando (previsto per questa gara un nuovo pacchetto aerodinamico) e che è destinato a presentarsi sulla carta anche domenica a Baku in quanto il lungo rettilineo di 2.2 Km (presente nell'ultimo settore) tende a far abbassare le temperature delle gomme anteriori, causando così una differenza di comportamento tra gomme anteriori e posteriori.
CIRCUITO ED ASSETTO MONOPOSTO.
Il secondo circuito più lungo del Mondiale dopo Spa-Francorschamps. La pista di Baku (6003 m) rappresenta un vero e proprio enigma per le squadre, chiamate a trovare un difficile compromesso tra il lungo rettilineo di 2.2 Km che caratterizza buona parte dell'ultimo settore nonché la parte iniziale del primo settore e le curve cieche e strette dei primi due settori. Nella fattispecie, dopo il rettilineo che porta in curva 1, il circuito ci mostra una serie di curve cieche a 90° comprese tra curva 1 e curva 7 che hanno visto in passato i piloti sbagliare molto facilmente andando lunghi nelle vie di fuga.
Un'alta insidia di questa pista si nasconde tra le curve 8 e 12 e che vede i piloti attraversare la parte storica di Baku: qui la carreggiata si restringe non poco risultando quasi troppo stretta per l'attuale tipologia di monoposto. Sarà basilare pertanto trovare la miglior efficienza aerodinamica che possa consentire grazie a un adeguato compromesso in termini di carico aerodinamico di poter affrontare serenamente sia il lungo rettilineo presente nel terzo settore, sia le curve cieche e lente disposte nei primi due settori del circuito.
GOMME PIRELLI IN AZERBAIJAN.
The stage is set, now all we need are the and the .#F1Baku #AzerbaijanGP #Fit4F1
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 23 aprile 2019
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Il circuito di Baku presenta un asfalto piuttosto liscio che non determina una particolare usura delle gomme, ma che al contempo fa si che le gomme facciano un po' fatica a scaldarsi, permettendo però, una volta raggiunta la corretta finestra di esercizio intesa come temperature, un ottimo grip. Per questa serie di motivi la Pirelli ha optato per questa gara per le mescole C2, C3 e C4.
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— Pirelli Motorsport (@pirellisport) 16 aprile 2019
Differenti le scelte fatte dai top team. Come possiamo vedere, infatti, la Mercedes ha optato per 8 set di gomme morbide (C4), 4 di gomme medie (C3) e 1 set di gomme dure (C2) sia per Hamilton che per Bottas.
Scelta più conservativa in casa Ferrari, con Vettel e Leclerc che potranno contare su 7 set di gomme morbide C4, 5 set di gomme medie C3 e 1 set di gomme dure C2. Scelta, infine, piuttosto aggressiva per la Red Bull, che ha scelto di mettere a disposizione di Vestappen e di Gasly ben 9 set di gomme morbide C4, 3 set di gomme medie C3, e 1 di gomme dure C2.
COPERTURA TELEVISIVA SU SKY E TV8.
Per quanto riguarda, infine, la trasmissione televisiva del Gp, prove libere (Venerdì 26 Aprile alle 11 e alle 15 FP1 e FP2; Sabato 27 Aprile alle 12 la FP3), qualifiche (Sabato 13 Aprile dalle 14 alle 15) e gara (Domenica 14 Aprile alle 14:10) verranno trasmesse in diretta esclusiva su SKY SPORT F1 HD (canale 207 della piattaforma Sky per satellite e fibra) e su SKY SPORT UNO (canale 201 della piattaforma Sky .per satellite e fibra; canale 482 (SD) e 472 (HD) del digitale terrestre).
Il Gp verrà inoltre trasmesso in differita in chiaro su TV8 (canale 8 del digitale terrestre) con qualifiche e gara che verranno trasmesse rispettivamente sabato e domenica con inizio a partire dalle 18 (prequalifiche e pregara a partire dalle 17).
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