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Il giovane pilota monegasco della Ferrari conquista la sua terza pole position stagionale (e in carriera) sul circuito belga di Spa-Francorschamps rifilando sette decimi al compagno di squadra Sebastian Vettel e alla Mercedes di Lewis Hamilton in una sessione di qualifica che ha visto andare a fuoco le nuove power unit Evo di Mercedes (sulla Williams di Kubica) e Ferrari (sull'Alfa Romeo di Giovinazzi).
Un giro perfetto. Charles Leclerc su Ferrari conquista in Belgio sul circuito di Spa-Francorschamps la sua terza pole position in carriera facendo anche segnare il record della pista (1'42”519) e dimostrando una volta di più tutto il suo talento su una pista da tutti riconosciuta come una sorta di Università del Motorsport e capace di esaltare le doti di guida dei giovani talenti destinati con il tempo a diventare dei futuri campioni. La pole odierna di Leclerc assume ancora più significato in quanto il giovane pilota monegasco non solo effettua come abbiamo detto all'inizio un giro a dir poco perfetto ottenendo il massimo dalla sua SF90 nel primo e nel terzo settore e limitando i danni nel secondo settore (dove la mancanza cronica di carico aerodinamico della SF90 si fa sentire non poco, e dove non a caso la Mercedes è apparsa decisamente più veloce), ma sopratutto riesce a tener dietro con grande facilità due campioni del mondo del calibro di Sebastian Vettel e di Lewis Hamilton, rifilando loro più di sette decimi. Cosa non da poco.
Per un Leclerc che conferma una volta di più non solo tutto il suo talento, ma anche di aver superato gli errori di Hockenheim e dell'Ungheria disputando per il momento un weekend al limite della perfezione, in casa Ferrari non è apparso del tutto impeccabile Sebastian Vettel, autore di un giro che se da una parte ha consentito alla scuderia di Maranello grazie al secondo posto di poter tornare ad occupare l'intera prima fila (cosa che non succedeva dal Gp del Bahrain), dall'altra non è stato esente da alcune sbavature che non solo sono state alla base del pesante gap accusato nei confronti di Leclerc ma che hanno consentito ad Hamilton di arrivare a soli 15 millesimi dal campione di Heppenheim dopo averlo inizialmente superato.
The moment final practice ended in the wall for Lewis Hamilton at Spa #F1 #BelgianGP pic.twitter.com/M6Ar5O0I36
— Formula 1 (@F1) 31 agosto 2019
Anche Hamilton, però, oggi, non è stato esente da errori. Dopo aver accusato ieri in FP1 un problema al pedale dell'acceleratore e in FP2 un problema con i caschi, oggi il cinque volte campione del mondo inglese a metà FP3 ha commesso uno dei suoi rari errori (innescato a quanto sembra dall'improvvisa perdita di carico aerodinamico sulla gomma posteriore sinistra dopo essere salito sul cordolo) andando contro le barriere in curva 12 danneggiando non poco sull'anteriore la sua Mercedes, e costringendo i suoi meccanici a un durissimo tour de force per consegnargli la monoposto in tempo per le qualifiche. Se la rottura della power unit Evo Mercedes sulla Williams di Kubica (che dopo affronteremo) con tanto di interruzione della FP1 ha sicuramente aiutato il team campione del mondo, bisogna anche dire che nell'impatto occorso in FP3 Hamilton ha avuto la fortuna di non danneggiare in maniera irrimediabile il telaio, dando così modo ai meccanici di poter sostituire “solamente ” il muso di fatto distrutto, i badgeboard, il fondo e ovviamente anche le sospensioni anteriori. Una volta messagli a disposizione la sua W10, ci ha pensato poi il campione di Stevenage a fare la differenza, finendo in primis davanti al compagno di squadra Bottas (fresco di rinnovo contrattuale per la prossima stagione ed autore di una qualifica piuttosto regolare senza alti né bassi) e facendo segnare il record nel settore centrale.
In quinta posizione troviamo Max Verstappen, che con la sua Red Bull ha accusato 1”171 di distacco dalla Rossa di Leclerc. Se in qualifica la scuderia di Milton Keynes ha confermato di non essere piuttosto competitiva, guai ad escluderla dalla lotta del podio, in quanto sul passo gara la RB15 nelle libere di ieri aveva dimostrato una performance simile a quella della Mercedes con la Ferrari apparsa in difficoltà sopratutto con Vettel per via del surriscaldamento delle gomme. Vero è anche che per domani è previsto un calo delle temperature di circa una decina di gradi, per cui non è da escludere che la Ferrari possa ritrovare una maggior competitività sul passo gara.
Piuttosto positivo, tornando a parlare di Red Bull, il debutto di Albon: verro, il pilota anglo-thailandese sarà costretto a partire dal fondo della griglia per via della sostituzione della power unit, ma nel giro lanciato in Q2 Albon nei primi due settori aveva fatto registrare un distacco di soli tre decimi da Verstappen, prima di rallentare nell'ultimo settore. Non male per un pilota che affronta per la prima volta un intero weekend di gara con la RB15.
CLASSIFICATION: END OF QUALIFYING
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Confirmation of a third career pole position for Charles Leclerc!#F1 #BelgianGP pic.twitter.com/D7AZ0ozypv
Scorrendo la classifica delle qualifiche, da sottolineare la buona performance della Renault che, sebbene sia stata costretta a usare la precedente specifica di motore in quanto quella nuova portata qui in Belgio ha accusato qualche problema sia di performance che di affidabilità, riesce comunque a qualificare in sesta e settima posizione Ricciardo e Hulkenberg (dato per papabile alla Haas dopo che in casa Renault hanno ufficializzato per il prossimo anno l'ingaggio di Ocon al fianco di Ricciardo), chiamati però domani in gara a una rimonta in quanto in griglia subiranno una penalità di cinque posizioni, partendo 11° e 12°. Semaforo verde, quindi, per Kimi Raikkonen, il quale nonostante si sia presentato in Belgio con uno strappo muscolare alla gamba sinistra riesce comunque a qualificarsi in ottava posizione e che per via della penalità alle due Renault domani partirà in sesta posizione subito dietro Verstappen. Per l'ex ferrarista la possibilità di fare una bellissima gara su una pista che lo ha visto vincere ben 4 volte in carriera e che lui ama non poco.
Buona occasione anche per Sergio Perez che festeggia il rinnovo triennale con la Racing Point qualificandosi in nona posizione (domani partirà settimo) e che dopo aver visto bruciare ieri sulla sua monoposto il nuovo motore Mercedes, tornando oggi alla vecchia specifica ha dimostrato a tutti come sulla pista di Spa anche la sua squadra potrebbe portare a casa punti preziosi, precedendo le Haas di Magnussen e Grosjean (con il francese che l'anno prossimo potrebbe lasciare il team americano per correre in Formula E).
Passando alla gara prevista per domani, da rilevare come la griglia di partenza sarà un po' diversa dalla classifica delle qualifiche sopra riportata per via delle sostituzioni di alcune componenti del motore: oltre alla suddetta penalità di 5 posizioni per le Renault di Ricciardo e Hulkenberg e per la McLaren di Carlos Sainz Jr., è prevista la partenza dal fondo della griglia per la Red Bull di Albon e per la Toro Rosso di Gasly per l'introduzione del quarto motore stagionale (ricordiamo che ogni pilota ha a disposizione tre motori da usare nell'arco dell'intera stagione), così come per la Racing Point di Lance Stroll.
RED FLAG
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Huge plumes of smoke coming from Robert Kubica's Williams
Session is halted with 12.59 to run in Q1#F1 #BelgianGP pic.twitter.com/34HcG2vFNj
Il weekend del Gp del Belgio (qualifiche odierne comprese) verrà infine ricordato anche per il campanello d'allarme che una pista normalmente esigente in fatto di motori come quella di Spa Francorschamps ha fatto scattare in Renault, Mercedes e Ferrari, con il motorista francese costretto a tornare alla specifica precedente, e con Mercedes che ha visto esplodere il suo nuovo motore Phase 3 sia in FP2 sulla Force India di Sergio Perez (tornato alla specifica precedente oggi in qualifica), nonché oggi in Q1 sulla Williams di Robert Kubica.
Close-up of the problem with Giovinazzi's Alfa, which resulted in an early end to Q1#F1 #BelgianGP pic.twitter.com/TzX7iRixZ3
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Nella stessa prima fase di qualifica è poi andato in fiamme sull'Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi il nuovo motore Ferrari che la scuderia di Maranello aveva messo a disposizione dell'Alfa del pilota pugliese e delle Haas di Grosjean e di Magnussen, e che sulla SF90 contrariamente da quanto inizialmente previsto avrebbe dovuto esordire a Monza.
Una serie di rotture, quelle emerse alle power unit Mercedes e Ferrari che deve fare riflettere su come al giorno d'oggi pur di guadagnare 2-3 decimi sul proprio avversario si rischia di sottovalutare un aspetto basilare come quello dell'affidabilità, rischiando così di perdere punti in classifica costruttori. Una disattenzione incomprensibile in uno sport dove la tecnologia è di casa come la Formula 1.
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