Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Le monoposto francesi guidate da Daniel Ricciardo e da Nico Hulkenberg sono state escluse dall'ordine d'arrivo del Gp del Giappone in quanto dispongono di un ripartitore di frenata non conforme al Regolamento Sportivo.
Passare da nove punti guadagnati a zero. Non inizia bene il weekend del Gp del Messico per la Renault, che nelle scorse ore è stata esclusa dall'ordine di arrivo della precedente gara corsa in Giappone, in quanto il ripartitore di frenata (oggetto del reclamo posto dalla Racing Point al termine della gara nipponica) non sarebbe conforme al Regolamento Sportivo.
Tutto comincia Domenica 13 Ottobre, quando poche ore dopo la conclusione del Gp del Giappone la Racing Point presenta al collegio dei commissari una protesta ufficiale a carico della Renault: secondo il team guidato da Lawrence Stroll le monoposto francesi guidate da Daniel Ricciardo e da Nico Hulkenberg farebbero uso di un ripartitore di frenata non gestito manualmente dai piloti, ma da un sistema GPS che renderebbe il sistema automatico, e quindi non conforme al Regolamento tecnico. Come in queste ore ha rilevato il sempre bene informato magazine tedesco Auto, Motor und Sport, a segnalare ai vertici della Racing Point l'esistenza di questo dispositivo utilizzato solo dalla Renault sarebbe stato un ex ingegnere che faceva parte dello staff che si occupava della monoposto di Nico Hulkenberg, passato durante la pausa estiva nella squadra guidata da Lawrence Stroll.
Accertata l'ammissibilità della protesta della Racing Point, come apprendiamo dal documento diffuso in queste ore dalla Federazione, la scuderia britannica in data 16 Ottobre ha messo a disposizione della stessa FIA un nuovo documento contenente ulteriori approfondimenti per rafforzare la protesta. Dopo la decisione della Federazione in data 19 Ottobre di consentire a entrambe le parti di mettere a disposizione dei nuovi documenti prima di una ulteriore riunione, il 21 Ottobre la Renault ha inviato il proprio dossier costituito da tre appendici in cui ha difeso la regolarità del proprio dispositivo. Dopo che il Dipartimento Tecnico della FIA ha inviato alla Federazione le proprie conclusioni in merito al dispositivo usato dal team francese, e messi a disposizione delle parti tutti i documenti, è stata organizzato per la giornata di ieri un colloquio telefonico, a cui hanno preso parte anche i consulenti tecnici nominati da Renault, Racing Point e dal Dipartimento Tecnico della Federazione. Dopo aver esaminato tutte le relazioni presentate, il collegio dei Commissari del Gp del Giappone è arrivato alla conclusione che la Renault non fa uso di un ripartitore di frenata preimpostato e dipendente dalla distanza sul giro, ma che il sistema così messo a punto pur essendo conforme al Regolamento tecnico, rappresenti comunque un aiuto nei confronti del pilota, contravvenendo così all'articolo 27.1 del Regolamento Sportivo della Formula 1, secondo cui il pilota deve guidare all'interno della monoposto solo e senza aiuti da parte della squadra.
Da qui la decisione di escludere le monoposto di Ricciardo e di Hulkenberg dall'ordine di arrivo del Gp del Giappone. Alla luce, quindi, di questa decisione, rimaste invariate le prime cinque posizioni dell'ordine d'arrivo, la Ferrari di Leclerc sale in sesta posizione, seguita dalla Toro Rosso di Pierre Gasly, dalle Racing Point di Sergio Perez e di Lance Stroll, e dalla Toro Rosso di Daniil Kvyat.
Cambiamenti significativi anche in Classifica Costruttori, con la Renault che perde come detto all'inizio nove punti, dicendo addio forse definitivamente alla possibilità di lottare per il quarto posto con la McLaren (che si presenta così in Messico con 43 punti di vantaggio sulla squadra francese), e con Toro Rosso e Racing Point che si riavvicinano non poco.
Nella fattispecie, secondo la Classifica Costruttori aggiornata, la McLaren resta a 111 punti, con la Renault che scende a quota 68, seguita da Toro Rosso (62), e dalla Racing Point (58).
In un comunicato diffuso poco fa tramite Twitter la Renault (nonostante ne avesse la facoltà entro le 10 di mattina in Messico (le 17 ora italiana)) ha deciso di non presentare ricorso contro l'esclusione delle sue monoposto dall'ordine di arrivo del Gp del Giappone.
STATEMENT: We regret the Stewards' decision and, in particular, the severity of the sanction applied. In our opinion, the penalty is not proportionate to any benefit the drivers derived, especially when used within the context of a system confirmed fully legal and... [1/5]
— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) 24 ottobre 2019
...innovative. It is also inconsistent with previous sanctions for similar breaches, as acknowledged by the Stewards in their decision, but expressed without further argumentation.
— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) 24 ottobre 2019
However, since we have no new evidence to bring other than that already produced to... [2/5]...demonstrate the legality of our system, we do not wish to invest further time and effort in a sterile debate in front of the International Court of Appeal concerning the subjective appreciation, and therefore sanction, related to an aid that reduces the... [3/5]
— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) 24 ottobre 2019
...driver workload without enhancing the performance of the car.
— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) 24 ottobre 2019
We have therefore decided not to appeal the Stewards’ decision.
Formula One will always be an arena for the relentless search for the slightest possible... [4/5]
...opportunities for competitive advantage. It is what we have always done and will continue to do, albeit with stronger internal processes before innovative solutions are brought on track. [5/5]
— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) 24 ottobre 2019
“Siamo rammaricati per la decisione dei Commissari, e, in particolare, per la gravità della sanzione applicata. A nostro avviso, la sanzione non è proporzionata ad alcun beneficio derivato ai piloti, specialmente quando usato nel contesto di un sistema confermato pienamente legale ed innovativo.
Ciò è inoltre incompatibile con le precedenti sanzioni per violazioni simili, come riconosciuto dai Commissari nella loro decisione, comunicata senza ulteriori argomentazioni.
Tuttavia, poiché non abbiamo nuove prove da fornire oltre a quelle già prodotte per dimostrare la legalità del nostro sistema, non desideriamo investire ulteriore tempo e sforzi in un dibattito sterile di fronte alla Corte d'Appello Internazionale, in merito a un giudizio soggettivo, e quindi a una sanzione,relativa ad un aiuto che riduce il lavoro del pilota senza però migliorare le prestazioni della vettura.
Pertanto abbiamo deciso di non appellarci alla decisione dei Commissari.
La Formula 1 sarà sempre un'arena per la ricerca incessante per le minime opportunità di miglioramento. Ciò è quello che abbiamo sempre fatto e che continueremo a fare, sebbene con processi interni più forti prima di portare in pista soluzioni innovative”.
Condividi
Link copiato