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F1 Grand Prix of Abu Dhabi - Qualifying

ABU DHABI, UNITED ARAB EMIRATES - NOVEMBER 30: Third placed qualifier Max Verstappen of Netherlands and Red Bull Racing celebrates in parc ferme during qualifying for the F1 Grand Prix of Abu Dhabi at Yas Marina Circuit on November 30, 2019 in Abu Dhabi, United Arab Emirates. (Photo by Charles Coates/Getty Images)© Getty Images

Verstappen e il rinnovo con Red Bull

La scuderia austriaca blinda il giovane talento olandese estendendogli la durata del contratto fino a fine 2023.

8 gennaio 2020

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Un futuro blindato per i due giovani talenti della Formula 1. A distanza di due settimane dal rinnovo contrattuale di Charles Leclerc con la Ferrari (con il monegasco che continuerà a correre per la scuderia di Maranello fino al 2024 compreso), anche la Red Bull toglie dal mercato piloti Max Verstappen, estendendo la durata del suo contratto fino a fine 2023. Una scelta, questa, che stupisce più che altro per la tempistica, ma che in ottica mercato ha un significato molto preciso: la scuderia di Milton Keynes ha avuto seriamente paura di perdere il proprio talento, il proprio gioiello di valore. Non è un mistero, infatti, che nel caso in cui a partire dal 2021 Lewis Hamilton fosse realmente approdato in Ferrari, la Mercedes avrebbe giocoforza tentato di ingaggiare proprio Verstappen (visto anche il buon rapporto d'amicizia esistente tra il Team Principal della squadra campione del mondo, Toto Wolff, e il padre di Max, l'ex pilota di Formula 1 Jos Verstappen). Da qui la necessità della Red Bull di blindare una volta per tutte il proprio pilota, come ha spiegato molto bene anche Helmut Marko al magazine tedesco Auto Motor und Sport.

L'operazione alla fine è andata in porto, grazie anche a un altro fattore assolutamente da non sottovalutare che ha spinto con sempre più sicurezza il giovane Verstappen ad abbracciare il progetto Red Bull al punto da non volere come in passato una clausola di rescissione in caso di risultati negativi: la presenza della Honda. Sebbene il motorista nipponico abbia iniziato la sua collaborazione con Red Bull solamente lo scorso anno, in poco tempo è riuscito ad instaurare con la squadra guidata da Chris Horner (e in particolare con lo stesso Verstappen) un ottimo rapporto che ha portato a una migliore affidabilità e a un progressivo aumento della potenza della power unit (affrontando così l'ultima parte di campionato al livello di Mercedes e Ferrari), e, sotto il profilo dei risultati la scuderia di Milton Keynes ad ottenere due pole position (Ungheria e Brasile), tre giri veloci (Austria, Germania e Ungheria), e tre vittorie (Austria, Germania e Brasile).

Un binomio, quello Red Bull-Honda, in cui Max Verstappen crede molto, a sua volta fortemente ricambiato dai vertici Honda, che apprezzano fortemente il giovane pilota olandese.
Se il Managing Director Honda Masashi Yamamoto è arrivato addirittura a paragonare Max Verstappen a un giovane Senna sottolineando il grande talento, l'ottimo rapporto con i tecnici e il rispetto per il marchio evidenziato in Austria (quando Max sul gradino più alto del podio ha toccato il badge su cui era riportata la scritta Honda per celebrare la prima vittoria della power unit nipponica dal rientro in Formula 1 avvenuto nel 2015), anche il pilota olandese non ha mancato nel comunicato stampa diffuso nelle scorse ore (oltre a sottolineare l'ottimo rapporto con il team, a cui sarà sempre grato per avergli dato la possibilità di poter iniziare la sua carriera in Formula 1) di ricordare come proprio l'arrivo di Honda un anno fa e i progressi fatti negli ultimi dodici mesi gli abbiano dato ancora più motivazione e la convinzione di poter vincere insieme, concludendo che il suo sogno è quello di vincere con Red Bull e lottare ovviamente per il Mondiale.

Un rinnovo, quello di Verstappen, che potrebbe essere così fondamentale anche per Honda per pianificare un impegno in Formula 1 che vada oltre il 2021, con l'auspicio di poter riaprire una nuova era di successi come quella maturata al fianco di McLaren sul finire degli anni 80 proprio con il già citato Senna. Avversari permettendo.

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