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Scopriamo le caratteristiche tecniche delle monoposto 2020 che si sono ispirate principalmente ai top team.
Dopo aver descritto tecnicamente nelle scorse settimane le tre monoposto candidate alla vittoria finale del Mondiale 2020 (Mercedes, Ferrari, Red Bull), in questo articolo ci occupiamo delle monoposto che si sono ispirate (in un caso in maniera a dir poco evidente) alle squadre di vertice: ci stiamo riferendo per la precisione a Racing Point, Alpha Tauri e Haas.
RACING POINT RP20.
Una Mercedes rosa. Se in occasione della Presentazione svoltasi presso il quartier generale dello sponsor BWT a Mondsee in Austria la Racing Point aveva mostrato una monoposto piuttosto simile a quella della passata stagione, in occasione dei primi test precampionato tifosi ed addetti ai lavori hanno potuto ammirare una monoposto pressochè identica alla Mercedes W10 della passata stagione. A cominciare dal muso stretto che è praticamente uguale a quello della monoposto laureatasi lo scorso anno campione del mondo. Anche ala anteriore (di chiara filosofia upwash), cape sotto l'ala e sospensione anteriore push-rod con triangolo superiore disassato sono chiaramente identici alla Mercedes, così come i cestelli dei freni anteriori. Anche le paratie, gli specchietti (e relativi attacchi) ed airbox sono identici alla W10, mentre le bocche dei radiatori, rivolte verso l'alto trovandosi sopra al cono anti intrusione laterale, sono più ispirate alla Mercedes W11 di quest'anno che alla W10 della passata stagione.
Diverse rispetto alla W10 sono le fiancate, che appaiono leggermente più rastremate sulla RP20, ma al contempo in modo minore rispetto alla W11 di quest'anno. Come sulla W10 l'ala posteriore è sorretta dal doppio pilone a collo di cigno.
Ispirandosi alla monoposto campione della passata stagione e potendo usare la galleria del vento Mercedes a Brackley, era inevitabile un aumento della qualità delle prestazioni da parte della Racing Point, con Sergio Perez che ha dichiarato in questi giorni che la RP20 è di gran lunga la miglior monoposto tra Racing Point (e in passato Force India) che lui abbia mai guidato. Non ci stupiremmo se la Racing Point si candidasse al ruolo di quarta forza del campionato F1 2020, pronta ad approfittare di tutti i possibili errori ad opera di Mercedes, Ferrari e Red Bull.
ALPHA TAURI AT01.
Confermare se non migliorare i risultati ottenuti lo scorso anno. Con questo obiettivo si presenta in pista l'Alpha Tauri AT01, che altri non è che la ex scuderia Toro Rosso che da quest'anno ha abbandonato la denominazione italiana per assumere quella del marchio di moda di proprietà del patron Red Bull Dieter Mateschitz.
Evidente fin dalla livrea il cambio di linea rispetto al passato, con l'abbandono dei colori rosso e blu a favore di una colorazione bianca con alcuni elementi in blu notte.
Da un punto di vista tecnico, la monoposto ricorda non poco la Red Bull RB15 della passata stagione, e non potrebbe essere altrimenti visto che come d'accordo lo junior team Red Bull con sede a Faenza riceve dalla casa madre il retrotreno della monoposto della stagione precedente (da adattare alla power unit Honda 2020, con successiva e inevitabile omologazione del cambio) nonché la parte interna della sospensione anteriore, e tutta la componentistica relativa all'idraulica.
Andando ad analizzare la monoposto nel dettaglio, il muso raffigurato nel rendering presenta sui piloni che lo sorreggono ben tre soffiaggi.
Soluzione, questa, che però nella realtà dei fatti non è stata portata in pista: nello shakedown effettuato a Misano sabato 15 Febbraio come anche nei test di Barcellona ha infatti debuttato una nuova versione aggiornata del muso con l'adozione del cape. L'ala anteriore è di chiara filosofia outwash, con i vortici d'aria spinti esternamente alle gomme.
La sospensione anteriore conferma lo schema push-rod, con il triangolo superiore disassato verso l'alto, in modo da consentire all'avantreno di poter abbassarsi in curva.
La cosa che però colpisce della AT01 è la presenza di uno scalino all'altezza dell'S-Duct che ricorda non poco i musi privi di vanity panel adottati nella stagione 2012. Interessante la soluzione adottata per quanto riguarda il badgeboard, in quanto il boomerang va ad unirsi al deviatore a flusso diventandone l'elemento verticale.
Come già visto sulle altre monoposto, gli specchietti sono carenati da un profilo aggiuntivo nella parte superiore, il cui scopo è quello di pulire il flusso e al contempo garantire una minore resistenza all'avanzamento.
Le bocche dei radiatori sono anche in questo caso rivolte verso l'alto trovandosi sopra al cono anti intrusione laterale, L'airscope è di forma ogivale, ed è diviso in due parti da un profilo orizzontale. Le fiancate sembrano piuttosto compatte.
Passando al retrotreno, a conferma che questo componente sia preso dalla RB15 della passata stagione c'è l'ala posteriore, sorretta solamente da un monopilone, e non dal doppio pilone a collo di cigno. La sospensione posteriore è di tipo pull-rod.
Attenzione, infine al posizionamento della doppia valvola wastegate, collocata sotto al triangolo superiore della sospensione posteriore. Una scelta, questa, volta a indirizzare i gas caldi verso il diffusore, andando così a generare maggior carico sul posteriore.
HAAS VF-20.
Tornare ai risultati del 2018. Questo l'obiettivo posto in casa Haas, che proprio due anni fa aveva disputato la sua migliore stagione in Formula 1 dal debutto avvenuto nel 2016 classificandosi quinta dopo aver lottato a lungo con Renault per il quarto posto, salvo poi dopo i promettenti test pre-campionato di Barcellona disputare un campionato 2019 assolutamente deludente, con la VF-19 che mal si è adattata ai nuovi pneumatici Pirelli facendo fatica a trovare salvo rarissime eccezioni prestazioni a dir poco convincenti. Da qui è dunque partito il lavoro di sviluppo da parte degli uomini del team guidato di Gunther Steiner: dare alla nuova monoposto la possibilità di mandare correttamente in temperatura le gomme, andando così a ritrovare quelle prestazioni che avevano portato il team di Kenneapolis nella top 5 2018.
Archiviata la livrea nero-oro in stile Lotus complice anche la conclusione della partnership economica con Rich Energy, la nuova Haas VF-20 presenta una livrea in linea con i colori del marchio americano (grigio chiaro-rosso-nero).
Da un punto di vista tecnico, la VF-20 (il cui rendering è stato il primo in assoluto tra le vetture 2020 ad esser stato diffuso) può essere considerata una evoluzione della VF-19 in cui però è possibile rilevare diverse soluzioni usate lo scorso anno da Ferrari e Red Bull.
Andando nel dettaglio, muso ed ala anteriore ricordano non poco la SF-90 scesa in pista dopo il pacchetto aerodinamico introdotto a Singapore, con il nasino (o protuberanza a chiglia) che presenta le due narici ai lati originate da un profilo posto orizzontalmente, mentre ai lati dei piloni che reggono l'ala anteriore è visibile un cape.
A differenza però della SF90, sulla VF-20 è possibile osservare all'interno delle narici tre picoli supporti verticali, il cui scopo è quello di filtrare l'aria.
L'ala anteriore è di chiara filosofia outwash come sulla Ferrari. La sospensione anteriore segue lo schema push-rod, ma, a contrario dei principali top team ad essere disassato non è tanto il triangolo superiore della sospensione (che almeno per il momento non presenta alcun bracket), quanto quello inferiore. Soluzione, questa, più simile forse alla Red Bull che alla Ferrari.
Altra soluzione simil Red Bull è rappresentata dall'S-Duct che va a pescare l'aria da sotto la vettura e non lateralmente, come anche dal badgeboard che va ad unirsi al deviatore di flusso andando così a fare un solo, unico elemento. Le prese d'aria dei radiatori sono rivolte verso l'alto sopra al cono anti intrusione superiore, e gli specchietti sono carenati da un profilo aggiuntivo nella parte superiore. L'airscope è di forma triangolare, come dallo scorso anno sulla Ferrari.
Le fiancate sono piuttosto rastremate, anche se sulla SF-90 lo erano maggiormente. Presente una pinna piuttosto pronunciata, se la paragoniamo alla nuova Red Bull RB16.
Passando al retrotreno, l'ala posteriore è sorretta dal doppio pilone a collo di cigno, La sospensione posteriore è di tipo pull-rod, con il bracket che sembra piuttosto rialzato. Confermato l'assetto Rake picchiato sull'anteriore.
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