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La Williams ha annunciato nelle scorse ore di essere stata acquistata dal fondo d'investimento statunitense Dorilton Capital, il quale ha tenuto a precisare che la scuderia continuerà ad utilizzare l'attuale denominazione, così come il telaio continuerà a mantenere le iniziali FW in onore dello storico patron della scuderia, Frank Williams.
La fine di un'epoca in Formula 1. Con la cessione alla Dorilton Capital la Williams gira completamente pagina, passando dalla storica famiglia di sir Frank, (fondatore del team assieme all'amico e socio Patrick Head) al fondo d'investimento americano guidato da Matthew Savage. Finisce,insomma, l'epoca dei team a conduzione prettamente familiare. Una scelta dolorosa, quella Williams, ma resasi purtroppo necessaria a causa delle difficoltà economiche che già da qualche anno avevano portato a un ridimensionamento dello storico team di Grove (passato dalle prime file dello schieramento nel triennio 2014-2016 ai bassifondi della classifica) con inevitabili perdite anche sul fronte delle sponsorizzazioni, e che la crisi economica legata alla pandemia ha finito con l'amplificare.
LA NASCITA DELLA WILLIAMS E I PRIMI SUCCESSI.
Un'avventura, quella della Williams in Formula 1, iniziata nel 1977, quando Frank Williams affiancato dall'amico e socio Patrick Head decide di fondare una nuova scuderia, la Williams Gp Engineering, dopo che la prima (la Frank Williams Racing Cars) era passata l'anno precedente (1976) nelle mani del petroliere canadese Walter Wolf, che, dopo poche gare non aveva esitato a cambiare il nome del team in Walter Wolf Racing (per la precisione alla vigilia del Gp di Spagna), spostando in ruoli marginali proprio l'ex proprietario del team e l'amico-socio. Da qui la volontà di Williams e di Head di lasciare la Walter Wolf Racing (che chiuderà i battenti al termine della stagione 1979) per aprire questa nuova scuderia, la Williams Gp Engineering, che debutta ufficialmente nel Mondiale di Formula 1 con una sola monoposto (la Williams con telaio March 761 motorizzata Ford) affidata al belga Patrick Neve l'8 Maggio 1977 nel Gp di Spagna, corso sul circuito di Jarama.
We’re rewinding 40+ years where, #OnThisDay in 1977, we contested our first race. Where? The #SpanishGP at Jarama! #F1 pic.twitter.com/OsXIk0Ckst
— WILLIAMS RACING (@WilliamsRacing) May 8, 2018
Questa prima stagione sarà piuttosto deludente, e porterà come miglior risultato il settimo posto nel Gp d'Italia corso a Monza.
Il 1978 vede la realizzazione della prima vera monoposto Williams (la FW06), ad opera di Patrick Head, e la scelta di un nuovo pilota per l'unica monoposto schierata dal team di Grove: l'australiano Alan Jones. La FW06 non solo conquisterà i primi punti nel Mondiale grazie al quarto posto in Sudafrica, e al quinto in Francia, ma sul finale di stagione anche il primo podio in virtù del secondo posto nel Gp degli Usa Est corso a Watkins Glen.
Per la prima vittoria bisogna aspettare l'anno successivo, il 1979, quando la Williams decide di schierare non una, ma ben due vetture per godere dei benefici previsti dalla FOCA (Formula One Constructor Association) di Bernie Ecclestone: al riconfermato Alan Jones viene affiancato il più esperto Clay Regazzoni, e sarà proprio l'ex pilota della Ferrari a portare sul gradino più alto del podio la FW07 (dotata di effetto suolo) vincendo il 14 Luglio il Gp di Gran Bretagna sullo storico circuito di Silverstone. A quella prima vittoria in Formula 1 (preceduta il giorno prima dalla prima pole position del team di Grove con Alan Jones) seguiranno in quello stesso anno altri 4 successi (Austria, Germania, Olanda e Canada con alan Jones), che consentiranno al team inglese di conquistare il secondo posto nel Mondiale Costruttori.
I tempi per il titolo mondiale sono ormai maturi, ed arriva puntualmente l'anno successivo, il 1980, con Alan Jones che conquisterà il primo titolo mondiale piloti nella storia della Williams, suffragato anche dalla conquista del titolo costruttori.
Nei 43 anni di gestione della famiglia Williams sono stati 7 i titoli piloti conquistati dal team di Grove (oltre al titolo di Jones nel 1980, si laureeranno campioni del mondo con la Williams anche Keke Rosberg nel 1982, Nelson Piquet nel 1987, Nigel Mansell nel 1992, Alain Prost nel 1993, Damon Hill nel 1996 e Jacques Villeneuve nel 1997), mentre 9 sono stati i titoli costruttori (1980, 1986, 1987, 1992,1993,1994,1996 e 1997).
LE FASI CHE HANNO CARATTERIZZATO LA STORIA DELLA WILLIAMS.
Nel corso di questi anni tantissime sono state le fasi che ha attraversato la Williams, cominciando dal passaggio dalla motorizzazione Ford a quella Honda avvenuta nel 1983 che negli anni successivi (1986-1987) ha portato alle vittorie di Nelson Piquet, seguita poi dalla prima fase di transizione caratterizzata dall'utilizzo per un solo anno dei motori Judd (pagati da Honda in seguito alla decisione di motorizzare a partire dal 1988 il solo team McLaren) per poi arrivare alla nascita della partnership con Renault nel 1989, che ha consentito di scrivere al team di Grove numerose pagine di storia della Formula 1 grazie ai suoi 5 titoli piloti e ai 4 titoli costruttori vinti tra il 1992 e il 1997.
Dopo una nuova fase di transizione dovuta al ritiro della Renault in veste di motorista dalla Formula 1 al termine della stagione 1997 (con il passaggio ai motori Megachrome nel 1998 e Supertec nel 1999), il nuovo millennio regala al team di Frank Williams (in carrozzina dal 1986 a causa di un incidente stradale, ma sempre presente ai box per seguire la squadra) la motorizzazione BMW, che consentirà al team di Grove di tornare a vincere 10 gare tra il 2001 e il 2004 e di conquistare nel biennio 2000-2001 il terzo posto nel Mondiale Costruttori, nel biennio 2002-2003 il secondo, e nel 2004 il quarto in un'epoca principalmente dominata dalla Ferrari dell'asse Schumacher-Todt-Brawn.
Dopo una stagione 2005 in ribasso per via del cambio dei piloti (con Ralf Schumacher approdato in Toyota e Juan Pablo Montoya in McLaren, sostituiti da Mark Webber e Nick Heidfeld) che porterà alla squadra come miglior risultato i due secondi posti di Heidfeld a Monaco e nel Gp d'Europa corso al Nürburgring, dal 2006 la Williams comincia ad accusare un primo declino, dopo che la BMW (desiderosa di avere una sua squadra) ha deciso di lasciare al termine della stagione 2005 il team di Grove in seguito al rifiuto di Frank Williams di vendere la sua squadra al costruttore bavarese, e con la Williams che cambierà periodicamente motore, passando al Ford Cosworth nel 2006 e nel biennio 2010-2011, al Toyota nel triennio 2007-2009, e al Renault nel biennio 2012-2013, con cui peraltro conquisterà la sua ultima vittoria in Formula 1 il 13 Maggio 2012 in Spagna sul circuito del Montmelò con il pilota venezuelano Pastor Maldonado.
Nel 2014 la Williams in vista della riforma regolamentare che prevede l'adozione dei motori turbo-ibridi, opta per la motorizzazione Mercedes, e, complice l'approdo dell'ex ferrarista Felipe Massa al posto di Maldonado al fianco del giovane pilota finlandese Valtteri Bottas, in quell'annata registra una decisa ripresa di competitività, con l'intera prima fila al termine delle qualifiche del Gp d'Austria (con Felipe Massa in pole davanti a Bottas), nove podi (il secondo posto ad Abu Dhabi e i terzi posti in Italia e in Brasile ad opera di Massa, i secondi posti in Gran Bretagna e Germania, e i terzi posti in Canada, Belgio, Russia ed Abu Dhabi ad opera di Bottas), che porteranno il team di Grove in virtù dei 320 punti finali al terzo posto nel Mondiale Costruttori. Anche il 2015 vedrà la conferma della Williams come terza forza del campionato, seppur con minor punti (257) e con minor podi (i terzi posti di Massa in Austria e in Italia a Monza, e di Bottas in Canada e in Messico).
GLI ULTIMI ANNI E LA CESSIONE DEL TEAM ALLA DORILTON CAPITAL.
Dal 2016, pur confermando la motorizzazione Mercedes, la Williams comincia a registrare una perdita di competitività: si passa dal quinto posto nel Mondiale Costruttori nel 2016 (con un solo podio rappresentato dal terzo posto di Valtteri Bottas in Canada), ribadito l'anno seguente (con il solo terzo posto di Lance Stroll (che ha preso il posto di Bottas, passato in Mercedes) in Azerbaijan, ultimo al momento nella storia del team di Grove), all'ultimo posto del biennio 2018-2019, con delle monoposto tecnicamente sbagliate, che hanno portato in questo biennio privo di soddisfazioni sportive a un'evidente crisi anche sotto il profilo economico, acuita come scrivevamo all'inizio dall'insorgere della pandemia, e all'impossibilità di poter disputare le prime gare stagionali tra Marzo e Maggio 2020.
Da qui la dolorosa scelta di vendere la squadra, ad opera di Frank Williams e della figlia Claire (subentrata nel frattempo al timone della scuderia, con il padre sempre pronto a darle preziosi consigli) fino al closing definitivo, avvenuto nella giornata di ieri, a beneficio del fondo d'investimento americano Dorilton Capital, il quale ha tenuto a precisare non solo che è sua intenzione rispettare la cultura e l'eredità Williams mantenendo la sua identità, permettendo al team di continuare a correre con il marchio Williams, e di mantenere la denominazione del telaio con le iniziali FW a precedere il numero della monoposto come fatto in questi anni in onore del patron Frank Williams, ma che non è per niente sua intenzione delocalizzare la squadra, che continuerà ad avere a Grove il suo quartier generale.
It's the dawn of a new era at @WilliamsRacing...#F1 pic.twitter.com/ydd1WdXNJ9
— Formula 1 (@F1) August 21, 2020
Se con l'acquisizione della Dorilton Capital alla luce dei suoi progetti a lungo termine la Williams potrà guardare con più speranza al futuro in vista del cambio regolamentare previsto per il 2022, e alla luce del Patto della Concordia appena rinnovato (e che prenderà il via dal 2021 fino al 2025 compreso), resta al contempo quella sensazione di smarrimento alla notizia che il team non sarà più gestito dalla famiglia Williams. Segni dei tempi che cambiano, o forse di un'epoca che purtroppo non esiste più.
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