Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Dopo aver presentato Mercedes e Ferrari, andiamo alla scoperta della Red Bull RB16B, la monoposto rivelazione dei test precampionato chiamata a spezzare l’egemonia Mercedes in quello che sarà l’ultimo anno di Honda in Formula 1
La mattatrice dell’unica sessione dei test precampionato. Chi si aspettava in Bahrain un netto dominio della Mercedes sarà rimasto particolarmente deluso: a brillare è infatti stata la Red Bull RB16B di Max Verstappen e di Sergio Perez, che ha letteralmente impressionato appassionati ed addetti ai lavori. Una volta risolti lo scorso anno i problemi di correlazione tra pista e galleria del vento, a Milton Keynes non si è perso tempo nel mettere a punto una monoposto evoluzione della RB16 della passata stagione che fosse in grado quanto meno di lottare per il titolo con Mercedes in quella che sarà l’ultima stagione di Honda in Formula 1. In attesa di capire se anche su altri circuiti la Red Bull sarà in grado di insidiare la Mercedes, dobbiamo intanto rilevare che nella tre giorni di test del Bahrain la RB16B si è dimostrata una monoposto molto semplice da guidare, evidenziando un ottimo bilanciamento. Nella fattispecie, la nuova nata di casa Red Bull ha denotato un’eccellente stabilità sul retrotreno sia nelle curve di bassa velocità, sia in quelle di alta velocità. Vero, c’è ancora da lavorare un po' nelle curve di media velocità dove i piloti sembrano accusare del sottosterzo che non consente loro di trovare il giusto punto di corda, così come sui cambi di direzione dove la monoposto evidenzia una leggera imprecisione sull’anteriore, ma si tratta di tutta una serie di problematiche che una volta trovato il corretto set-up sono destinate a sparire.
But different #ChargeOn pic.twitter.com/GRx2ccICyG
— Red Bull Racing (@redbullracing) February 23, 2021
Andando ad osservare tecnicamente la nuova monoposto, il muso è pressochè identico a quello della RB16 della passata stagione. L’unica differenza visibile a occhio è l’arretramento del cape. L’ala anteriore sembra aver confermato la filosofia upwash, con lo scopo di reindirizzare i flussi d'aria verso l'alto al fine di massimizzare il carico aerodinamico sull'anteriore.
Per quanto riguarda la sospensione anteriore, confermate le novità già viste sulla RB16, con il triangolo superiore collegato al portamozzo in una posizione più alta del tradizionale risultando così asimmetrico, mentre l’attacco al telaio e al triangolo inferiore sembra essere abbassato, in linea con quanto messo a punto sulla monoposto della passata stagione.
L’S Duct conferma la soluzione già adottata lo scorso anno sulla RB16, con un flap che copre l’apertura superiore. Ai lati della scocca sono presenti dei convogliatori, la cui funzione aerodinamica è indirizzare i vortici d'aria verso l'esterno. I badgeboard sono di nuova concezione: i due boomerang si uniscono in un’unica struttura che a metà si divide per poi andarsi a riunire poco prima del deviatore di flusso delle pance, con il candelabro che si va a poggiare sulla nuova struttura a tapparella, caratterizzata da cinque elementi orizzontali.
L’airbox mantiene la sua forma ogivale utilizzata nelle scorse stagioni. Confermata sotto di esso la presenza di due piccole alette (coperte dalla vernice gialla) la cui funzione è quella di convogliare il flusso verso il retrotreno. Anche gli specchietti mantengono la loro funzione aerodinamica .
Le bocche dei radiatori si presentano piccole riprendendo la filosofia già vista sulla RB15 del 2019, e sulla RB16 dello scorso anno.
Le fiancate molto rastremate risultano ancora più estreme rispetto a Mercedes e Ferrari, con il chiaro intento di sfruttare al massimo l’effetto Coanda, al fine di indirizzare i flussi verso il fondo davanti alla gomma posteriore. Confermato l'assetto Rake.
In occasione dei test invernali la Red Bull ha portato una versione aggiornata del retrotreno nascosta sia durante la Presentazione, che in occasione del successivo shakedown svolto a Silverstone, che vede il tirante della sospensione posteriore (schema pull-rod) non più nascosto dal braccetto inferiore. Questa soluzione permette di avere un maggior flusso d’aria che massimizza la formazione di carico aerodinamico dal fondo della vettura. A questo si aggiunge poi l’innalzamento del braccetto superiore della sospensione, che porta da un punto di vista aerodinamico all’allargamento dell’apertura presente nel bracket, e di conseguenza ad incanalare una maggiore quantità di flussi verso il posteriore della monoposto.
L’ala posteriore torna ad essere sorretta dal monopilone, il quale assume una funzione aerodinamica, in virtù di una carenatura a cui si appoggia il singolo terminale di scarico della valvola wastegate. Come sulla RB16 non è presente a differenza di altre monoposto la T-Wing.
Queste, dunque, la caratteristiche tecniche della RB16B, chiamata a sfidare la Mercedes nella lotta per il Mondiale. A Verstappen e a Perez il compito di riportare a Milton Keynes quel titolo che manca dal 2013, quando a trionfare fu Sebastian Vettel.
Condividi
Link copiato