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Primo back to back stagionale per la Formula 1 che pochi giorni dopo aver corso in Azerbaijan approda al Miami International Autodrome per la seconda edizione del Gp di Miami, quinta prova del Mondiale 2023.
Il Gp di Miami si svolgerà presso il Miami International Autodrome, un circuito cittadino non permanente costruito sui terreni e nei pressi dell’Hard Rock Stadium, la casa dei Miami Dolphins in NFL. Il circuito (lungo 5412 metri e costituito da 19 curve) si snoda lungo dei terreni privati dell’Hard Rock Stadium (senza usare, pertanto, delle strade pubbliche) sfruttando in parte dei percorsi già asfaltati, in parte delle strade appositamente asfaltate (57 i giri previsti).
Per quanto concerne il layout della pista, quest’anno non sono previsti cambiamenti significativi, con l’intero circuito che è stato interamente riasfaltato nelle settimane precedenti, per cui la primissima cosa che i piloti dovranno verificare nel corso della FP1 sarà l’effettivo grip garantito dal nuovo asfalto. A maggior ragione dopo le lamentele dello scorso anno.
Previste novità semmai per quanto concerne le strutture di servizio dell’Autodromo, con un edificio che sovrasterà la corsia box e che ospiterà il paddock club (iniziato a costruire già dallo scorso Luglio), mentre le hospitality delle squadre sono state spostate all’interno dello Stadium, e in particolare su quello che normalmente è il terreno di gioco dei Miami Dolphins, con una pavimentazione che verrà momentaneamente allestita per l’evento, e poi rimossa una volta che le squadre avranno lasciato Miami a gara finita.
Osservando con attenzione la mappa del tracciato, si osserva come delle 19 curve 7 siano a destra e 12 a sinistra. Suddivisione, questa, che rende giocoforza le gomme di destra quelle maggiormente sollecitate. Il circuito si presenta in buona parte piatto, salvo alcune ondulazioni, la più rilevante presente tra curva 13 e curva 16.
Tre le zone DRS presenti: sul breve rettilineo del traguardo (tra curva 19 e curva 1), e poi in prossimità dei due rettilinei, compresi tra curva 10 e 11, e quello più lungo tra curva 16 e curva 17. Rispetto allo scorso anno, due delle tre zone DRS (tra curva 10 e 11, e tra curva 16 e curva 17) sono state accorciate di 75 metri, mentre la zona DRS presente sul breve rettilineo del traguardo (tra curva 19 e curva 1) è rimasta sostanzialmente invariata.
Vista la presenza, oltre ai due rettilinei, anche di alcune curve da affrontare a medio-bassa velocità (da curva 11 a curva 16), è opportuno cercare un compromesso tra i due rettilinei (che richiedono una monoposto aerodinamicamente scarica sul posteriore per cercare la maggiore velocità di punta possibile) e le curve più lente (che richiedono indubbiamente un discreto carico aerodinamico), per cui alla fine un carico aerodinamico medio-basso potrebbe essere la soluzione più indicata per assicurare da una parte una buona stabilità del retrotreno, e dall’altra una buona efficacia nell’affrontare il tratto più lento (curve 11-16).
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