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F1 Canada: Russell in pole con lo stesso tempo di Verstappen, debacle Ferrari

F1 Canada: Russell in pole con lo stesso tempo di Verstappen, debacle Ferrari

Al termine delle qualifiche Russell e Verstappen fanno registrare lo stesso tempo (1’12”000), ma la pole va al pilota Mercedes avendolo fatto registrare prima. Terzo Norris staccato di 21 millesimi, Leclerc (11°) e Sainz (12°) eliminati in Q2

Una pole inaspettata. Al termine delle qualifiche del Gp del Canada (nona prova del Mondiale 2024) George Russell e Max Verstappen fanno registrare lo stesso identico tempo (1’12”000), ma a conquistare la pole position è il pilota britannico della Mercedes: se Russell ha fatto registrare il tempo alla fine risultato decisivo per la pole position nel corso del primo tentativo lanciato (per la precisione quando mancavano 6:42 al termine del Q3), Verstappen ha fatto registrare il tempo del pilota Mercedes a tempo ormai scaduto, in condizioni di pista sulla carta migliori. In questo genere di casi (come riporta l’articolo 39.4.a).iv) del Regolamento Sportivo 2024 della Formula 1) la priorità deve essere data al pilota che ha ottenuto prima il tempo (in condizioni di pista presumibilmente peggiori), motivo per il quale alla fine è George Russell a poter festeggiare la sua seconda pole position in carriera (dopo quella conseguita nel 2022 in Ungheria), la prima sul suolo canadese.

Bisogna dire che nella storia della Formula 1 non è la prima volta che due o più piloti fanno registrare la stessa performance cronometrica, con la pole assegnata al pilota che l’ha fatta registrare per primo: bisogna infatti andare all’ultima gara del Mondiale 1997 (Gp Europa disputato sul circuito di Jerez), quando le Williams-Renault di Jacques Villeneuve e di Heinz Harald Frentzen e la Ferrari di Michael Schumacher fecero registrare lo stesso identico tempo (1’21”072). In quel caso venne premiato con la pole position il pilota canadese avendo fatto registrare prima il proprio tempo, con Schumacher secondo e Frentzen terzo.

©@MercedesAMGF1

Tornando però alla stretta attualità, la pole ottenuta a Montreal dalla Mercedes di George Russell è stata come dicevamo all’inizio assolutamente inaspettata, in quanto nessuno aveva messo in conto alla vigilia di questa gara la possibilità che il team tedesco guidato da Toto Wolff potesse essere addirittura in lizza per la pole o per la vittoria, indicando come candidate per il successo Ferrari, McLaren e Red Bull. A fare, però, in questo caso la differenza sono stati sostanzialmente due fattori: da una parte il maltempo che ha caratterizzato la giornata di venerdì e che ha impedito ad alcune squadre (Ferrari in particolare, come vedremo più avanti) di poter raccogliere dei dati significativi in pista, dall’altra la capacità della Mercedes (di solito in difficoltà nel trovare la giusta finestra di esercizio delle gomme) con temperature indubbiamente più fresche (20° la temperatura dell’aria, circa 37° quella dell’asfalto) di trovare quella più adatta a far funzionare le proprie gomme (come già si era intuito nella FP3), che, associata alla bontà degli aggiornamenti introdotti tra Monaco (ala anteriore di nuova concezione sulla sola monoposto di Russell, da questa gara anche a disposizione di Hamilton), e Montreal (riallineamento della carenatura del braccio inferiore della sospensione anteriore) hanno portato la W15 a soffrire molto meno del solito di porpoising, evidenziando anche un miglior bilanciamento.

Comprensibile l’entusiasmo di Russell (capace di ottenere la pole nel primo tentativo del Q3 con gomme usate) al termine delle qualifiche,con il giovane talento inglese della Mercedes che ai microfoni di Jolyon Palmer non ha sottolineato la gioia per la pole finalmente conquistata, sottolineando l’ottimo lavoro svolto in fabbrica così come la sensazione che con il nuovo aggiornamento introdotto a Monaco sull’ala anteriore qualcosa fosse svoltato per la loro stagione. Se con la pole è stato fatto un primo passo, secondo Russell in gara è necessario completare il lavoro fatto, puntando alla vittoria e cercando di tenersi possibilmente dietro Verstappen.

©@F1

Se in casa Mercedes Russell festeggia una pole che consente al team tedesco di partire davanti a tutti, Lewis Hamilton (sopra raffigurato in occasione della FP3) deve registrare un settimo posto in griglia, dopo aver molto ben impressionato in FP3, arrivando ad ottenere il miglior tempo. A differenza di Russell, però, Hamilton in qualifica non è riuscito a centrare la corretta finestra di esercizio per le proprie gomme. Ecco, quindi, spiegata la differenza prestazionale tra le due Mercedes, ma anche il differente comportamento della macchina tra l’ultima sessione di prove libere e la qualifica stessa. Concetto, questo, segnalato anche da Hamilton ai microfoni di Sky: se da una parte l’eptacampione del mondo inglese è contento per il risultato conseguito dalla squadra grazie alla pole di Russell, dall’altra ha infatti sottolineato come la macchina non fosse la stessa rispetto al resto del weekend, sostenendo di non credere di potersi giocare la vittoria, ma aggiungendo al contempo che cercherà di recuperare posizioni, pur essendo tutti molti vicini.

©@F1

Alle spalle della Mercedes di George Russell, troviamo in seconda posizione (ma con lo stesso tempo) la Red Bull di Max Verstappen (sopra raffigurato in occasione della FP3). Nonostante le difficoltà accusate nella giornata di venerdì (con il problema all’ERS dopo le prime tornate in FP2 che ha costretto la squadra a spedire d’urgenza a Milton Keynes la power unit appena montata per questa gara per le dovute analisi, rimontando per il proseguo del weekend la power unit già utilizzata a Monaco), il campione olandese mettendoci molto del suo talento è riuscito a pareggiare il giro più veloce fatto registrare da Russell, confermando però al contempo le difficoltà già intravviste a Monaco, con una RB20 che fa molta fatica al momento di aggredire i cordoli.
Andando poi a paragonare il giro di Verstappen con il giro di Russell grazie al testa a testa, possiamo notare che nel primo settore Verstappen è addirittura in vantaggio nei confronti di Russell di 136 millesimi. Dove purtroppo il campione olandese perde tutto è nel secondo settore: se in prossimità di curva 6-7 si presenta con un vantaggio superiore ai due decimi, è proprio nell’affrontare quella curva che Verstappen perde tutto il suo vantaggio quasi come se la sua monoposto oltre a non andare sui cordoli avesse meno trazione rispetto alla W15, con Russell che chiude il secondo settore con un vantaggio di 189 millesimi rispetto alla Red Bull di Max. Nel terzo settore sono sostanzialmente molto simili, ma se Russell nel suo giro lanciato può contare sulla scia della Williams di Albon (che poi rientra ai box), Verstappen riesce ad affrontare molto bene l’ultima curva ma (pur chiudendo il terzo settore con 53 millesimi di vantaggio) non riesce a trovare quella differenza che lo possa far stare davanti a Russell nel computo del giro complessivo.

Al termine delle qualifiche ai microfoni di Jolyon Palmer Verstappen non ha nascosto come per la sua squadra il weekend sia stato complicato, motivo per il quale accetta il secondo posto, non nascondendo che a inizio qualifica avrebbe firmato per questo risultato. In ottica gara sarà importante gestire bene le gomme, con la pioggia che potrebbe essere un fattore decisivo per la gara.

Verstappen è stato anche protagonista di una investigazione al termine delle qualifiche per non aver rispettato la coda all’inizio del Q2 ed essersi infilato davanti a una Williams, andando così a violare l’articolo 34.8 del Regolamento Sportivo della Formula 1. Come leggiamo nel Documento emesso dai commissari, la squadra era convinta che la monoposto di Verstappen avesse superato con le ruote la linea bianca che divide la fastline dall’area di lavoro (le piazzole, tanto per essere chiari). Le immagini mostrano come al momento di infilarsi davanti alla Williams non tutte le ruote della Red Bull erano fuori dalla riga bianca di divisione.

Alla luce però del fatto che i regolamenti impongono al pilota di entrare nelle fastline appena possibile e nel modo più sicuro possibile, a detta dei commissari questa situazione si è venuta a creare nel momento in cui Verstappen si è infilato dinanzi alla Williams, motivo per il quale non è stato preso alcun provvedimento nei confronti del pilota Red Bull.

A conferma delle difficoltà Red Bull dobbiamo registrare l’eliminazione in Q1 di Sergio Perez (appena riconfermato per le prossime due stagioni), che si deve accontentare del sedicesimo posto finale, che, ai microfoni di Sky ha dichiarato che spera di poter salvare qualcosa in gara.

©@McLarenF1

Staccata di soli 21 millesimi dal duo Russell-Verstappen, troviamo al terzo posto la McLaren MCL38 di Lando Norris (sopra raffigurato nella FP3), che precede il compagno di squadra Oscar Piastri (quarto). La MCL38 dimostra di essere particolarmente competitiva sia sul giro secco sia nelle simulazioni di passo gara viste sopratutto in FP3 grazie sia alla capacità di centrare la finestra di esercizio delle gomme sia grazie all’assetto scelto (alto carico). Se poi teniamo conto che la McLaren è stata l’unica squadra di vertice a vedere entrambe le monoposto in top 5, questo la rende senza dubbio una delle più autorevoli candidate alla vittoria. Intervistato da Jolyon Palmer al termine delle qualifiche, Norris non ha nascosto di essere felice per il terzo posto in griglia, così come del comportamento della macchina, e che avrà molto da lavorare per cercare i sorpassi nei confronti di Verstappen e di Russell che potrebbero consentirgli di aggiudicarsi la gara.

©@visacashapprb

Nel giorno in cui la Racing Bulls ufficializza di aver rinnovato il contratto di Yuki Tsunoda per il 2025 alla luce del buon rendimento fornito nella prima parte di stagione, a brillare è a sorpresa la stella di Daniel Ricciardo, che in un momento piuttosto delicato della sua carriera (che lo vede in bilico per la prossima stagione con il talentuoso neozelandese Liam Lawson) conquista un preziosissimo quinto posto (con Tsunoda ottavo) sulla pista che giusto dieci anni fa lo vide conquistare la sua prima vittoria in carriera in Formula 1.

©@F1

In sesta e nona posizione troviamo le Aston Martin di Fernando Alonso (sopra raffigurato in FP2) e di Lance Stroll, apparse fin dalle libere perfettamente a suo agio sul circuito di Montreal intitolato a Gilles Villeneuve, e sopratutto capaci di centrare il corretto funzionamento della gomma. Al termine delle qualifiche Alonso ha dichiarato che la sessione è stata molto imprevedibile per via della costante minaccia di pioggia, ma che alla fine in queste condizioni la squadra deve essere contenta di vedere entrambe le macchine in Q3. Il campione asturiano ha poi sottolineato come la macchina sia andata un po' meglio questo fine settimana, e che in ottica gara partire da un sesto posto gli da delle buone possibilità per conquistare dei punti, fermo restando che un elemento fondamentale sarà rappresentato dalla gestione delle gomme e dal ritmo da dare al passo gara, visto che non ci sono stati molti long run su pista asciutta. Qualora in gara dovesse piovere, secondo Alonso la gara potrebbe essere decisa da margini sottili e da chi cambierà gomme al momento giusto, motivo per il quale la squadra dovrà essere pronta ad affrontare qualsiasi tipo di scenario.

©@ScuderiaFerrari

Lance Stroll, come detto, si è qualificato in nona posizione davanti alla Williams di Alexander Albon (decimo), ma in Q2 ha decretato l’eliminazione di entrambe le Ferrari, che troviamo solamente in undicesima e dodicesima posizione con Charles Leclerc (sopra raffigurato) davanti a Carlos Sainz Jr.

C’è poco da dire: le qualifiche del Gp del Canada sono state una vera e propria debacle per la scuderia di Maranello. Una debacle che mancava dal Gp del Belgio 2021, quando Leclerc venne eliminato con l’undicesimo tempo, e Sainz con il tredicesimo.
Se la prima giornata di prove libere pur avendo effettuato pochi giri in pista aveva destato una buona impressione in entrambi i piloti, sin dalla FP3 si erano intravviste delle difficoltà sulla Rossa, in particolare in curva 1-2 e in curva 8-9. Non tanto in rettilineo, quanto nella percorrenza delle curve. Cosa, questa, piuttosto anomala, vista l’ottima performance della Rossa a Montecarlo due settimane fa, ma giustificabile per via della temperature più basse (e della conseguente difficoltà cronica della SF-24 ad accendere le gomme sul giro secco, qui ulteriormente aggravate per via come detto proprio delle temperature più fredde). In qualifica, però, questo problema si è andato ulteriormente ad accentuare, con le Rosse che hanno evidenziato anche uno scarsissimo grip, dovuto anche in questo caso dalla difficoltà nel trovare la corretta finestra di esercizio delle gomme, con la Ferrari che ha così finito con il mancare con entrambe le macchine l’accesso in Q3.

©@ScuderiaFerrari

Se Leclerc non ha mancato di mostrare la propria rabbia per l’eliminazione in Q2 (ammettendo ai microfoni di Sky che la monoposto non era abbastnza veloce), Sainz (sopra raffigurato) ha ammesso che fin dalla FP3 la squadra era conoscenza del fatto che entrare in Q3 sarebbe stato piuttosto faticoso, anche se secondo il pilota spagnolo con un giro perfetto sarebbe stato comunque possibile accedere all’ultima fase della qualifica.

Più ottimista in ottica gara è sembrato essere il Team Principal Frederic Vasseur. Se il risultato delle qualifiche non era chiaramente quello che si aspettava la scuderia di Maranello, Vasseur ricorda anche che sia con le gomme d’asciutto che con quelle da bagnato nelle varie simulazioni di passo gara Ferrari aveva un buon ritmo, aggiungendo che molto è legato alla pressione delle gomme. Non essendo riusciti entrambi i piloti ad accendere correttamente le gomme, ci sarà molto da lavorare sotto questo aspetto in vista delle prossime gare.
In merito poi al Gp del Canada,Vasseur sottolinea come pur partendo indietro recuperare posizioni sul circuito del Montreal non è impossibile, e che peraltro giusto lo scorso anno la Ferrari partì indietro compiendo una buona rimonta. In ottica gara, poi, bisognerà guardare il meteo visto che le previsioni non sono buone, e ci potrebbe essere una situazione piuttosto caotica al via, motivo per il quale proprio un’incognita come il meteo potrebbe giocare un ruolo favorevole se correttamente interpretata.
Leclerc e Sainz sono dunque chiamati a una dura gara di rimonta. Se ci riusciranno o meno, sarà solo la pista a dirlo.

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