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Formula 1, presentazione Gp Olanda© Circuit Zandvoort

Formula 1, presentazione Gp Olanda

La Formula 1 dopo la pausa estiva riparte dall’Olanda (e più precisamente dal circuito di Zandvoort) per la quindicesima prova del Mondiale 2024

Assetto e caratteristiche tecniche della pista

Dal 2021 la Formula 1 è tornata a correre sul circuito di Zandvoort (inaugurato nel 1948 e restaurato dalla Dromo di Jarno Zaffelli), che si è presentato alle squadre rinnovato rispetto a quello dove si è corso fino al 1985, pur mantenendo l’impostazione vecchio stile (curve strette e veloci, con numerosi cambi di elevazione) che lo avevano contraddistinto negli anni.
Se la curva 1 (la Tarzanbocht) oggi risulta più vicina alla linea di partenza rispetto al 1985, le maggiori novità riguardano senza ombra di dubbio la curva 3 (dedicata all’ex Direttore del circuito John Hugenholtz) e la curva 14 (dedicata al pilota olandese Arye Luyendyk, viene percorsa a tutto gas, generando forze superiori ai 4G) che sono diventate sopraelevate, presentando un banking di 19 gradi, il doppio di Indianapolis. Una scelta, quella della creazione di ben due curve sopraelevate, richiesta alla Dromo in base a un’idea del track manager Niek Oude Luttikhuis con l’obiettivo di avere un rettilineo che potesse agevolare i sorpassi (da sempre molto complicati a Zandvoort), non potendo per forza di cose prolungare il rettilineo principale.
Importante da sottolineare è il fatto che se da una parte le curve 3 e 14 potranno essere affrontate con velocità maggiore rispetto al precedente layout usato fino al 1985 essendo divenute sopraelevate, dall’altra però dovranno anche essere affrontate con molta cautela dai piloti, perché le curve con un banking piuttosto importante possono al contempo stressare maggiormente le gomme, rischiando di deteriorarle anticipatamente.

Una delle insidie maggiori della pista di Zandvoort (situata nei pressi dell’omonima cittadina, che rappresenta un’importante stazione balneare sulla costa olandese del Mare del Nord) riguarda sicuramente la sabbia, che viene trasportata in pista dal vento, con il serio rischio di peggiorare fortemente il grip.
Per quanto riguarda l’assetto, è importante cercare un compromesso che tenga conto delle curve sopraelevate (che richiedono un carico aerodinamico alto) senza per questo perdere di efficacia in rettilineo. Per questo motivo l’ipotesi di un carico aerodinamico medio-alto è quella senza ombra di dubbio più credibile, sebbene però negli ultimi anni la tendenza sia stata quella di utilizzare un alto carico aerodinamico. 

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