Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

F1 Grand Prix of Italy - Qualifying

MONZA, ITALY - AUGUST 31: (L-R) Oscar Piastri of Australia and McLaren, Lando Norris of Great Britain and McLaren and George Russell of Great Britain and Mercedes, attend the Drivers Press Conference during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Italy at Autodromo Nazionale Monza on August 31, 2024 in Monza, Italy. (Photo by Bryn Lennon/Getty Images)© Getty Images

Norris-Piastri: è prima fila McLaren a Monza!

Norris e Piastri regalano alla McLaren una prima fila nel Gp d’Italia che mancava dal 2012. Terzo Russell (Mercedes) davanti alle Ferrari di Leclerc e di Sainz e al compagno di squadra Hamilton. Red Bull: settimo Verstappen, ottavo Perez

Una battaglia serrata, sul filo dei millesimi. Le qualifiche del Gp d’Italia (sedicesima prova del Mondiale 2024 di Formula 1) non hanno mancato di regalare spettacolo, con i primi sei classificati racchiusi in ben 186 millesimi. Alla fine, però, ad emergere sono state le McLaren, con Lando Norris che ha conquistato la pole position con il tempo di 1’19”327, e con Oscar Piastri secondo, staccato di ben 109 millesimi dal compagno di squadra. Un risultato che conferma non solo l’ottimo stato di salute della McLaren (che anche su una pista dalle caratteristiche differenti rispetto a Zandvoort conferma di essere la monoposto da battere), ma che consente al team di Woking di tornare ad occupare l’intera prima fila del Gp d’Italia a distanza di ben dodici anni: l’ultima volta, infatti, che due McLaren partirono davanti a tutti a Monza fu infatti nel 2012 quando Lewis Hamilton conquistò la pole position del Gp d’Italia (1’24”010) davanti all’allora compagno di squadra Jenson Button (1’24”133). Se all’epoca Hamilton riuscì a conquistare la gara con 4”356 sulla Sauber motorizzata Ferrari di Sergio Perez (autore di un’ottima seconda parte di gara) e con rispettivamente 20”594 e 29”667 sulle Ferrari di Fernando Alonso e di Felipe Massa, con Button costretto a ritirarsi nel corso del 32°giro per un problema con la pressione della benzina, questa volta in casa McLaren sperano di poter conquistare una doppietta, che consentirebbe al team di Woking di superare addirittura la Red Bull in testa alla Classifica Costruttori.

Tornando, però, alle qualifiche odierne, la grande forza della McLaren in una sessione piuttosto combattuta è stata quella di trovare un ottimo bilanciamento grazie anche alla scelta di puntare su un’ala un pochino più carica rispetto ai principali concorrenti (così si può spiegare l’ottima performance della MCL38 nel secondo settore), andando così ad esaltare il talento di Lando Norris (sopra raffigurato nel corso della FP3 odierna), che si conferma in un momento di forma eccellente, e che riesce ad emergere nei confronti del compagno di squadra Oscar Piastri, qualificatosi in seconda posizione. Intervistato al termine delle qualifiche da Davide Valsecchi Norris non nasconde la soddisfazione per la pole conseguita, così come per la prima fila conquistata dalla McLaren, ma al contempo non esita a fare un po' di autocritica per il suo ultimo run in Q3, che a suo parere non è stato grandioso, a differenza del primo, ritenuto piuttosto buono. In ottica gara Norris non nasconde che lo stesso risultato odierno sarebbe per lui perfetto, ma al contempo proprio per via della griglia così compatta e per i distacchi così irrisori nelle prime posizioni non si aspetta una gara semplice, anche per via del graining che nella giornata di venerdì si è dimostrato più elevato del previsto.

In merito al giro non perfetto realizzato nell’ultimo run in Q2 bisogna dire che al termine del giro in questione lo stesso Norris si era scusato via radio con la squadra, convinto di aver perso la pole position. Una volta che il suo ingegnere di pista William Joseph gli ha invece confermato che aldilà del giro non venuto bene era comunque rimasto in pole position, la gioia ha preso il sopravvento, con il giovane Lando che ha voluto congratularsi con la squadra per l’ottimo set-up della monoposto.

©@F1

Da segnalare, infine, che al termine delle qualifiche in qualità di poleman Lando Norris ha ricevuto ben due premi: assieme al tradizionale ruotino della Pirelli (consegnato dall’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti) il giovane pilota inglese della McLaren ha ricevuto anche un anello d’oro 18 carati (denominato l’Anello della Regina) realizzato dal maestro orafo Guido Guzzi, e che rappresenta un omaggio alla storia di Monza che si lega alle sei piastre che caratterizzavano la corona ferrea indossata dalla regina Teodolinda, in cui sono state incastonate delle pietre preziose con riferimenti ai simboli del Motorsport (la bandiera a scacchi) e al tricolore italiano.

Alle spalle di Norris troviamo come detto in seconda posizione la MCL38 gemella di Oscar Piastri. Intervistato al termine delle qualifiche da Davide Valsecchi, il giovane pilota australiano al pari di Norris sottolinea come il suo primo run in Q3 sia stato molto buono, a differenza del secondo, ritenuto non sufficiente, anche se alla fine ha comunque determinato un’ottima prestazione e al contempo una grande prova di squadra all’interno di una griglia molto ravvicinata. Secondo Piastri partire più avanti rispetto a quanto fatto la scorsa settimana in Olanda (quando si qualificò in quarta posizione) è sicuramente positivo, così come essere secondi con il lungo rettilineo che porta alla Variante Alta non è indubbiamente la cosa peggiore. Quello che sarà però importante in gara a detta dello stesso Piastri sarà il comportamento delle gomme, destinato a rendere la gara piuttosto avvincente per via dei valori così vicini davanti.

Se in pista la McLaren ha ribadito una volta di più di essere in questo momento la monoposto migliore del lotto, dobbiamo al contempo registrare una multa di 10.000 Euro ai danni del team di Woking per unsafe release nei confronti della monoposto di Piastri, fatto uscire in pitlane nelle prime fasi del Q1 senza curarsi del sopraggiungere della Red Bull di Max Verstappen.

Come possiamo leggere dal comunicato emesso dagli Stewards, “il pilota della vettura 81 (Piastri n.d.r.) ha dichiarato che mentre usciva dal box ha controllato come meglio poteva le auto che scendevano dalla pit lane, ma ha notato che la visibilità dall'abitacolo è gravemente limitata a causa dell'angolazione della vettura. Ha affermato che quindi doveva fare affidamento sul segnale del suo meccanico e, quando gli è stato dato il segnale di partire, si è immesso nella corsia di sorpasso. Non ha visto la vettura 1 (Verstappen n.d.r.) finché non è apparsa nei suoi specchietti quando era nella corsia di sorpasso. Il rappresentante del team McLaren ha ammesso che il meccanico aveva valutato male la situazione e che l'errore era da attribuire al team.

Il pilota della vettura 1 ha dichiarato di aver visto il meccanico salutare la vettura 81 e di aver pensato che questa fosse una mossa "molto ottimistica".Il rappresentante della Red Bull ha sottolineato che il meccanico avrebbe dovuto concentrarsi sul movimento delle auto nella pit lane e gli steward hanno notato dal video CCTV della pit lane che in questo caso l'attenzione sembrava essere più sulla vettura 81 che sulle auto nella pit lane. Avendo preso atto dei precedenti per questo tipo di violazione, gli Steward sono del parere che questa violazione giustifichi una sanzione più severa di quella precedentemente applicata, pertanto viene imposta la sanzione di cui sopra (10.000 Euro n.d.r).”

Alle spalle delle due McLaren di Norris e di Piastri troviamo la Mercedes di George Russell, il quale ha chiuso in terza posizione (staccato di soli quattro millesimi dalla seconda posizione di Piastri) montando un’ala anteriore più scarica rispetto alla monoposto gemella di Lewis Hamilton (sesto) e potendo sfruttare all’inizio del suo giro lanciato la scia involontaria della Red Bull di Max Verstappen. Intervistato da Davide Valsecchi, Russell non nasconde che il terzo posto al termine delle qualifiche era meglio di quanto si aspettasse, che la Mercedes non è lontana dalla McLaren, e che in ottica gara non solo si aspetta una battaglia serrata essendo tutti vicini, ma che se la squadra farà un gran lavoro è convinto di poter vincere. Una sicurezza, quella di Russell, che nasce non solo ricordando l’ottima performance che la Mercedes e lo stesso pilota inglese riuscirono a fare in Belgio sul circuito di Spa-Francorschamps riuscendo a fare una sola sosta contro le due degli avversari (nonostante proprio quella sosta singola portò Russell a venir squalificato per il mancato rispetto del peso minimo sulla proprio vettura), ma anche tenendo conto della pregevolissima simulazione di passo gara effettuata proprio da Russell nel corso della FP3.

Se Russell guarda con ottimismo alla gara, chi non ha nascosto la propria delusione al termine delle qualifiche è stato il suo compagno di squadra Lewis Hamilton (sopra raffigurato nel corso della FP3), apparso particolarmente in forma nel corso delle libere al punto da ottenere il miglior tempo nel corso della FP3 così come in Q2, salvo poi perdere prestazione nel decisivo Q3, chiudendo in sesta posizione. Un Hamilton che ai microfoni di Sky non ha esitato a fare una pesante autocritica nei confronti di se stesso, affermando che avrebbe potuto concludere quantomeno in prima fila senonchè ha commesso un errore in curva 1 e 2 e poi ha perso un altro decimo all’ultima curva (la Parabolica intitolata a Michele Alboreto n.d.r), che non deve prendersela con nessuno se non con se stesso, che le qualifiche da un po' sono il suo punto debole e non capisce perché.
In ottica gara Hamilton è apparso decisamente più fiducioso affermando di avere un’ottima macchina, che il team ha fatto un lavoro fantastico per questo weekend e che merita il meglio da parte sua, avendogli dato la monoposto delle sensazioni decisamente migliori nel corso della giornata odierna non solo rispetto alla giornata di venerdì, ma anche rispetto alla precedente gara di Zandvoort.

A sandwich tra le due Mercedes di Russell (terzo) e di Hamilton (sesto) troviamo in quarta e quinta posizione le Ferrari di Charles Leclerc (sopra raffigurato) e di Carlos Sainz Jr, con il pilota monegasco apparso maggiormente più in difficoltà nel primo settore, salvo poi ben comportarsi nel secondo e nel terzo settore, mentre il pilota spagnolo in più occasioni è stato decisamente il più veloce nel primo settore, salvo poi andare progressivamente a perdere prestazione nel secondo e sopratutto nel terzo settore. Un risultato (quello della scuderia di Maranello) che potrebbe apparentemente sembrare negativo, se consideriamo che la Rossa si è presentata a Monza con un assetto particolarmente scarico per sfruttare al massimo le ali (anteriore e posteriore) progettate appositamente per questo appuntamento, oltre che il nuovo pacchetto di aggiornamenti consistenti sopratutto nel nuovo fondo (che sembra comunque aver dato dei buoni risultati), ma che va saputo leggere in prospettiva. Aldilà delle differenze legate alla pista, è indubbio (e qui lo dicono i numeri) che con il nuovo pacchetto di aggiornamenti la Rossa è passata da un distacco di oltre otto decimi dalla McLaren rimediato a Zandvoort a un distacco di 134-140 millesimi dalla pole di Norris, che in Formula 1 non è tantissimo, ma che in una situazione che vede compatta buona parte della concorrenza determina la partenza dalla quarta-quinta casella dello schieramento.
Se è vero che domenica scorsa a Zandvoort la Rossa si dimostrò più performante in gara che sul giro secco, non ci sono motivi per non pensare che non possa avvenire qui. Certo, forse il maggior carico mette McLaren leggermente più al sicuro in ottica gara per quanto riguarda il consumo delle gomme, ma è anche vero che con un assetto un po' più scarico nel 2019 la Ferrari riuscì proprio con Charles Leclerc a vincere il Gp d’Italia nei confronti della Mercedes (che all’epoca usò un assetto un po' più carico), per cui non ci sono motivi per non escludere una Rossa un po' più performante in gara (sebbene ovviamente le monoposto di cinque anni fa fossero differenti da quelle attuali).

Non è un caso, quindi, che Leclerc guardi con più fiducia alla gara affermando ai microfoni di Sky che dietro di loro ci sono dei piloti che lui si sarebbe aspettato di trovare davanti a cominciare ad esempio da Hamilton, affermando che in ottica gara tutti avranno un passo molto simile e che spera di vincere, affermando che servirà una buona partenza e poi cercare di rimanere nel DRS della McLaren, che lo stesso Charles si aspetta essere molto forte, sostenendo che poi a fare la differenza sarà la gestione degli pneumatici.

Deluso, invece, è apparso Carlos Sainz Jr, per il quinto posto conseguito al termine delle qualifiche, che lo hanno visto soffrire (come dicevamo prima) a differenza di Leclerc nel secondo e sopratutto nel terzo settore. Ai microfoni di Sky il pilota spagnolo ha provato a spiegarsi il perché di queste difficoltà nella seconda parte del giro, affermando di non aver avuto problemi con le gomme, e avanzando semmai l’ipotesi che nel Q3 possa esserci stato un calo di temperatura in pista che possa aver portato le gomme anteriori a funzionare meno bene rispetto al Q1 e al Q2, facendogli così perdere prestazione.

Chi invece è apparsa in seria difficoltà è stata la Red Bull, che ha chiuso in settima posizione con Max Verstappen (sopra raffigurato nel corso della FP3) e in ottava posizione con Sergio Perez, ma che ha faticato non poco (come emerso dai team radio del campione olandese) a far girare la monoposto nelle curve di media e di bassa velocità, con lo stesso Verstappen che ha chiuso il Q2 con il secondo tempo in 1’19”662 con gomma usata, e che in Q3 con gomma nuova non è riuscito ad andare oltre il tempo di 1’20”022, chiudendo staccato di ben 695 millesimi dalla pole di Norris.
Intervistato al termine delle qualifiche da Sky, Verstappen ha spiegato che le difficoltà accusate qui a Monza sono le stesse che aveva già accusato lo scorso weekend a Zandvoort, per cui non è cambiato nulla. Secondo il campione olandese è difficile trovare un buon bilanciamento della macchina: in qualifica a un certo punto si era anche sentito un po' meglio, ma poi all’inizio del Q3 il bilanciamento è andato improvvisamente a perdersi, finendo con il girare più lento rispetto al Q2, con il divario divenuto enorme, accusando anche parecchio sottosterzo con entrambi i set di gomme. Pensando alla gara Verstappen non si sente minimamente ottimista, perché normalmente quando non si ha un buon bilanciamento si finisce anche per uccidere le gomme. Cosa succederà lo si scoprirà in gara, ma il campione olandese non si aspetta alcuna sorpresa in merito.

Anche Perez al pari di Verstappen al termine delle qualifiche punta il dito contro il bilanciamento della sua Red Bull affermando che proprio il bilanciamento rappresenta il problema più grande, perché alcune volte riescono a fare dei giri competitivi senza però riuscire ad avere una progressione, auspicando che per la gara la sua monoposto possa avere un ritmo più sostenuto.

A chiudere la top ten troviamo in nona posizione la Williams di Alexander Albon (in un weekend che ha visto il suo nuovo compagno di squadra Franco Colapinto eliminato in Q1 con il diciottesimo tempo dopo un largo alla seconda di Lesmo nel giro decisivo. Un vero e proprio peccato perché il 21enne pilota argentino dopo il primo run era alle subito alle spalle di Albon), e in decima posizione la Haas di Nico Hulkenberg (che in Q2 ha eliminato per soli dieci millesimi l’Aston Martin di Fernando Alonso, undicesimo), che conferma una volta di più di essere particolarmente efficace sul giro secco.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Loading...





















Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi