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F1 Grand Prix of Azerbaijan - Qualifying

BAKU, AZERBAIJAN - SEPTEMBER 14: Pole position qualifier Charles Leclerc of Monaco and Ferrari, Second placed qualifier Oscar Piastri of Australia and McLaren and Third placed qualifier Carlos Sainz of Spain and Ferrari pose for a photo in parc ferme during qualifying ahead of the F1 Grand Prix of Azerbaijan at Baku City Circuit on September 14, 2024 in Baku, Azerbaijan. (Photo by Dan Mullan/Getty Images)© Getty Images

Charles Leclerc e il poker di pole a Baku

Il pilota monegasco della Ferrari conquista la sua quarta pole consecutiva in terra azera precedendo la McLaren di Oscar Piastri e la Rossa del compagno di squadra Carlos Sainz Jr. Red Bull: quarto Perez, sesto Verstappen. Norris eliminato in Q1

4 giorni fa

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Amore e odio. Questo è il rapporto speciale che lega Charles Leclerc al circuito di Baku, che nelle prossime ore ospiterà il Gp d’Azerbaijan, diciassettesima prova del Mondiale 2024 di Formula 1, e che ha visto il pilota monegasco della Ferrari ottenere la terza pole position stagionale (la quarta volta consecutiva in terra azera) con il tempo di 1’41”365, andando a precedere di 321 millesimi la McLaren di Oscar Piastri e di 440 millesimi la Rossa del compagno di squadra Carlos Sainz Jr.
Un weekend di gara (quello di Baku) che se da una parte si è rivelato essere piuttosto movimentato per Leclerc (che dopo mezz’ora dall’inizio della FP1 è andato a muro in curva 15 riportando il danneggiamento di ala e sospensione anteriore destra, nelle primissime fasi della FP2 ha accusato un problema allo sterzo poi risolto dai meccanici della Rossa, e che a FP3 conclusa è stato messo sotto investigazione dalla Direzione Gara per un possibile mancato rispetto delle bandiere gialle in occasione del lungo dell’Alpine di Pierre Gasly in curva 3, alla fine punito con una reprimenda), dall’altra ha visto il pilota monegasco della Ferrari grande protagonista in pista a bordo della sua SF-24, capace di emergere nelle libere molto bene sopratutto nel primo e nel terzo settore, salvo soffrire maggiormente nel secondo settore, quello più guidato.

Con queste indicazioni (tenuto anche conto delle caratteristiche della pista di Baku) era impossibile non indicare tra i favoriti per la pole position il pilota monegasco, il quale al momento di affrontare le qualifiche è riuscito a risultare particolarmente competitivo anche nel secondo settore (presumibilmente grazie a una piccola modifica all’assetto, che ha portato a una riduzione di velocità nel terzo e ultimo settore a beneficio di un po' più di carico nel secondo settore grazie anche all’irrigidimento delle sospensioni), trovando alla fine la giusta quadra.
Dicevamo all’inizio che il rapporto di Leclerc con la pista di Baku è di odio e amore: al fronte delle quattro pole consecutive (compresa quella odierna), il pilota monegasco non è mai riuscito a vincere sul circuito azero. Se nel 2021 e nel 2023 Leclerc aveva una monoposto buona sul giro secco ma più difficoltosa sul passo gara, nel 2022 Charles avrebbe potuto vincere la gara a bordo della sua F1-75 se la power unit non lo avesse tradito. Ecco, quindi, che la gara in programma domenica rappresenta l’occasione per il pilota monegasco della Rossa per sfatare il tabù di Baku, sperando possa finalmente essere la volta buona.

Intervistato al termine delle qualifiche da Alex Brundle, Leclerc non ha nascosto come quella di Baku sia una delle sue piste preferite nell’arco della stagione, e che aldilà delle difficoltà patite in FP1 e FP2 abbia sempre avvertito di avere del passo sulla sua monoposto, con il tempo nell’ultimo stint in Q3 arrivato in maniera naturale una volta che ha spinto di più. Il pilota monegasco non nasconde che per Ferrari il primo e il terzo posto rappresentano il miglior risultato possibile in qualifica, auspicando di poter vincere in gara, consapevole del fatto che come avvenuto a Monza la gestione delle gomme sarà fondamentale anche a Baku.

©@ScuderiaFerrari

La conferma della buona forma della Ferrari in Azerbaijan viene anche dal terzo posto di Carlos Sainz Jr, che per alcuni istanti ha cullato il sogno di un possibile secondo posto (e di una conseguente prima fila tutta rossa in terra azera). Un sogno alla fine venuto meno grazie al secondo posto finale di Oscar Piastri, con lo stesso Sainz che alla fine considera positivo anche il terzo posto, tenuto conto che in questi giorni ha sofferto di un problema al collo, e che Baku non rappresenta la sua pista preferita.
Intervistato al termine delle qualifiche da Alex Brundle, il pilota spagnolo della Ferrari ha dichiarato di essere convinto del fatto che la squadra abbia avuto una giornata solida con entrambe la macchine, che in passato non si è mai trovato perfettamente a suo agio sulla pista di Baku e che il suo passo gara sembra molto forte in ottica gara, non nascondendo di aver trovato qualcosa in Q3 capace di dargli maggiore fiducia, auspicando in ottica gara addirittura una possibile doppietta della scuderia di Maranello. Concetto, questo, riportato anche ai microfoni di Sky Sport F1, dove Carlos non ha nascosto come nei long run sia stato tra i più veloci e che in gara è fiducioso che le cose possano andare meglio, ponendo come obiettivo numero uno la doppietta.

Giornata in chiaroscuro in casa McLaren con Oscar Piastri secondo (sopra raffigurato nelle libere del venerdì) e con Lando Norris addirittura eliminato in Q1 con il diciassettesimo tempo (divenuto poi sedicesimo), a conferma ancora una volta non solo del potenziale di cui gode la MCL38 una volta trovato il sistema per farla funzionare correttamente (dopo le difficoltà emerse nelle libere), ma anche della tendenza del team di Woking a sprecare le occasioni che gli si pongono davanti.
Se Piastri infatti riesce ad ottimizzare la performance della propria monoposto mettendosi a sandwich tra le due Ferrari, Norris sul finire del Q1 ha abortito il suo ultimo giro lanciato non tanto per l’uscita scomposta da curva 16 quanto a causa della bandiera gialla esposta in seguito ai problemi emersi sull’Alpine di Ocon, che, dopo aver toccato un muro, stava procedendo lentamente.

Aldilà della delusione per aver trovato nel momento in cui era profuso nel massimo sforzo le bandiere gialle relative alla monoposto di Ocon, non si può ravvisare nell’episodio odierno anche una responsabilità della stessa McLaren, che ha mancato in pista Norris troppo tardi per il suo ultimo giro lanciato, con il rammarico ancora più forte, tenuto conto del fatto che i primi due settori del giovane pilota inglese erano davvero molto buoni e senza bandiere gialle gli avrebbero consentito di superare il Q1 con grande facilità.

Sensazioni agli antipodi, dunque, all’interno del box McLaren: se Piastri al termine delle qualifiche ai microfoni di Alex Brundle non ha nascosto di essersi avvicinato molto al muro arrivando quasi a sfiorarlo in Q3, di puntare alla vittoria e auspicando di avere davanti a lui aria pulita e pista sgombra (consapevole del fatto che seguire chi sta davanti è piuttosto difficile a Baku), Norris è chiamato a una difficile gara di rimonta dove sorpassare (sfruttando il lungo rettilineo di 2.2 Km tra l’ultima curva e curva 1) è possibile, ma fino a un certo punto.

Qualifica a sorpresa opaca in casa Red Bull: se nelle libere la RB20 più con Perez (sopra raffigurato nella FP3 odierna, a suo agio sui circuiti cittadini come quello di Baku, dove ha vinto nel 2021 e nel 2023) che con Verstappen aveva evidenziato di trovarsi perfettamente a suo agio nel secondo settore (quello più guidato) difendendosi nel primo e soffrendo non poco nel terzo settore perdendo circa cinque decimi, in qualifica il team austriaco si è trovato incomprensibilmente in difficoltà anche nel secondo settore, raccogliendo così un quarto posto con Sergio Perez e un sesto posto con Max Verstappen (sotto raffigurato).

Se il pilota messicano al termine delle qualifiche ai microfoni di Sky da una parte ha mostrato la sua delusione per non essere riuscito qualificarsi in seconda posizione (ampiamente alla sua portata) e dall’altra ha ribadito la sua volontà di vincere per la terza volta in terra azera, Verstappen al termine delle qualifiche sempre ai microfoni di Sky non ha nascosto che sul giro secco si aspettava di più, ma che i cambiamenti di assetto apportati alla sua RB20 prima delle qualifiche hanno finito per portare la macchina troppo al limite, rendendola improvvisamente più difficile da guidare, e portandolo a perdere la fiducia sul suo mezzo, rischiando di andare quasi fuori all’ultima curva nel suo primo stint in Q3.

Qualifica opaca anche in casa Mercedes, con il sopra raffigurato George Russell quinto e Lewis Hamilton settimo, dopo che nelle libere il team tedesco aveva ottenuto in FP1 e in FP2 il secondo e il terzo tempo con Hamilton, e in FP3 addirittura il miglior tempo con Russell (ottenuto però con un set di gomme soft nuove, a differenza delle gomme usate utilizzate da Leclerc, secondo e staccato di tredici millesimi dal pilota Mercedes) facendo più volte registrare il record della pista nel terzo settore, per via dell’assetto scarico presente sulla W15.
In qualifica, però, come confessato anche dallo stesso Russell, la Mercedes non aveva proprio il passo per lottare per la pole position, ma l’auspicio da parte del pilota inglese (premesso che la Ferrari è solitamente molto veloce sui circuiti stradali) è quello di poter comunque essere in lotta per il podio.
Al termine delle qualifiche proprio la Mercedes di Russell è stata messa sotto investigazione dalla Direzione Gara per un mancato rispetto delle bandiere gialle in seguito a un lungo in curva 2 della Ferrari di Carlos Sainz Jr. Alla fine, però, come nel caso di Leclerc, la Direzione gara ha optato per una reprimenda.

Restando in casa Mercedes, se Russell conquista in qualifica un quinto posto, leggermente peggio è andata a Lewis Hamilton, che (come già detto) partirà dal settimo posto in griglia. Intervistato al termine delle qualifiche, l’eptacampione inglese non ha nascosto la sua delusione, perché dopo i buoni risultati conseguiti nelle due sessioni di prove libere del venerdì auspicava di poter lottare per le prime due file, senonchè in qualifica ha faticato a far funzionare le gomme come avrebbe voluto, e alla fine il miglior risultato possibile è stato il settimo posto, In ottica gara Hamilton spera di poter progredire sperando che la strategia differente che il team tedesco ha messo a punto per quanto riguarda le gomme possa aiutarlo, consapevole del fatto che sarà fondamentale gestire molto bene le gomme, e in particolare quelle posteriori.

In ottava posizione troviamo Fernando Alonso, autore di una buona qualifica a bordo della sua Aston Martin in una giornata che ha visto il compagno di squadra Lance Stroll eliminato in Q2. Dopo aver rischiato seriamente l’eliminazione in Q1, il campione asturiano è riuscito man mano a migliorare i propri tempi, riuscendo poi in Q3 a qualificarsi davanti alle Williams. In ottica gara Alonso non sembra particolarmente fiducioso, affermando che nel fine settimana la macchina ha faticato molto, per cui l’obiettivo sarà quello di stare sulla difensiva, con l’obiettivo di riuscire a conquistare qualche punto.

A chiudere la top ten in qualifica troviamo le Williams di Franco Colapinto (nono) e di Alexander Albon (decimo), con il pilota argentino che alla seconda gara in assoluto in F1 riesce addirittura ad essere più veloce del compagno di squadra anglo-thailandese, nonostante lo stesso Colapinto fosse andato a muro in FP1 in curva 4. Soffermandoci però sulla monoposto, non si può non rilevare come gli ultimi aggiornamenti introdotti abbiano consentito alla FW46 di fare un discreto passo avanti, comportandosi molto bene non solo sui rettilinei ma anche nelle curve a bassa percorrenza.

Al fronte di questa evidente crescita tecnica, bisogna però anche rilevare anche un grave errore che poteva costare davvero molto caro ad Alexander Albon, con i tecnici che hanno mandato in pista il pilota anglo-thailandese con la ventola dell’airbox fluorescente ancora attaccata. Inevitabile per Albon parcheggiare la sua monoposto all’uscita della pitlane e provare in tutti i modi a togliere manualmente l’airbox, buttandola fuori dall’auto, come richiesto dalla squadra, così come era inevitabile che la Direzione Gara non investigasse l’episodio, optando alla fine per una multa di 5000 Euro per unsafe release a carico della Williams, come possiamo leggere nel comunicato ufficiale emesso dalla Federazione. 

“L'auto è stata rilasciata dal garage con la ventola di raffreddamento del motore ancora attaccata. L'auto è stata fermata alla prima occasione, all'uscita dei box, e successivamente il pilota ha rimosso la ventola e l'ha gettata fuori, dove è stata successivamente recuperata da un commissario. Albon è poi partito ed è entrato nei box senza realizzare un tempo aggiuntivo. L'aspettativa generale quando si viene rimandati in pista in condizioni non sicure è semplicemente di fermarsi nella zona sicura più vicina. Gettare parti all’esterno, richiedendo a un commissario di recuperarle, non è normale. Tuttavia, in questo caso le azioni del team e del pilota hanno impedito che le prove di qualificazione di qualsiasi altro pilota fossero influenzate, poiché sarebbe stata esposta una bandiera gialla se l'auto fosse rimasta dov'era o fosse arrivata a una via di fuga e, in questo caso unico, gettare la parte all’esterno della monoposto ha evitato la bandiera gialla. Come è stato discusso nell'udienza, questa si è rivelata essere “l’opzione meno peggiore”. Se una di queste azioni avesse interessato altri concorrenti o creato un'ulteriore situazione non sicura, gli Steward avrebbero preso ulteriori provvedimenti. Tuttavia, in questo caso imponiamo la solita sanzione per unsafe release di € 5.000”.

Scorrendo la classifica, merita di essere sottolineata la qualifica di Oliver Bearman (sopra raffigurato in occasione della libere del venerdì), che al primo weekend di gara interamente in Haas è riuscito di poco a mancare l’accesso in Q3, venendo eliminato in Q2 con l’undicesimo tempo e facendo meglio del compagno di squadra Nico Hulkenberg, eliminato con il quattordicesimo tempo (divenuto poi tredicesimo).

In serata l’Alpine di Pierre Gasly (inizialmente tredicesima) è stata squalificata dalla classifica delle qualifiche per non aver superato le tradizionali verifiche tecniche a cui le monoposto vengono sottoposte sia al termine delle qualifiche (come in questo caso), sia al termine della gara. Nel caso specifico, il delegato tecnico FIA Jo Bauer ha rilevato sulla monoposto numero 10 del team francese un’irregolarità sul flusso di benzina (superiore ai 100 Kg/h previsti dall'art. 5.2.3 del Regolamento Tecnico) in occasione dell’ultimo tempo cronometrato fatto registrare nel corso del Q2. Alla luce della squalifica, Gasly partirà domenica in gara in fondo alla griglia, e in particolare dall’ultimo posto.

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