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F1 Grand Prix Of Singapore

SINGAPORE, SINGAPORE - SEPTEMBER 22: Race winner Lando Norris of Great Britain and McLaren, Second placed Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing and Third placed Oscar Piastri of Australia and McLaren pose for a photo on the podium during the F1 Grand Prix of Singapore at Marina Bay Street Circuit on September 22, 2024 in Singapore, Singapore. (Photo by Mark Thompson/Getty Images)© Getty Images

F1 Singapore: dominio Norris, Verstappen secondo

Il pilota McLaren conquista il Gp di Singapore davanti a Max Verstappen e al compagno di squadra Piastri. Quarto Russell davanti a Leclerc, Hamilton e Sainz. Giro più veloce (e Driver Of The Day) per Daniel Ricciardo in quella che potrebbe esser stata la sua ultima gara in F1

23 settembre

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Una vittoria netta, mai messa in discussione. Lando Norris su McLaren si aggiudica il Gp di Singapore (diciottesima prova del Mondiale 2024 di Formula 1) davanti alla Red Bull di Max Verstappen e al compagno di squadra Oscar Piastri al termine di una gara sostanzialmente dominata dal 24enne pilota originario di Bristol, autore di un weekend in cui il giovane Lando è stato a dir poco impeccabile, riuscendo a concretizzare fattivamente tutta la superiorità tecnica della sua McLaren sul circuito cittadino non permanente di Marina Bay.

Se in numerose occasioni Norris era solito perdere al via (o comunque nelle prime curve) la testa della corsa dopo aver conquistato al sabato la pole position, questo a Singapore non è per nulla accaduto, con il pilota inglese della McLaren che al via grazie a un ottimo scatto è riuscito a mantenere brillantemente la testa della corsa, senza peraltro correre il benchè minimo rischio. Non solo: dopo aver creato un distacco di 2”1 nei confronti di Verstappen nei primi otto giri, Norris è stato abile nel rispondere con i fatti alla richiesta del muretto McLaren di ampliare il divario nei confronti del campione olandese portandolo almeno a cinque secondi (in modo da evitare in occasione della sosta ogni qualsivoglia possibilità di undercut), cominciando a guadagnare circa un secondo a giro nei confronti della Red Bull RB20 di Verstappen, con il gap che salirà intorno ai sedici secondi di vantaggio nel corso del 22°giro, che diventeranno poi 20”945 al termine della gara. Una netta superiorità, dunque, da parte di Norris e della McLaren nei confronti della Red Bull del campione olandese grazie a un ritmo piuttosto aggressivo voluto dal team di Woking (quando normalmente la prima fase di gara a Singapore è caratterizzata da un ritmo un po' più lento, volto a gestire al meglio le proprie gomme) che finisce con l’evidenziare l’ottima gestione del degrado sulle gomme posteriori (basilare sul circuito cittadino di Marina Bay) della MCL38.

Guai, però, a pensare a una cavalcata trionfale senza il benchè minimo rischio per Norris. Se è vero che il giovane pilota inglese della McLaren ha effettuato sostanzialmente una corsa in solitaria a Singapore, è altrettanto vero però che correre da soli impone una maggiore concentrazione su un circuito cittadino rispetto a quando si è in battaglia, perché paradossalmente senza rivali può crescere il rischio di commettere degli errori. Ed è quello che in effetti è successo al giovane Lando, il quale non solo nel corso del 29°giro sbaglia l’ingresso di curva 14 andando a toccare leggermente l’ala anteriore contro le barriere, ma nel corso del 48°giro in curva 10 (la stessa dove andò ad impattare lo scorso anno la Mercedes di George Russell all’ultimo giro) finisce con il toccare leggermente il muro con la gomma anteriore destra. Fondamentale in questo caso l’aiuto della squadra, che via radio ha invitato Norris a mantenere la concentrazione, e sopratutto a bere in un weekend tradizionalmente piuttosto pesante sotto il profilo fisico, per via delle alte temperature (31° aria, 37°asfalto) e della forte umidità (76%), nonostante si corra in notturna.

Se escludiamo queste sbavature, possiamo dunque dire che la gara di Lando Norris (a cui manca il giro più veloce, fatto registrare come vedremo più avanti dalla Racing Bulls di Daniel Ricciardo) è stata senza ombra di dubbio molto valida, perché ribadisce una volta di più il grande passo in avanti fatto sotto il profilo tecnico dalla McLaren, che nel corso dell’ultimo anno è riuscita a farsi valere anche sui quei circuiti da alto carico aerodinamico (vedi le vittorie conseguite dalla MCL38 all’Hungaroring con Piastri e a Zandvoort con lo stesso Norris) che in passato rappresentavano proprio uno dei punti deboli del team di Woking, e che ora al contrario sono diventati un simbolo chiaro ed evidente del duro lavoro di squadra portato avanti dalla squadra guidata dal Team Principal Andrea Stella.

La superiorità della McLaren a Singapore è sancita anche dal terzo posto finale di Oscar Piastri, autore di una buona gara seppure non al livello di quella di Norris, perfettamente a suo agio sulla pista di Marina Bay fin dalla prima sessione di prove libere. Dopo aver mantenuto al via la quinta posizione (alle spalle di Norris, Verstappen e delle Mercedes di Hamilton e di Russell), Piastri sale al quarto posto in occasione della sosta anticipata della Mercedes di Hamilton, e poi, una volta effettuata la sosta nel corso del 39°giro, torna in pista nuovamente in quinta posizione, con il vantaggio però di avere una gomma dura più fresca rispetto alle Mercedes, riuscendo così a superare prima Hamilton all’esterno in curva 7 (41°giro), sia Russell (46°giro).

A sandwich tra le McLaren di Norris e di Piastri troviamo in seconda posizione la Red Bull di Max Verstappen, che raccoglie il massimo di quanto possibile su una pista sulla carta ostica al team austriaco. Come già accennato nell’analisi delle qualifiche, fondamentale è stato il lavoro svolto al simulatore nella notte tra venerdì e sabato, che ha consentito al team austriaco di poter ottimizzare il set up della propria monoposto, portando Verstappen nelle condizioni di tirare fuori il massimo potenziale dalla sua RB20.

Vero, il distacco subito sul traguardo è piuttosto pesante (20”945 nei confronti di Norris), ma alla fine è pur sempre un secondo posto che (complice anche il giro più veloce di Ricciardo, che automaticamente toglie a Norris il punto aggiuntivo relativo) consente al campione olandese di limitare a sette i punti persi in Classifica Piloti nei confronti dell’amico-rivale Norris, con il distacco complessivo che scende a 52 punti a sei gare (e tre Sprint) dal termine della stagione.

In quarta e sesta posizione troviamo le Mercedes di George Russell (sopra raffigurato) e di Lewis Hamilton, autrici di una buona gara, seppur dal ritmo inferiore rispetto non solo a McLaren e Red Bull, ma anche nei confronti della Ferrari. Se Hamilton finisce sostanzialmente con il pagare la strategia di iniziare con gomma soft per poi passare anticipatamente alla gomma dura (18°giro) chiudendo in sesta posizione, Russell nel finale (dopo aver perso nel corso del 46°giro il podio dopo il sorpasso subito ad opera della McLaren di Piastri) riesce a difendere il quarto posto finale (il massimo ottenibile con la W15) dai continui attacchi della Ferrari di Charles Leclerc su una pista dove i sorpassi non sono facili e dove la track position rappresenta senza ombra di dubbio un elemento fondamentale. Aldilà del passo gara che la monoposto è in grado di dimostrare.

Ecco, quindi, perché ad esempio la Ferrari (quinta con Charles Leclerc e settima con Carlos Sainz Jr) pur ottenendo il massimo dal Gp odierno esce da Singapore con tanti rimpianti dentro di se.
Inutile stare a girarci intorno: per quanto visto sul passo gara, la SF-24 era chiaramente da podio. Forse non sarebbe riuscita a battere la forza della McLaren di Norris, ma sicuramente avrebbe potuto ambire con Charles Leclerc a un secondo-terzo posto, risultando anche più performante rispetto al passo gara evidenziato dalla Red Bull di Max Verstappen.
Alla fine, però gli errori commessi in qualifica da entrambi i piloti è finito per costare un possibile podio su una pista che alla luce dei fatti si è confermata chiaramente favorevole alla SF-24.

Partito dalla nona posizione, Leclerc al via è riuscito a superare la Racing Bulls di Yuki Tsunoda, salendo così all’ottavo posto. Se la prima parte di gara lo ha visto impossibilitato a superare la Haas di Nico Hulkenberg e la Aston Martin di Fernando Alonso, una volta sorpassato nel corso del 26°giro il campione asturiano (il quale poi si è fermato direttamente ai box in quella stessa tornata) e nel corso del 29°giro la Haas, il pilota monegasco ha potuto cominciare a far vedere il suo reale passo gara, nonostante il sorpasso subito ad opera di Verstappen (32°giro), il quale poteva contare su una gomma dura nuova rispetto alla media del monegasco, ormai finita. Una volta fermatosi ai box nel corso del 37°giro e montato il set di gomme dure, Leclerc (tornato in pista in ottava posizione) può finalmente cominciare a tirare il massimo, e così in pochi giri riesce a superare prima Alonso (41°giro), poi grazie allo scambio di posizioni Sainz (43°giro) e infine Hamilton (50°giro), salendo così in quinta posizione,e facendo registrare anche il giro più veloce, battuto poi da Norris nel corso del 49°giro (1’34”925). Leclerc nel finale riesce anche ad arrivare negli scarichi della Mercedes di Russell, ma il pilota monegasco non può nulla contro la buona trazione della Mercedes W15 del pilota inglese (nonostante lo stesso Russell via radio abbia informato la squadra di soffrire di un certo degradamento delle gomme, presumibilmente posteriori), chiudendo così in quinta posizione.

Al termine della gara ai microfoni di Sky Leclerc (nel precisare le dichiarazioni rilasciate al termine delle qualifiche, assumendosi la responsabilità dell’errore commesso in Q3) non ha nascosto che in gara ha finito con il pagare il risultato della qualifica, ma al contempo è convinto di aver fatto un buon lavoro in gara. Se la prima parte di corsa è stata frustrante per Charles per il tempo perso alle spalle di Hulkenberg e di Alonso, nel complesso a detta del pilota monegasco è stata una bella corsa, purtroppo non sufficiente per il quarto posto, concludendo di non avere rimpianti per la gara odierna.

Opposta alla strategia di Leclerc è stata quella adottata per l’altra Rossa di Carlos Sainz Jr, il quale al via dal decimo posto scende in dodicesima posizione, perdendo due posizioni a beneficio della Williams di Franco Colapinto e della Red Bull di Sergio Perez. Non riuscendo a superare gli avversari dinanzi a lui, Sainz nel corso del quattordicesimo giro decide di anticipare la sosta, montando il set di gomme dure, e rientrando in diciottesima posizione. Da qui darà vita a una gara di rimonta, che lo porterà fino alla settima posizione finale
Intervistato da Sky al termine della gara, Sainz non è rimasto sorpreso dal buon passo gara della Rossa, affermando che proprio il passo gara non era mai stato la loro preoccupazione in vista del weekend, sostenendo poi che sul giro secco la SF-24 ha una finestra molto piccola per far funzionare le gomme, che lui ha sbagliato in qualifica, ma che con Charles è emersa questa finestra così piccola che a volte è stato il punto debole della Ferrari in qualifica.

In ottica campionato, Sainz ha assicurato che la squadra proverà a far meglio nelle ultime sei gare di campionato con l’obiettivo di riuscire a partire più avanti in griglia, sostenendo che ora sarà importante vedere come si comporta la macchina su una pista come quella di Austin, che presenta delle curve molto veloci e combinate. Sainz non vuole sentire parlare di occasioni perse nelle ultime tre gare, ma è chiaro che come squadra avrebbero potuto prendere più spunti, annunciando che ad Austin e in Messico potrebbero arrivare con una Rossa ancora più forte, con l’obiettivo di portare a casa un maggior numero di punti.

Chi guarda con rimpianto alla gara odierna è il Team Principal Ferrari Frederic Vasseur, che ai microfoni di Sky ha dichiarato che se da una parte la corsa è stata positiva per entrambi i piloti, dall’altra non nasconde il rimpianto per l’andamento delle qualifiche, alla luce del fatto che Leclerc negli ultimi 25 giri di gara sia stato al livello di Norris, concludendo che la squadra sfrutterà queste settimane di pausa del campionato per sviluppare la vettura, e per cercare di compensare i punti deboli della monoposto in vista delle ultime sei gare di campionato, con la gara di Austin che diventerà dunque un buon test per valutare l’effettiva competitività della SF-24, dotata degli aggiornamenti introdotti a Monza, e anche possibilmente di ulteriori novità.

Alle spalle della Ferrari di Carlos Sainz Jr, troviamo in ottava posizione l’Aston Martin del sopra raffigurato Fernando Alonso (autore di una gara regolare) che ha preceduto la Haas di Nico Hulkenberg (nono) e la Red Bull di Sergio Perez (decimo), con il pilota messicano che non ha potuto bere durante la gara (in uno dei Gp più caldi e faticosi della stagione) per un problema all’interno dell’abitacolo con il sistema che normalmente è deputato a dissetare i piloti.

Un cenno, infine, lo merita Daniel Ricciardo, che chiude il Gp di Singapore al diciottesimo posto, ma che nel corso del 60°giro fa registrare il giro più veloce (1’34”486). Una sorta di ultimo regalo nei confronti della Red Bull e di Verstappen (o, secondo alcuni, di canto del cigno) da parte del pilota australiano di origini italiane della Racing Bulls, che con questa gara potrebbe aver concluso definitivamente la sua carriera in Formula 1, alla luce dei rumors sempre più crescenti che vogliono al suo posto a partire dal Gp degli Stati Uniti Liam Lawson al fianco di Yuki Tsunoda. Non è sfuggita al termine della gara la sua commozione al momento di rilasciare le varie interviste, quasi come sapesse qualcosa, che per motivi contrattuali ovviamente non può comunicare, così come le parole dello stesso Ricciardo che ai microfoni di Sky ha dichiarato di non essere certo di rivedere tutti alla prossima gara in programma ad Austin. Aldilà dei risultati, è evidente come gli appassionati di Formula 1 nel corso degli anni abbiano imparato ad apprezzare a stimare un pilota empatico come Ricciardo, e non è un caso che proprio a Singapore (con i rumors del suo allontanamento divenuti sempre più frequenti) Daniel sia stato nominato Driver Of The Day della gara. Una sorta di ringraziamento nei confronti di un pilota (Daniel Ricciardo) il quale mancherà molto al mondo della Formula 1.

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