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Formula 1, presentazione Gp Usa© @F1

Formula 1, presentazione Gp Usa

La Formula 1 sbarca ad Austin per il Gp degli Stati Uniti, diciannovesima prova del Mondiale 2024, che vedrà la disputa della quarta Sprint stagionale

18 ottobre

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Assetto monoposto e gomme Pirelli

Il circuito di Austin (progettato da Hermann Tilke) rappresenta sicuramente un buon mix tra curve lente e curve veloci, con in più dei rettilinei annessi (il più lungo è quello tra la curva 11 e la curva 12, lungo circa 1 km). Il circuito presenta anche alcune curve ispirate dai più celebri circuiti europei (ad esempio la S che si snoda tra la curva 3 e la 6 e che rappresenta sicuramente uno dei punti più affascinanti del circuito ricorda non poco la successione di curve tra Maggots e Becketts presente sul circuito di Silverstone), così come le curve dalla 12 alla 15 ricorda l'ingresso del Motodrom ad Hockenheim, mentre le curve dalla 16 alla 18 si ispirano alla celebre curva 8 del circuito di Istanbul. Altra caratteristica del Circuit Of Americas è rappresentata dai cambi di pendenza, alcuni dei quali piuttosto significativi. Un esempio su tutti è la Curva 1,una curva cieca a 90° che i piloti affrontano dopo una salita piuttosto ripida (ben 27 metri di dislivello su una distanza lineare di circa 200 metri).
Fondamentale per le monoposto è avere un carico aerodinamico medio-alto che sappia supportare un'ottima efficienza aerodinamica associata a un'importante potenza della power unit, sfruttata per oltre il 60% del giro, e che sia in grado di evitare il sottosterzo sull'anteriore.

Una delle maggiori difficoltà legate al circuito di Austin era senza ombra di dubbio quella legata alla presenza dei dossi, dovuta alla natura argillosa del suolo su cui è stata costruita la pista. Nel corso degli ultimi anni il circuito è stato in più occasioni riasfaltato (parzialmente nel 2019 e nel 2020, così come nel 2022, quando la pista venne riasfaltata da curva 2 a curva 10, e da curva 12 a curva 16), ma nonostante ciò i bump erano comunque presenti. Per questo motivo anche quest’anno il Circuit Of Americas è stato nuovamente sottoposto a un lavoro di riasfaltatura che ha visto protagonista il tratto da curva 9 a curva 12 e da curva 16 a curva 3.
L’auspicio di tutti è che questa nuova riasfaltatura possa aver ridotto (se non azzerato) i dossi formatisi negli ultimi anni, ma qualora dovessero essere anche solo minimamente essere presenti, vale la pena ricordare che i dossi (o bump in lingua inglese) portano con se il serio rischio in quei tratti di micro scivolamenti da parte delle gomme, con conseguente surriscaldamento delle gomme, visto che ad Austin le monoposto delle gomme tendono ad accusare per via della caratteristiche della pista un degrado termico.
Per questi motivi,non è da escludere la possibilità che le squadre debbano alzare le proprie monoposto da terra, con il serio rischio di condizionare le proprie performance sotto il profilo dell’aerodinamica.
Non solo: nei tratti oggetto della recente riasfaltatura (che, ricordiamo, vale per i tratti da curva 9 a 12 e da curva 16 a curva 3) una difficoltà che i piloti potrebbero incontrare riguarda la differente rugosità dell’asfalto, in quanto come ci ricorda la Preview Pirelli “il livello di rugosità potrebbe essere differente rispetto allo scorso anno, visto che di solito il bitume appena posato risulta più liscio della superficie di una pista utilizzata già da diversi anni. Sarà ancor più importante del solito verificare il comportamento dei pneumatici nelle prove libere”.

Altra novità che i piloti troveranno ad Austin riguarda la modifica di alcune vie di fuga, dove è stata collocata una finta ghiaia (già utilizzata su altre piste, come ad esempio Zandvoort), che, come ci spiega la Preview Pirelli “dovrebbe, sulla carta, diminuire eventuali controversie sul superamento dei limiti della pista senza però creare problemi legati alla possibilità di avere della ghiaia (vera) sul tracciato”.

Per quanto riguarda le gomme, Pirelli ha confermato la stessa scelta adoperata negli ultimi anni portando ad Austin le mescole C2, C3 e C4. Per via della Sprint, cambia l’allocazione delle gomme: ogni pilota avrà pertanto a disposizione 6 set di gomme soft C4, 4 set di gomme medie C3 e 2 set di gomme dure C2.

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