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Il sette volte campione del mondo inglese è sceso in pista due ore e mezzo prima dell’inizio del Gp di San Paolo al volante della McLaren MP4/5B con cui il campione brasiliano si aggiudicò nel 1990 il suo titolo mondiale
Un momento speciale, destinato a rimanere nella storia della Formula 1. In un weekend come quello del Gp di San Paolo condizionato giocoforza dal maltempo, non c’è dubbio che il momento più iconico sia stato senza ombra di dubbio quello che ha visto scendere in pista Lewis Hamilton al volante della McLaren MP4/5B con cui il campione brasiliano Ayrton Senna conquistò nel 1990 il suo secondo titolo mondiale.
Un momento fortemente atteso dal pubblico, ma ancor più dallo stesso Hamilton che non ha mai nascosto nel corso della sua carriera come Senna fosse stato per lui un vero e proprio idolo fin da quando era ragazzino, e che proprio guardando le gare del campione brasiliano in televisione sognava un giorno di poter diventare esattamente come Magic un pilota di Formula 1. Un sogno (quello di Lewis) alla fine divenuto realtà, con Hamilton che non solo è riuscito ad approdare nella massima serie motoristica, ma che nel corso degli anni ne è diventato un vero e proprio emblema, andando ad eguagliare al volante di McLaren prima e di Mercedes poi i sette titoli mondiali vinti da Michael Schumacher, e stabilendo i record relativi al maggior numero di vittorie (105) e di pole position (104).
Dinanzi a tutti questi record, Hamilton ha avuto il grande merito di non dimenticare mai le sue umili origini, non esitando ad abbracciare e sposare la causa di chi è in difficoltà, ideando nel 2021 in collaborazione con la sua fondazione “Mission 44” e il suo attuale team (la Mercedes) il progetto “Ignite”, il cui compito è quello di favorire la diversità e l’inclusività nel mondo del Motorsport dando la possibilità ai giovani appartenenti alle varie minoranze etniche di poter studiare e di potersi così avvicinare agli sport motoristici.
Un progetto, quello portato avanti da Hamilton, che proseguirà anche con l’approdo dell’eptacampione del mondo inglese in Ferrari, e che ha ricordato molto il grande impegno ma sopratutto il grande amore che Senna nutriva verso il prossimo, al punto da dare in beneficenza in maniera prettamente riservata (sarà solo la sorella Viviane a svelare questo lato nascosto del campione brasiliano solo dopo la sua scomparsa) buona parte dei suoi guadagni per poter aiutare i più bisognosi, perché ci teneva tantissimo che anche i bambini più poveri del suo paese potessero avere una possibilità.
Un rapporto speciale, quello di Hamilton, con Senna e con il Brasile: non solo, infatti nel 2008 proprio a Interlagos il campione di Stevenage (allora in forza alla McLaren) conquistò il suo primo titolo iridato battendo per un punto il ferrarista Felipe Massa, ma il 10 Giugno 2017 quando in Canada eguagliò le 65 pole position conseguite da Senna in Formula 1, fu proprio la famiglia del campione brasiliano a far avere a Lewis uno dei caschi originali indossati da Ayrton nella stagione 1987 in Lotus, con lo stesso Hamilton visibilmente emozionato al momento di riceverlo, al punto da voler poi fare un giro di pista con la Safety Car per condividere con il pubblico questo inatteso regalo, fortemente apprezzato.
A legare poi ulteriormente il rapporto tra Hamilton e il Brasile non solo l’emozionante rimonta in gara con tanto di vittoria nel 2021 (festeggiata portando sul gradino più alto del podio la bandiera verdeoro), ma anche il ricevimento nel Novembre 2022 della cittadinanza onoraria brasiliana nel corso di una cerimonia della Camera dei deputati di Brasilia, durata circa mezz’ora, con Lewis che dedicò questa onorificenza proprio a Senna, alla sua famiglia e ai suoi amici, raccontando di aver visto a cinque anni per la prima volta il campione brasiliano in pista e che è stato proprio in quel frangente che ha capito che sarebbe voluto diventare un pilota di Formula 1.
In un’edizione come quella di quest’anno che vuole ricordare Ayrton Senna in occasione del trentennale della sua scomparsa, non poteva non essere Hamilton a riportare in pista la McLaren MP4/5B del campione brasiliano. Come ha raccontato però lo stesso campione inglese della Mercedes nel corso della Press Conference del giovedì, Lewis avrebbe voluto che la sua partecipazione rimanesse segreta, con il pubblico che avrebbe visto un pilota scendere in pista al volante della McLaren con il casco di Senna senza sapere chi fosse, in modo tale da pensare che idealmente fosse stato ancora il campione brasiliano ad effettuare questi giri in pista. Alla fine, però, la notizia è trapelata e così lo stesso Hamilton pur con un forte dispiacere per la fuga di notizie ha dovuto ammettere che sarebbe stato proprio lui a guidare la MP4/5B del campione brasiliano.
Un’esibizione prevista inizialmente nel tardo pomeriggio di sabato a qualifiche della F1 concluse, ma che a causa del maltempo (al pari delle qualifiche) è stata rinviata a domenica mattina. Dopo che un paio di meccanici McLaren hanno fissato le cinture di sicurezza ed aver fatto una foto all’interno dell’abitacolo con inginocchiata al fianco della monoposto Viviane Senna che teneva in mano il casco dell’indimenticabile campione brasiliano, Hamilton è riuscito a scendere in pista a bordo della McLaren MP4/5B, non senza qualche difficoltà nei primi momenti, con il motore Honda che faticava a prendere il via, presumibilmente non solo per la pioggia ma anche per il freddo.
©Formula 1
Una volta, però, accesosi in pieno, è stata una vera e propria emozione poter riascoltare il rombo del V10 aspirato Honda, ma ancor di più poter rivedere in pista la McLaren MP4/5B, dotata di cambio manuale e che montava delle gomme da bagnato Avon (invece delle originali Goodyear) per via della pioggia che stava continuando ancora a cedere a Interlagos.
Sceso in pista, Hamilton (accolto dall’ovazione e dall’esultanza del pubblico) ha potuto effettuare così cinque giri in pista (caratterizzati da un giro di lancio, tre giri effettivi in pista e l’ultimo giro che poi lo ha visto parcheggiare la monoposto sul rettilineo del traguardo), che come confesserà alla fine il campione inglese della Mercedes) saranno molto più di quanti originariamente concordati.
Una volta ultimati i giri in programma, Hamilton si è fermato per ricevere da un commissario di pista la bandiera brasiliana, e ha voluto fare un ultimo giro di pista tenendola in mano, quasi come se a bordo idealmente ci fosse ancora lui, Ayrton.
Impossibile non associarla a quel giro di rientro che Senna fece al termine del Gp degli Stati Uniti corso a Detroit il 22 Giugno 1986 e vinto proprio dal campione originario di San Paolo, il quale raccolse la bandiera verdeoro da un tifoso ed effettuò quel giro di rientro tenendola in mano dopo che il giorno prima la nazionale brasiliana era stata eliminata ai calci di rigore dalla Francia nei quarti di finale dei Mondiali di Calcio svoltisi in Messico. Così come all’ultima vittoria casalinga ottenuta proprio a Interlagos il 28 Marzo 1993, che vide Ayrton ricevere una bandiera brasiliana una volta tagliato il traguardo in prossimità della prima curva, e provare ad effettuare il giro di rientro salvo poi venir circondato dall’affetto del pubblico festante (entrato in pista), ed essere costretto a parcheggiare la sua McLaren lungo la Reta Oposta, e tornare in pitlane a bordo della Safety Car, salutando il pubblico e tenendo in mano la bandiera brasiliana.
© Formula 1
Visibile l’emozione di Lewis Hamilton, il quale dopo aver effettuato le ultime sgommate sul rettilineo del traguardo e fermato la monoposto, riceve una bandiera brasiliana più grande da Viviane Senna (alla quale esprime le sue prime sensazioni a caldo e con cui effettua alcuni scatti assieme al casco originale di Ayrton) e, una volta sceso dalla monoposto mostra la bandiera brasiliana per poi inginocchiarsi di fronte alla MP4/5B.
©Formula 1
Dopo un momento di riflessione, il campione inglese apre la bandiera brasiliana e la alza in alto, raccogliendo l’ovazione del pubblico assiepato sulla tribuna principale del circuito di Interlagos.
Una giornata speciale, quella andata in scena Domenica 3 Novembre a Interlagos per rendere omaggio a un campione che ha fatto la storia della Formula 1. Un campione del calibro di Ayrton Senna.
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