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Il team tedesco si schiera al via del Mondiale 2025 con l’obiettivo di poter tornare a lottare per il titolo mondiale grazie a una monoposto chiamata a garantire una maggiore costanza di prestazioni
Dopo aver analizzato le squadre di medio-bassa classifica, il nostro sguardo si sposta ora sulla Mercedes, classificatasi nel 2024 al quarto posto della Classifica Costruttori e che nel corso della passata stagione si è caratterizzata per un rendimento non molto costante, riuscendo ad ottenere quattro vittorie in Austria, Gran Bretagna, Belgio e Las Vegas, ma evidenziando anche delle criticità sopratutto nella prima parte della stagione. Una monoposto, la W15, che nel corso della passata stagione aveva inoltre dimostrato una finestra di utilizzo delle gomme piuttosto esigua e di preferire in particolar modo le temperature medio-fredde (significativa in tal senso la prova di forza della Mercedes nella gara in notturna corsa a Las Vegas, quando con una temperatura dell’asfalto quantificabile intorno ai dieci gradi riuscì ad ottenere una preziosissima doppietta con George Russell davanti a Lewis Hamilton). In una stagione che vedrà il team tedesco fare a meno di Lewis Hamilton (approdato in Ferrari dopo dodici stagioni di militanza all’interno del team guidato da Toto Wolff) a ricoprire il ruolo di prima guida sarà George Russell, con il giovanissimo pilota italiano Andrea Kimi Antonelli chiamato a fare una stagione di apprendistato per poi puntare già dal prossimo anno ad obiettivi più significativi, anche se le prestazioni viste nel corso del test svoltosi in Bahrain portano a pensare che il 18enne pilota bolognese potrebbe cominciare già quest’anno a poter puntare addirittura alla prima vittoria in carriera nella massima serie motoristica. A patto però di poter contare su una monoposto più competitiva ma sopratutto più costante rispetto alla W15.
Motore: Mercedes AMG F1 M16 E Performance V6 turbo 1600 cm³
Piloti: George Russell (63), Andrea Kimi Antonelli (12).
Andando ad analizzare direttamente la Mercedes W16 progettata da James Allison, non possiamo non notare come l’ala anteriore presenti chiaramente una filosofia outwash. Interessante notare come già in occasione dei test proprio l’ala anteriore sia stata oggetto di una evoluzione.
©@MercedesAMGF1
Se nei rendering così come nel filming day (vedi foto sopra pubblicata) nonchè nelle primissime fasi della prima giornata dei test il muso andava ad appoggiarsi sull’elemento principale, già nel primo giorno di test tale versione è stata sostituita da una evoluzione che vede il muso appoggiarsi sul secondo profilo dell’ala anteriore.
Se la sospensione anteriore conferma chiaramente lo schema push-rod (con il triangolo superiore che va ad estremizzare ancora di più il cinematismo anti-dive presentandosi più sfasato come altezza), da rilevare sulla W16 (a differenza dei rendering diffusi) l’arretramento dello sterzo dietro al triangolo inferiore della sospensione, con l’obiettivo di far confluire maggiormente i flussi verso il fondo.
Di nuova concezione troviamo le bocche dei radiatori (ben due per lato): la prima assume quasi la forma di una lama di coltello, a cui se ne affianca una seconda verticale, che va quasi ad appoggiarsi al muso della monoposto.
Le fiancate si presentano molto scavate (al pari del sottosquadro), con lo scivolo che scende giù piuttosto ripido con l’obiettivo di convogliare più facilmente il flusso verso il fondo. Nuovo anche il cofano motore, che evidenzia non solo come sia stato modificato l’impianto di raffreddamento della monoposto, ma anche come anche in questo caso si vogliano spingere maggiormente i flussi verso il fondo della monoposto, come si può evincere dalla incurvatura del cofano stesso nella sua parte finale (in cui è possibile peraltro rilevare la presenza del bazooka). Il marciapiede del fondo evidenzia non solo un profilo estrattore un po' più ampio, ma anche la conferma dei sette generatori di vortice, che rispetto alla W15 si presentano leggermente più raffinati.
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