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F1, Cadillac undicesimo team dal 2026

F1, Cadillac undicesimo team dal 2026

FIA e FOM hanno dato il via libera alla scuderia americana di proprietà di General Motors (nata dalle ceneri del progetto Andretti), che potrà così partecipare dal prossimo anno alla massima serie motoristica

5 giorni fa

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Un sogno diventato realtà. Sarà il Team Cadillac (nato dalle ceneri del progetto Andretti) l’undicesimo team che dal prossimo anno si andrà ad aggiungere alle dieci squadre attualmente già iscritte al Mondiale di Formula 1. Ad ufficializzarlo un breve comunicato emesso dalla massima serie motoristica assieme alla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile), in cui si sottolinea che in seguito al completamento delle valutazioni sportive, tecniche e commerciali è stata approvata la richiesta di General Motors e di TWG Motorsports di portare il marchio Cadillac nel Mondiale di Formula 1 2026 al termine di un percorso durato poco più di due anni.

Da Andretti Cadillac a Cadillac F1 Team: tutte le fasi del percorso

La nostra storia prende infatti il via il 2 Gennaio 2023, quando il Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem annuncia la volontà di chiedere al proprio team operativo all’interno della Federazione di aprire un processo di manifestazione d’interesse volto ad individuare il potenziale undicesimo team da aggiungere alla griglia di partenza della Formula 1, con l’obiettivo di aggiungere ulteriore valore in griglia, e di conseguenza alla schiera di partecipanti attualmente impegnata nella massima serie motoristica. Diverse le candidature che in quel frangente arrivarono alla Federazione (una volta aperto nel Febbraio 2023 l’iter della manifestazione d’interesse), tra le quali spicca quella ad opera di Andretti, la quale il 5 Gennaio annuncia il proprio interesse a voler approdare in Formula 1, affiancata da un colosso del calibro di General Motors.

©Andretti Autosport

Nella fattispecie l’accordo prevede il coinvolgimento del marchio Cadillac (con la denominazione del team che potrebbe essere Andretti Cadillac o Cadillac Racing), nonché una sede operativa negli States (nella nuova sede di Andretti Global a Fishers, nell’Indiana), e una struttura di supporto in Gran Bretagna. Fin da subito però emerge che nei primissimi anni di esistenza la nuova scuderia si farebbe affidata a un motorista esterno (si fa il nome di Renault), per poi realizzare autonomamente la propria power unit. Se la prima reazione ad opera del Presidente FIA Ben Sulayem è estremamente positiva, fredda appare invece la prima reazione ad opera della F1, con una nota che ricorda come “qualsiasi richiesta di nuovo concorrente sarà valutata in base a criteri per raggiungere tali obiettivi dalle parti interessate. Ogni richiesta di ingresso di un nuovo concorrente richiede il consenso sia della F1 che della FIA”.

Nel Febbraio 2023, come già detto, prende il via l’iter relativo alla manifestazione d’interesse da parte di potenziali squadre interessate a un possibile ingresso in Formula 1. In questa fase sono tre gli aspetti a cui la Federazione presta la massima attenzione: una rigorosa analisi finanziaria e tecnica per verificare le squadre avessero le dovute risorse umane e finanziare per sostenere a lungo termine uno sforzo come quello relativo a un potenziale approdo in Formula 1, al pari della sostenibilità ambientale, visto che dal 2030 la F1 diventerà carbon neutral.

Dopo che sul finire di Settembre la Rodin Carlin ha annunciato la bocciatura della propria candidatura, il 2 Ottobre 2023 la FIA ufficializza che l’Andretti Formula Racing è stato l’unico team a soddisfare i requisiti richiesti dalla Federazione per poter entrare in Formula 1, per cui potrà accedere alla terza e ultima fase, che prevede una serie di colloqui prettamente commerciali da parte della FOM (Formula One Management), al termine dei quali ci sarà il via libera definitivo o meno per l’ingresso dell’Andretti Formula Racing in Formula 1.Un percorso, quello di Andretti, che si rivelerà essere assai in salita: se la FIA era infatti schierata a suo favore, non altrettanto lo sarà la FOM, con le dieci squadre iscritte al Mondiale per niente favorevoli ad aprire la griglia all’ingresso di un potenziale undicesimo team guidato da Andretti, per il timore che con una squadra in più possano diminuire i proventi destinati alle squadre attualmente già iscritte. Significative in tal senso le primissime dichiarazioni provenienti dalla stessa FOM, nelle quali si fa presente che (dopo aver preso atto delle conclusioni e delle dichiarazioni della stessa FIA in merito alle prime due fasi del processi di richiesta di poter entrare in Formula 1) sarà lei stessa a decretare se la richiesta rimanente di Andretti sia davvero meritevole o meno.

In attesa che la FOM ufficializzi la propria decisione in merito all’ingresso di Andretti le dieci squadre iscritte al Mondiale ipotizzano anche la possibilità di un aumento significativo della tassa d’iscrizione pur di tutelarle, ma appare chiaro a tutti come in realtà le stesse non vogliano (al pari della stessa FOM) l’ingresso di un undicesimo team guidato da Andretti. Cosa, questa, che assume una sua ufficialità a fine Gennaio 2024, quando la FOM ufficializza la bocciatura della candidatura Andretti/Cadillac, sostenendo in un lungo comunicato che l’ingresso della scuderia americana avrebbe finito per portare valore alla squadra in questione piuttosto che alla F1 stessa, così come il coinvolgimento immediato (e non dal 2028) di Cadillac avrebbe indubbiamente rafforzato la credibilità delle candidatura dalle prime fasi. Per questo motivo, pur bocciando la candidatura del team Andretti, la FOM sul finire del comunicato lascia aperto un possibile spiraglio per il 2028 (anno del potenziale ingresso di Cadillac). “Considereremmo diversamente una richiesta per l'ingresso di una squadra nel Campionato 2028 con un propulsore GM, sia come squadra ufficiale GM o come squadra cliente GM che progetta internamente tutti i componenti consentiti. In questo caso ci sarebbero ulteriori fattori da considerare in relazione al valore che il Richiedente apporterebbe al Campionato, in particolare rispetto all'introduzione di un nuovo prestigioso costruttore nello sport come fornitore di PU.”

Se successivamente alla bocciatura Michael Andretti continua a portare avanti il suo progetto relativo a un possibile approdo in Formula 1 allestendo una sede del team Andretti a Silverstone, non mancano ulteriori episodi in merito alla querelle tra il team americano e la FOM (e di conseguenza Liberty Media), con il deputato Jim Jordan (a capo della Commissione Giustizia della Camera) che nel Maggio 2024 scrive una lettera proprio a Liberty Media (e in particolare a Greg Maffei e a Stefano Domenicali) chiedendo delle spiegazioni in merito alla mancata accettazione della candidatura del team Andretti, così come in occasione di un colloquio privato tra Mario Andretti e Stefano Domenicali al Palm Club in programma durante il weekend del Gp di Miami (per la precisione il sabato mattina, poco prima della gara Sprint) non si può non ricordare l’intervento dell’ormai ex Ceo di Liberty Media Greg Maffei che avrebbe detto ad Andretti che avrebbe fatto tutto quanto era in suo potere per non consentire al figlio Michael di entrare in Formula 1.

Nel frattempo la lettera scritta dal deputato Jordan ai vertici di Liberty Media porta sempre più numerosi deputati e senatori americani ad associarsi alla richiesta di chiarimenti, e così l’ 8 Agosto 2024 il Dipartimento di Giustizia del governo americano decide di aprire un’inchiesta per conto dell’Antitrust nei confronti di Liberty Media volta a verificare l’effettiva regolarità nella gestione della domanda d’ingresso ad opera del Team Andretti, con Greg Maffei che in quel frangente assicura piena e totale collaborazione nei confronti dell’indagine, fornendo tutte le informazioni richieste, e perfettamente convinto che la decisione presa fosse assolutamente conforme a tutte le leggi antitrust statunitensi.

Il 1°Ottobre, però, la vicenda vede un’ulteriore colpo di scena con la decisione di Michael Andretti di cedere la propria quota di maggioranza di Andretti Global al socio Dan Towriss per avere un ruolo meno operativo e più rappresentativo, motivando la sua scelta in una lettera aperta pubblicata sul sito della sua scuderia in cui afferma la necessità di avere più tempo per stare con la propria famiglia, ribadendo però la disponibilità di rimanere come consulente per la squadra, pronto ad aiutarla ogni volta che fosse necessario. In quel frangente Cadillac ribadisce la propria volontà di entrare in Formula 1 dal 2028 con o senza Andretti.

Uscito di scena Michael Andretti, Dan Towriss e General Motors continuano a portare avanti la proposta relativa a un possibile approdo in F1 potendo naturalmente contare sugli sforzi e la struttura di Silverstone che fino a quel momento Andretti aveva allestito (oltre all’ingaggio di uomini di esperienza in F1 del calibro di Pat Symonds, Rob White, Nick Chester, così come di Graeme Lowdon nelle mansioni di Team Principal) visto che in realtà il progetto volto a definire un possibile approdo in F1 non si era mai fermato.

L’uscita di scena di Michael Andretti associata alla maggiore presenza di General Motors (e di Cadillac) portano a una rivalutazione del progetto, questa volta accolto favorevolmente (tra gli altri) dal Team Principal Mercedes Toto Wolff e dal Ceo McLaren Zak Brown, in passato fieri oppositori del possibile approdo di Andretti in Formula 1.Manca però l’ufficializzazione di questa ritrovata sintonia, che arriva subito dopo il Gp di Las Vegas, con un accordo di massima in merito a un possibile approdo dal 2026 del Team Cadillac F1 che viene ufficializzato dalle dichiarazioni del Presidente FIA Ben Sulayem, dal CEO di Liberty Media Greg Maffei (in scadenza di contratto a fine 2024 e non riconfermato) e dal Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali.

Un accordo di massima che alla fine si è andato a concretizzare nelle scorse ore, con l’ufficialità dell’approdo del team Cadillac dal 2026 in Formula 1, all’interno del quale figurerà comunque Mario Andretti come Director del board. Proprio la presenza del campione del mondo 1978 ha reso possibile la partnership con Ferrari, che nel biennio 2026-2027 fornirà le proprie power unit al team americano, in attesa che poi dal 2028 possano arrivare le prime power unit realizzate da General Motors.

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