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Prima e dopo dei due olandesi un’ampia schiera di fratelli ha calcato i campi di gioco, militando spesso nella stessa squadra
Ronald e Franck de Boer, ex nazionali olandesi degli anni novanta, fratelli gemelli, hanno giocato quasi sempre insieme: Ajax, Barcellona, Rangers, Al-Rayyan e Al-Shamal le squadre nelle quali hanno militato contemporaneamente. Per non parlare della loro nazionale, nella quale Franck ha disputato 112 partite e Ronald 67. I de Boer, peraltro, non sono un unicum nella storia degli Orange: tornando indietro ai fasti degli anni settanta troviamo la simultanea presenza dei van de Kerkhof, Renè e Willy, che disputarono insieme due campionati del mondo (1974 e 1978) e due europei (1976 e 1980).
Andando a esaminare annali e database statistici, ci si accorge che non sono pochi i calciatori gemelli che hanno intrapreso insieme la carriera. Talvolta è difficile scoprirlo perché, quando non sono ugualmente bravi, non raggiungono lo stesso livello di notorietà. Ma è un fatto che molti gemelli comincino insieme un percorso nel mondo del calcio e lo portino avanti, nella stessa squadra o in ambiti separati: un’ipotesi, la seconda, che si verifica quando le loro capacità sono molto differenti. I gemelli, infatti, tendono a vivere congiuntamente, abituati già prima della nascita a condividere spazi ed emozioni che rendono psicologicamente più difficile affrontare le esperienze lontani l’uno dall’altro. Nei casi di prestazioni sul campo più o meno equivalenti, le squadre che scelgono un gemello molto probabilmente vanno a cercare anche l’altro per motivi di convenienza tecnica: è indubbio che vivere vicini anche le esperienze di campo li porti a una maggiore serenità e, quindi, a migliori garanzie di rendimento.
Si pensi, in Italia, a Emanuele e Antonio Filippini, grintosissimi gemelli bresciani, che hanno difeso in simbiosi i colori di Ospitaletto, Brescia, Palermo, Lazio, Treviso e Livorno. Anche gli Zenoni, Cristian e Damiano, hanno fatto coppia vestendo nelle stesse annate le maglie di Atalanta e Pistoiese prima di seguire percorsi separati che si sono ricongiunti solo sul viale nel tramonto, nei dilettanti, tra le fila della Grumellese. Tra coloro che hanno avuto carriere piuttosto… “indipendenti” troviamo gli Altintop, gemelli turchi nati in Germania, che hanno giocato insieme solo agli inizi col Wattensheld 09 e nella stagione 2006-07 con lo Shalke 04. Anche i Barros Schelotto, attualmente tecnici dei Los Angeles Galaxy (Guillermo allenatore e Gustavo suo vice), hanno avuto carriere piuttosto autonome da calciatori, giocando insieme nel Gimnasia La Plata e nel Boca Juniors, riunendosi stabilmente da quando Guillermo ha intrapreso la strada della panchina: Gustavo ne supporta le decisioni da vice, come accaduto anche nella brevissima quanto sfortunata esperienza nel Palermo di Zamparini. Quasi “siamesi”, invece, Vasilij e Aleksej Berezuckij, difensori del CSKA Mosca dal 2001 al 2018 nonché compagni in nazionale dal 2003 al 2016: la loro vicinanza è stata una necessità ineludibile per loro stessi e, evidentemente, per le due compagini delle quali hanno indossato le divise per centinaia di partite.
La lista potrebbe continuare: D’Ambrosio (Danilo all’Inter e Dario al Siena), Rafael (Lione) e Fabio (Nantes) Pereira da Silva, Anton e Aleksey Miranchuk della Lokomotiv Mosca. Ma sarebbe troppo lunga e diventerebbe un mero esercizio statistico che perderebbe di vista il senso della rilevazione: anche su un campo di calcio i gemelli, quasi sempre, hanno bisogno l’uno dell’altro per dare il meglio di loro stessi.
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