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Il 19 novembre 1969 l’uomo raggiunge la Luna per la seconda volta nella storia, mentre al Maracanã, nella partita tra Vasco da Gama e Santos, avviene un episodio leggendario
Edgardo Norberto Andrada: vi dice niente? È l’uomo che per un istante ha avuto tutto il mondo contro. Di ruolo fa il portiere ed è soprannominato ‘El Gato’ per le sue doti feline. La sera del 19 novembre 1969, però, è costretto ad affrontare la storia. È in corso la partita tra Vasco da Gama e Santos: si gioca al Maracanã. Sì, è vero, il Vasco avrebbe un suo stadio, il São Januário, ma nel Santos ci gioca Pelé, che essendo patrimonio del Brasile, deve essere visto da più persone possibili. Per questo motivo il Santos, in alcune occasioni, si sposta dalla città di Santos a Rio de Janeiro per giocare.
Quella sera Andrada fa letteralmente il gatto e para tutto. Complice anche una traversa, impedisce a O Rei di andare in gol. Succede qualcosa di strano: i tifosi del Vasco iniziano a insultare il proprio portiere. ‘El Gato’, al posto di venire esaltato per le sue prodezze, viene umiliato. Pelé è una macchina da 999 gol e non solo tutto il Maracanã, ma tutto il Brasile, vuole festeggiare ‘O Milésimo'.
Andrada continua a fare miracoli, ma a un certo momento Fernando atterra la ‘Perla Nera’ in area di rigore e l’arbitro è costretto a indicare il dischetto. Il Vasco da Gama circonda il numero 10 avversario, tra proteste e trucchi per distrarlo, mentre Rildo, difensore del Santos, prende il pallone. Carlos Alberto, suo capitano, si avvicina e invita il compagno a lasciare la sfera lì dove l’aveva trovata. Qualche giocatore del Vasco pesta col piede sul dischetto, nella speranza che quel pallone vada alle stelle. Intanto, dietro la porta di Andrada, si piazzano centinaia di fotografi. È un’attesa interminabile per Pelé, ma anche per il portiere argentino, che se dovesse parare quel tiro avrebbe tutto il mondo pronto a vilipenderlo. D’altra parte, negare ‘O Milésimo’ a O Rei sarebbe come riuscire a fermare un gigante. Ai tifosi del Vasco da Gama non interessa entrare nella storia dalla parte sbagliata, vogliono assistere a qualcosa di irripetibile. Andrada no: non vuole subire quel gol.
Sono passati quasi cinque minuti da quando l’arbitro ha decretato il calcio di rigore e ancora non è possibile riprendere il gioco. Pelé ha posizionato la palla sul dischetto, mentre gli avversari provano continuamente a distrarlo. ‘El Gato’ è sulla linea di porta, a undici metri di distanza da quel pallone che pesa come un macigno, ma dagli spalti continuano a piovere insulti nei suoi confronti. Ora è tutto pronto: l’arbitro fischia. Pelé prende la rincorsa, il Brasile trattiene il fiato. Cinque passi e l’impatto con la palla. O Rei apre il piatto, Andrada sceglie l’angolo giusto. ‘El Gato’ balza come un felino verso la sfera, ma la traiettoria è imprendibile. Il portiere allunga gli artigli, sfiora il pallone ma non basta. La palla entra, il Maracanã esplode e si riversa tutto in campo. Pelé entra in porta, raccoglie il pallone e lo bacia prima di essere portato in trionfo.
La partita viene sospesa, il Brasile fa festa. Edson Arantes do Nascimento ha appena firmato il suo gol numero 1000. Intanto, a 384.400 km di distanza dalla Terra, gli astronauti Charles Conrad e Alan Bean atterrano con l’Apollo 12 sul suolo lunare. È la seconda volta che l’uomo mette piede sulla Luna. La mattina dopo, il Brasile si sveglia con i giornali che intitolano: “Luna, già vista. Pelé, mai visto”.
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