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L’ultima sfida tra le Furie Rosse e la nazionale scandinava nella manifestazione continentale risale al 2008: fu 2-1 per gli iberici con rete al 92’ del Guaje, che rispose al pareggio di Ibra
La zampata all’ultimo minuto che risolve una partita incanalata verso il pareggio: l’ultimo Spagna-Svezia in un Europeo è stato nell’edizione del 2008, un match intenso ed equilibrato, deciso dal gol a tempo quasi scaduto di David Villa dopo il vantaggio iniziale di Fernando Torres e il momentaneo pareggio di Zlatan Ibrahimovic.
Seconda giornata del Gruppo D, entrambe le squadre hanno vinto in maniera abbastanza comoda al debutto contro Russia e Grecia rispettivamente, e l’incontro, che si disputa a Innsbruck, puzza tanto di spareggio per il primo posto. La Spagna conferma in blocco la formazione dell’esordio, con Villa e Torres davanti e il centrocampo di piedi buonissimi (Xavi-Iniesta-David Silva) protetto da Marcos Senna, brasiliano naturalizzato, come unico incontrista. Nella Svezia ci sono due cambi rispetto alla partita contro la Grecia, entrambi sulla fascia destra, con Stoor ed Elmander che prendono il posto di Alexandersson e Wilhelmsson. La coppia di attaccanti è Ibrahimovic-Henrik Larsson, sulla carta devastante, con lo stesso Elmander che sarebbe una punta, a dire il vero. Dopo un quarto d’ora, su schema da calcio d’angolo Villa libera Silva, che crossa al centro per Torres, il quale in spaccata anticipa Hansson e col piedone la piazza all’angolino. L’attaccante del Liverpool è semplicemente inarrestabile quell’anno, visto che ha chiuso la stagione con 33 reti segnate in tutte le competizioni.
Reagisce la Svezia che cerca spesso Larsson, con Ibrahimovic che arretra e prova a servire l’amico e compagno di squadra o in alternativa gli inserimenti dei centrocampisti. La Spagna, nel frattempo, perde Puyol infortunato: dentro Raul Albiol. Non fa in tempo ad aggiustarsi, la retroguardia delle Furie Rosse, che arriva il pari: cross di Stoor da destra, in due vanno a saltare con Larsson al centro dell’area lasciando libero Ibrahimovic, che prima manda a vuoto Sergio Ramos con una finta e poi infila Casillas con un rasoterra. Non è male quella Svezia, con capitan Ljungberg a scorrazzare dietro le punte, Daniel Andersson (ex Bari, Venezia, Chievo e Ancona) in cabina di regia e il barbuto Mellberg in difesa, futuro juventino. Ibra però dopo l’intervallo lascia il posto a Rosenberg: mossa un po’ a sorpresa dell’allenatore Lagerback, che ormai non è più affiancato in panchina da Soderberg, anche se il ginocchio di Zlatan è effettivamente sofferente. Forse c’è già l’idea di difendere il pareggio, o quantomeno amministrare questo risultato che rimanderebbe il discorso qualificazione ai quarti all’ultima partita. Sembra che anche Aragonés pensi lo stesso quando dopo un’ora di gioco cambia i suoi due dioscuri del centrocampo, Xavi e Iniesta, gettando nella mischia Fabregas e Cazorla.
Cresce comunque la Spagna, che colleziona calci d’angolo e ha un Silva sempre più vivace. Il mancino delle Canarie ha una grossa occasione neutralizzata da Isaksson, che si supera anche su Villa, attento sulla respinta, e poi viene graziato da Torres. Il portiere svedese è eccellente poco dopo su Senna, che tenta una sventagliata dalla distanza, e infine su su un tiro insidioso di Torres dal limite dell’area. Non è un assedio, ma quasi, quello che si concretizza: la Svezia, infatti, si rintana sempre più indietro, togliendo anche uno stremato Larsson per coprirsi con il mediano Kallstrom. A tempo scaduto, su lancio un po’ alla disperata di Capdevila dalle retrovie, la palla rimbalza in maniera strana tra Mellberg, Hansson e David Villa, che sfrutta l’indecisione degli avversari e fulmina Isaksson in uscita: una rete da vero predatore, pesantissima, che dà alla Spagna una vittoria meritata, seppur all’ultimo respiro. Per gli iberici qualificazione ai quarti di finale ipotecata, come effettivamente succederà, mentre la botta per la Svezia è tremenda, tanto che nell’ultima partita verrà eliminata dalla Russia, che la batte per 2-0.
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