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Nell'estate del 1981 il belga fu ad un passo dal trasferimento in rossonero, poi finì tutto in un nulla di fatto
Che le vie del calciomercato siano infinite lo sanno un po’ tutti. Come sia stata tortuosa e senza una verità ufficialmente accertata la trattativa che vide impegnati il Milan e Jan Ceulemans, invece, in pochi se lo ricordano. Era l’estate del 1981: i rossoneri avevano appena riconquistato la serie A dopo un anno di purgatorio tra i cadetti dovuto alle sanzioni conseguenti allo scandalo del calcioscommesse e stavano setacciando il mercato per trovare un attaccante di peso col quale affrontare la nuova stagione.
La scelta cadde su Jan Ceulemans, forte belga del Bruges che si era messo in evidenza agli Europei del 1980, quando i Diavoli Rossi avevano conteso la vittoria fino all’ultimo minuto del torneo alla Germania Ovest. L’intesa sul contratto sembrava raggiunta, le visite mediche superate e le foto di rito coi dirigenti milanisti scattate: tutto secondo copione. Inclusi gli articoli di giornale che davano per conclusa la trattativa. Poi, al rientro a casa, con una telefonata Ceulemans fece saltare tutto, probabilmente, si disse, ascoltando un suggerimento datogli dalla madre che, ai giornalisti che la interpellarono nel merito, rispose: «Jan è un uomo, mica un ragazzo. È grande abbastanza per fare quello che vuole». Salvo poi aprire un pertugio verso le voci che la indicavano come il consigliere di quella scelta: «A Jan ho detto solo che mi sarebbe dispiaciuto se fosse partito». Ceulemans continuò a giocare nel Bruges fino al 1992 mentre il Milan ripiegò sul centravanti scozzese Joe Jordan.
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