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L’ex attaccante inglese è il miglior bomber delle sfide giocate ad Anfield tra le due squadre. Segnò ai londinesi due triplette consecutive, nel 1994 e nel 1995
Già nei lontani anni ’60 Pasolini ci dice che il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. Ancora oggi è difficile dargli torto. Il football rappresenta per miliardi di persone una religione laica universale, fatta di riti e simboli sacri in un mondo secolarizzato dove di mistico o spirituale rimane ben poco. Nel calcio si parla spesso di fede, scaturendo a volte anche in un vero e proprio fondamentalismo. Molti altri termini, o soprannomi come nel caso di cui parleremo di qui a poco, mischiano sacro e profano arrivando a sfiorare la blasfemia. Ma se si tratta di calcio, si sa, è tutto permesso. Lo sanno bene i tifosi del Liverpool, che inebriati dai gol dell’enfant terrible Robbie Fowler, pensano bene di soprannominarlo “God”, in barba a tutte le critiche portate avanti dai più bigotti sudditi di Sua Maestà e seguaci della Chiesa d’Inghilterra. Dopo una prima stagione in cui, appena maggiorenne, segna ben 18 reti tra campionato e coppe, all’inizio del nuovo anno si ripresenta ad Anfield per affrontare l’Arsenal, quella che diventerà – insieme all’Aston Villa – la sua vittima preferita. È ancora oggi il capocannoniere delle sfide tra i due club disputate all’ombra della Kop.
È il 28 agosto del 1994. Una Liverpool soleggiatissima fa da cornice alla terza giornata di Premier League che vedrà affrontarsi Reds e Gunners. I malcapitati ospiti non sanno che di lì a poco, più che dal sole, saranno accecati da un’altra stella, quella di Robbie Fowler. Il giovane attaccante nel giro di quattro minuti e trentatré secondi, dal 26esimo al 30esimo del primo tempo, segna tre gol al povero Seaman, archiviando la pratica Arsenal quindici minuti prima del meritatissimo the caldo. È la tripletta più veloce della Premier: Robbie Fowler mette le basi per quello che sarà il suo ingombrante soprannome.
Nella stagione successiva si disputa un Liverpool-Arsenal in salsa natalizia, il 23 dicembre. E Robbie Fowler decide di farsi un bel regalo, grazie anche alla collaborazione di Stan Collymore. A dire il vero sono i Gunners a portarsi in vantaggio con Ian Wright su rigore a una manciata di minuti dal fischio d’inizio. La rimonta dei Reds è implacabile, “God” ne segna nuovamente tre, tutti su assist di Collymore: il primo di destro, il secondo di mancino e il terzo di testa. È quella che i cronisti più nostalgici definiscono “tripletta perfetta”. Finirà 3-1, per la seconda volta Fowler segna tre gol in una partita ai Gunners.
Appare chiaro che quando l’Arsenal si presenta ad Anfield Road, Robbie Fowler vede rosso. Non solo, per un curioso caso del destino, i suoi ultimi due segnati ad Anfield contro l’Arsenal sono legati alle sue due precedenti triplette. Il 28 agosto del 1999, esattamente nel giorno del quinto anniversario dell’hat-trick più veloce della Premier, neanche a dirlo, si gioca di nuovo Liverpool-Arsenal. L’incubo si ripete: dopo appena 8 minuti Fowler buca Manninger. La partita terminerà 2-0 grazie al raddoppio di Patrik Berger. A volte la realtà supera la fantasia. L’ultima delle reti segnate in casa contro i Gunners da God Fowler è in Liverpool-Arsenal del 23 dicembre 2000, il giorno del quinto anniversario della sua tripletta perfetta. È il gol del 4-0 segnato in pieno recupero. Nella stagione successiva passerà al Leeds: non voleva proprio andarsene senza salutare come si deve i malcapitati tifosi dell’Arsenal.
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