Domenghini fa tris, l’Atalanta prende la prima coppa

Domenghini fa tris, l’Atalanta prende la prima coppa

Era il 2 giugno 1963 il giorno quando la Dea guidata da Tabanelli conquistò il primo e al momento ultimo trofeo: la Coppa Italia contro il Torino in finale

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La prima volta non si scorda mai. Nella vita, come nel calcio. Sessant'anni fa, l'Atalanta portava a casa il suo primo trofeo ufficiale: la Coppa Italia, vinta il 2 giugno del 1963 nella finale disputata allo stadio San Siro di Milano. I nerazzurri affrontarono e batterono nettamente il Torino, festeggiando un trofeo strameritato. Gli uomini di Paolo Tabanelli furono protagonisti di una grande stagione, culminata con l’ottavo posto in serie A e con il successo nella coppa nazionale.

Era l'Atalanta di Pizzaballa, il portiere dalla figurina introvabile; di Domenghini, nato nella provincia di Bergamo e lanciato nel grande calcio dal club nerazzurro; di Da Costa, che dopo gli anni alla Roma ha ritrovato a Bergamo una seconda giovinezza. Una squadra guidata sapientemente da Tabanelli, che dopo le esperienze con Sampdoria, Bari e Spal, trova a Bergamo una squadra in grado di apprendere nel dettagli i suoi dettami tattici.

 

Il cammino in Coppa Italia

L'Atalanta gioca una grande Coppa Italia, onorando al massimo la competizione sin dai primi turni. Nella gara inaugurale i bergamaschi battono ed eliminano il Como, al termine di una sfida equilibrata e decisa nei tempi supplementari. Dopo l'iniziale vantaggio (gol di Da Costa e Domenghini), l'Atalanta viene raggiunta dai lombardi. Nell'extra time decidono la sfida il secondo centro di Domenghini e la rete finale di Nova.

Nel secondo turno gli uomini di Tabanelli eliminano il Catania, grazie ad una doppietta di Christensen. Si arriva così ai quarti di finale. I nerazzurri sconfiggono 2-0 il Padova, trascinati dai gol di Da Costa e Calvanese. Le due semifinali vedono affrontarsi Atalanta e Bari e Torino-Verona. I bergamaschi regolano i pugliesi 1-0 grazie ad una rete di Da Costa, mentre i granata si impongono 2-1 sul Verona.

La finale è prevista il 2 giugno in campo neutro, allo stadio Meazza di San Siro. 

 

Domenghini decisivo in finale 

Tabanelli deve rinunciare a Da Costa, ma punta tutto sull'estro di Larsen e sull'esplosività di Domenghini. I due atalantini sono i più intraprendenti ed in grado di mettere in seria difficoltà la difesa granata. Il Torino, guidato da Giacinto Ellena, schiera Bearzot (futuro ct azzurro campione del mondo nel 1982) in difesa, davanti a Lido Vieri (papà di Christian). I granata partono forte e creano il primo pericolo con un incursione di Hitchens. Ma alla prima occasione, l'Atalanta va subito a segno: calcio di punizione battuto dal limite dell'area da Larsen e colpo di testa perfetto sul secondo palo di Domenghini, che anticipa Bearzot e batte Vieri. Il Torino prova a reagire, ma va a sbattere contro la difesa atalantina. Nella ripresa, dopo quattro minuti, arriva il raddoppio: Magistrelli, ala sinistra dell'Atalanta, supera con un pallonetto Buzzacchera, terzino del Torino, ma poco prima di calciare viene anticipato da Domenghini, che al volo insacca la rete del 2-0. L'ala bergamasca si ripete all'82', siglando il terzo gol al termine di uno slalom perfetto e dopo aver superato anche Vieri in uscita. A poco serve il gol della bandiera granata, arrivato due minuti dopo con Ferrini, che dal limite lascia partire un tiro che si spegne nell'angolo basso alla destra di Pizzaballa; l'Atalanta può far festa.

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